Differenze tra le versioni di "Sumgai"

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Il nome ''sumgai'' è una abbreviazione gergale, creata dai collezionisti americani, che nasce come storpiatura di ''some guy'' (un tizio). L'espressione nasce dall'esperienza, comune a moltissimi collezionisti, del sentirsi dire da un venditore, nella ricerca di vecchie penne nei mercatini antiquari, che tutte quelle che aveva le ha vendute qualche ora prima ad un tizio per pochi spiccioli.  
 
Il nome ''sumgai'' è una abbreviazione gergale, creata dai collezionisti americani, che nasce come storpiatura di ''some guy'' (un tizio). L'espressione nasce dall'esperienza, comune a moltissimi collezionisti, del sentirsi dire da un venditore, nella ricerca di vecchie penne nei mercatini antiquari, che tutte quelle che aveva le ha vendute qualche ora prima ad un tizio per pochi spiccioli.  
  
Per questa origine questa espressione viene spesso usata, specialmente nel mondo anglosassone dei collezioni per indicare ''l'affarone'' fatto acquistando a un prezzo molto basso un pezzo raro da un venditore che non ne conosce il reale valore.  
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Per questa origine questa espressione viene spesso usata, specialmente dai collezionisti del mondo anglosassone, per indicare ''l'affarone'' fatto acquistando a un prezzo molto basso un pezzo raro da un venditore che non ne conosce il reale valore.  
  
 
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Versione attuale delle 17:19, 12 mag 2010

Il nome sumgai è una abbreviazione gergale, creata dai collezionisti americani, che nasce come storpiatura di some guy (un tizio). L'espressione nasce dall'esperienza, comune a moltissimi collezionisti, del sentirsi dire da un venditore, nella ricerca di vecchie penne nei mercatini antiquari, che tutte quelle che aveva le ha vendute qualche ora prima ad un tizio per pochi spiccioli.

Per questa origine questa espressione viene spesso usata, specialmente dai collezionisti del mondo anglosassone, per indicare l'affarone fatto acquistando a un prezzo molto basso un pezzo raro da un venditore che non ne conosce il reale valore.