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| '''6. Smontaggio della manopola del pistone.''' La manopola del pistone, ovvero quella parte posta all’estremità posteriore della penna che ruotandola consente di caricare/scaricare la stilografica, è tenuta in sede da una vite nascosta sotto ad un tappino nero. (Vedi figura 10). | | '''6. Smontaggio della manopola del pistone.''' La manopola del pistone, ovvero quella parte posta all’estremità posteriore della penna che ruotandola consente di caricare/scaricare la stilografica, è tenuta in sede da una vite nascosta sotto ad un tappino nero. (Vedi figura 10). |
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− | [[File:10.jpg|400px | thumb|center|fig.10 - posizione tappo - vite]] | + | [[File:10.jpg|400px | thumb|center|fig.10 - posizione tappino - vite]] |
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| Per accedere a questa vite occorre scalzare il dischetto dalla sua sede. Si può fare in un paio di modi. Uno consiste nello scalzarlo con l’ausilio della lama di un cutter a punta (coltellino taglia balsa). Con questo metodo, se fatto bene, si recupera il dischetto; per contro, se tutto non và come dovuto si rischia di rovinare la resina attorno alla sede come mostrato nella figura 11. (Quello illustrato è un caso limite) | | Per accedere a questa vite occorre scalzare il dischetto dalla sua sede. Si può fare in un paio di modi. Uno consiste nello scalzarlo con l’ausilio della lama di un cutter a punta (coltellino taglia balsa). Con questo metodo, se fatto bene, si recupera il dischetto; per contro, se tutto non và come dovuto si rischia di rovinare la resina attorno alla sede come mostrato nella figura 11. (Quello illustrato è un caso limite) |
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− | [[File:11.jpg|400px | thumb|center|fig.11 - deterioramento zona tappo posteriore]] | + | [[File:11.jpg|400px | thumb|center|fig.11 - deterioramento zona tappino posteriore]] |
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| Il secondo metodo prevede un “danno controllato” . Potete prendere una punta da trapano di diametro 1 – 1,5 mm e con molta pazienza, agendo a mano, fate un forellino nel centro del dischetto. Poi prendete una vite autofilettante a punta da 1,9 o 2,2 mm e la usate a mo’ di cavatappi. (ovvero la avvitate tanto quanto basta a fare presa nel materiale e tirate) Il risultato lo vedete nella figura 12. Potete lasciarlo così, oppure cercare un pezzo di plastica (ABS,PP,PA6 etc.) nero e fustellarvi un nuovo dischetto. Se fatto di misura abbastanza giusta e con una plastica "morbida" starò piantato nella sede. | | Il secondo metodo prevede un “danno controllato” . Potete prendere una punta da trapano di diametro 1 – 1,5 mm e con molta pazienza, agendo a mano, fate un forellino nel centro del dischetto. Poi prendete una vite autofilettante a punta da 1,9 o 2,2 mm e la usate a mo’ di cavatappi. (ovvero la avvitate tanto quanto basta a fare presa nel materiale e tirate) Il risultato lo vedete nella figura 12. Potete lasciarlo così, oppure cercare un pezzo di plastica (ABS,PP,PA6 etc.) nero e fustellarvi un nuovo dischetto. Se fatto di misura abbastanza giusta e con una plastica "morbida" starò piantato nella sede. |
| Molte Aurora 88,soprattutto se sono già state sostituite le guarnizioni interne potrebbero presentarsi SENZA questo tappino. | | Molte Aurora 88,soprattutto se sono già state sostituite le guarnizioni interne potrebbero presentarsi SENZA questo tappino. |
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− | [[File:12.jpg|400px | thumb|center|fig.12 - deterioramento zona tappo posteriore]] | + | [[File:12.jpg|400px | thumb|center|fig.12 - forellino sul tappino posteriore]] |
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| + | '''7. Rimozione della vite, molla e manopola.''' Usando un piccolo cacciavite con lama a taglio, svitate la vite che vedete nella figura 11 indicata con la freccia. Quando estraete la vite, fate attenzione che assialmente ad essa è presente una molla a spirale. In alcuni casi la vite o la molla possono non fuoriuscire completamente. L’importante è aver liberato la manopola che può essere estratta tirandola. (vedi figura 13) |
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| + | [[File:13.jpg|400px | thumb|center|fig.13 - vite e manopola]] |