Il caricamento a pompetta o bulb filler è probabilmente il capostipite dei sistemi di tutti i sistemi caricamento basati sulla presenza di uno sfiatatoio. Le sue origini sono incerte, uno dei brevetti più vecchi (nº US-802668 del 1905) era assegnato alla Aikin Lambert, ma ne esiste uno ancora precedente (nº US-723726 del 1903 che non pare essere stato utilizzato). Ma al di la dei precursori uno dei primi modelli ad essere stato prodotto massicciamente ed immesso sul mercato è senz'altro quello della Postal del 1925, anche se la versione più sofisticata resta probabilmente quella della Stylomine 303. In seguito lo stesso sistema è stato anche adottato dalla Eversharp per il modello Bantam e per la versione da stenografe-centraliniste dalla Doric, e dalla Pelikan per la Rappen.

Il sistema prevede l'uso diretto del corpo della penna come serbatoio, consentendo anche, quando questo viene realizzato in materiale trasparente, la visualizzazione del livello d'inchiostro. Il caricamento viene effettuato tramite la pressione su una pompetta di gomma, analoga a quella di un contagocce, inserita direttamente sul fondo del corpo della penna, ed a cui si accede svitando il fondello della stessa. Data la necessità di avere una pompetta di dimensioni sufficienti, questo in genere comporta su questo tipo di penne un fondello molto più lungo rispetto a quello usato su altri caricamenti, come quello a pulsante di fondo o a stantuffo.

Il principio di caricamento deriva da quello del contagocce, si immerge la punta della penna nell'inchiostro e si preme la pompetta, la relativa espansione causa una depressione che fa affluire l'inchiostro dentro il corpo della penna. L'innovazione creata da questo sistema di caricamento è costituita proprio dalla presenza dello sfiatatoio collegato al gruppo pennino e direttamente connesso con un condotto al foro di ventilazione del pennino.

Questo fa sì che si possa ripetere la pressione sulla pompetta più volte, per effettuare diverse azioni di caricamento e riempire progressivamente la penna. In assenza dello sfiatatoio infatti, con la compressione della pompetta si farebbe fuoriuscire l'inchiostro presente nel corpo non essendovi sfogo per l'aria contenuta nello stesso, ottenendo così una capacità molto limitata; lo sfiatatoio fornisce invece una via d'uscita all'aria presente nel serbatoio che viene compressa dalla pompetta, ed una via di ingresso per l'inchiostro che viene risucchiato dalla depressione. Si può così ripetere la compressione della pompetta e continuare a caricare inchiostro fintanto che quest'ultimo non supera il livello dello sfiatatoio, riempiendo totalmente la penna.

Brevetti correlati

  • Brevetto n° US-1037660, del 1912-09-03, richiesto il 1912-01-10, di Felix Riesenberg, Unbranded. Sistema di caricamento.
  • Brevetto n° GB-191218716, del 1912-09-03, richiesto il 1912-09-12, di Felix Riesenberg, Unbranded. Sistema di caricamento.
  • Brevetto n° DE-264883, del 1913-09-29, richiesto il 1912-08-20, di Felix Riesemberg, Unbranded. Sistema di caricamento.
  • Brevetto n° FR-712327, del 1931-09-30, richiesto il 1930-06-12, di Yves Zuber, Stylomine. Sistema di caricamento.
  • Brevetto n° GB-374274, del 1932-06-09, richiesto il 1930-06-12, di Yves Zuber, Stylomine. Sistema di caricamento.
  • Brevetto n° US-2593082, del 1952-04-15, richiesto il 1947-04-15, di Fred D. Woods, Autopoint. Sistema di caricamento.

Note