Analisi ed aggiustamento del pennino
Il pennino, e in particolare la sua punta, è l'interfaccia tra l'inchiostro del serbatoio ed il foglio di carta. E' fondamentale che esso, per le sensazioni tattili, uditive e visive che ci restituisce, sia sempre al meglio delle sue complesse caratteristiche geometriche.
"Adottando" una stilografica che ha già avuto una sua vita, spesso scopriamo qualche difetto nella scrittura. Se, nonostante una corretta, paziente ed accurata pulizia, i difetti di scrittura persistono, il pennino potrebbe esserne il responsabile.
In questi appunti, cercheremo di approfondirne la conoscenza, cercando di capire come dovrebbe essere la sua geometria per operare al meglio delle sue possibilità e per darci delle piacevoli sensazioni di scrittura.
Non verranno considerati problemi quali rotture o deformazioni permanenti, ovvero caratteristiche che indichino palesemente e manifestamente dove sia il problema di scrittura.
Tenete presente che, se la penna funziona già bene dopo una buona pulizia, non è necessario volerla riparare a tutti i costi. Soprattutto ricordatevi che, se la penna è nuova, gode di una sua garanzia, pertanto non agite sul pennino anche se ha un palese difetto rimediabile: sfruttate la garanzia!
Nomenclatura relativa al pennino
Nella figura 1 possiamo vedere le due tipologie di pennino più note e diffuse: a sinistra un pennino rigido, oggi più comune, a destra un pennino flessibile. Le differenze più evidenti sono nella lunghezza del taglio, più corto nel rigido e più lungo nel flessibile, nelle ali più avanti nel rigido e più arretrate nel flessibile. Le linee di colore arancio, sono state inserite per guidare l'occhio nella comparazione dei due tipi
Al fine di facilitare la comprensione, non solo di questo documento ma di eventuali discussioni sul forum, diremo che per convenzione il pennino viene sempre considerato nella posizione rappresentata in figura, e cioè visto dall'alto.
Parti costituenti il pennino
Vedremo ora una rapida descrizione delle parti costituenti il Pennino;riferendoci alla Fig.1 e partendo dall'alto verso il basso troveremo:
Materiale di riporto
Solitamente la terminazione del pennino (punta) presenta un inspessimento che ha due funzioni principali: garantire la durata dello stesso all'azione abrasiva che nasce dallo sfregamento sulla fibra della carta ed una maggiore gradevolezza data da un'impronta rotondeggiante. Esistono diversi materiali di riporto. Nei casi più economici si ha un "ripiegamento" su se stesso del materiale di base, mentre nei pennini di maggior pregio abbiamo un vero e proprio riporto di materiali duri (saldatura). Il più comune è l'iridio (in realtà, dagli anni 30, è una lega di iridio, osmio, rutenio e piccole parti di altri materiali).
Taglio tra i rebbi
Consente di convogliare l'inchiostro dall'alimentatore alla punta del pennino grazie al fenomeno della capillarità. Nella sua forma teorica corretta parte dal foro di sfiato con una certa larghezza che va restringendosi verso la punta stessa.
Rebbi
Ai lati del taglio troviamo i rebbi: sinistro e destro. Sono le due parti che, con la loro forma scaricata, consentono al pennino una azione di ammortizzamento (proprio grazie alla flessibilità data dalla forma) durante la scrittura.
Ali
Indicano le parti laterali del pennino dove, al termine dei rebbi, la geometria prende la forma semicircolare che restringendosi, giunge fino alla coda del pennino.
Foro di sfiato
Si trova sopra al canale di portata dell'inchiostro presente nell'alimentatore. Ha anche una funzione meccanica: interrompere il taglio tra i rebbi con una forma (circolare, a cuoricino etc.) che non propaghi le tensioni dovute alle flessioni dei rebbi verso il corpo, minimizzando così eventuali crepe e/o rotture. Alcuni pennini ne sono sprovvisti (circa il 2%), ma solitamente si tratta di pennini in acciaio e quindi a basso rischio di rottura
Incisione
Come lasci intuire il termine, l'incisione solitamente riporta il marchio del costruttore del pennino ed eventualmente le sue caratteristiche (585, 14Kt, etc. etc.)
Corpo
la parte centrale del pennino, quella che solitamente è solo strutturale e non partecipa direttamente alle fasi di inchiostratura/scrittura.
Coda
Parte terminale del pennino che viene inserita (insieme all'alimentatore) nella sezione per una penna stilografica ed in una cannuccia (?????) per un pennino da intinzione
Allineamento delle punte
La prima cosa da osservare, quando un pennino "gratta" è l'allineamento delle sue punte. Per fare questo dobbiamo munirci di una buona lente (Ottiche) ed osservare le punte del pennino. (Come osservare l'allineamento delle punte)
Punte allineate
Un pennino con le punte correttamente allineate deve presentarsi come in Fig.2
Le due punte si presentano allineate e leggermente separate dal taglio (indicativamente da 2/100 a 3/100 di mm). Il taglio presente tra le punte consente all'inchiostro di passare attraverso ad esse e di fluire sulla carta. Modificando questa luce tra le punte potremmo ottenere:
- un aumento di flusso aumentando la luce (compatibilmente alla possibilità che l'alimentatore riesca comunque a fornire un flusso adeguato)
- una diminuzione di flusso diminuendo la luce (in questo caso la portata dell'alimentatore è ininfluente)
Punte disassate
Se le punte si presentano come in Fig. 3 avremo una delle due punte disassata rispetto all'altra, in pratica una sarà più alta dell'altra.
In questo caso, scrivendo sentiremo che il pennino non scorre perfettamente sulla carta, ma tenderà ad impuntarsi producendo il classico "grattio". Rimettere a posto questa situazione è abbastanza semplice ed alla portata di tutti. Usando un dito, occorre spingere la punta più in alto del pennino verso il basso (ovvero verso l'alimentatore), avendo la cura di supportare l'alimentatore ponendo un altro dito sotto ad esso come in Fig.4
Naturalmente conviene procedere per iterazioni successive al fine di non ribaltare la situazione. Premete delicatamente il rebbio più alto verso l'alimentatore e controllate il risultato. Se l'azione non è stata risolutiva, ripetete fino a raggiungere l'allineamento delle punte. Perché premiamo il rebbio più alto verso il basso e non facciamo il contrario? Perché non conviene mai allontanare i rebbi dal contatto con l'alimentatore. Allontanare i rebbi dall'alimentatore comporta un flusso d'inchiostro discontinuo o nullo. L'inchiostro fluisce verso le punte per la legge di coesione (e quindi di tensione superficiale e capillarità) che si viene a creare tra alimentatore e pennino