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Storia
Le origini della JoWo sono lontane e risalgono al 1800 essendo l'azienda nata da una costola della Heintze & Blanckertz fondata nel 1849.
La Heintze & Blanckertz fu fondata nel 1849 (secondo Wikipedia, "preisgekrönt 1862" è la data che invece si legge su alcune confezioni di pennini) da Rudolf Heintze e Heinrich Blanckertz a Oranienburg, inizialmente produttrice di linoleum, poi distributrice di pennini da intinzione. Intorno al 1867 Rudolf Heintze lasciò l'azienda e Heinrich Blanckertz divenne l'unico proprietario.
Inizialmente l'azienda aveva sede in Heiligegeiststraße 13. Intorno al 1856 Blanckertz acquistò la proprietà di Fliederstraße 4 a Friedrichshain. Intorno al 1872 si aggiunse la proprietà in Gollnowstraße 11 e, dal 1889, quella in Georgenkirchstraße 44.
Nel 1887 Rudolf Blanckertz entrò a far parte dell'azienda paterna come rappresentante e ingegnere e nel 1898 fondò il Rudolf Blanckertz Type Museum. Dopo la morte del padre, nel 1908, Rudolf Blanckertz divenne l'unico proprietario dell'azienda e fece costruire un'acciaieria a Oranienburg nel 1912. A partire dal 1913 si dotò di un proprio laminatoio e divenne il primo produttore tedesco di pennini in acciaio.
Nel 1935 l'azienda fu trasformata in industria bellica. Nel 1945 gli impianti di produzione di Oranienburg furono distrutti, i resti smantellati dall'Armata Rossa e lo stabilimento fu nazionalizzato. Nel sito fu fondata la VEB Kaltwalzwerk Oranienburg, che fu ammodernata più volte e produceva nastri laminati a freddo. La fabbrica di Georgenkirchstraße, che ora apparteneva a Berlino Est, fu confiscata e divenne proprietà del popolo (VEB) nel 1949.
Dopo la nazionalizzazione degli impianti produttivi nel dopoguerra, negli impianti produttivi di Berlino Est venne fondata negli anni '50 la "VEB Berliner Schreibfeder". Vi si producevano, ad esempio, pennini per calligrafia e strumenti per linoleografie. Nel 1953 l'azienda iniziò a produrre pennini per stilografiche con la punta ripiegata, e nel 1955 con la punta in materiale di riporto. Questi pennini erano soprattutto pennini di ricambio, e non è infrequente trovarli montati su penne del dopoguerra provenienti da paesi che sono stati "oltrecortina".