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[[File:Parker51_rip_fusto_5.jpg|400px|center|thumb|Fig. 2 - Marcatura della zona da riparare]]
 
[[File:Parker51_rip_fusto_5.jpg|400px|center|thumb|Fig. 2 - Marcatura della zona da riparare]]
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Se è possibile, converebbe sempre prolungare di un paio di millimetri la zona da trattare in quanto il materiale potrebbe già essere tensionato. Se il pezzo non fosse stato completamente distaccato, si sarebbe potuto ridurre questo rischio facendo un piccolo foro al vertice della frattura come nell'esempio  
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Se è possibile, converebbe sempre prolungare di un paio di millimetri la zona da trattare in quanto il materiale potrebbe già essere tensionato. Se il pezzo non fosse stato completamente distaccato, si sarebbe potuto ridurre questo rischio facendo un piccolo foro al vertice della frattura come nell'esempio in Fig.3
    
<center><gallery perrow=2 widths=400px heights=300px caption="Fig.3 - fermare una crepa con un foro">
 
<center><gallery perrow=2 widths=400px heights=300px caption="Fig.3 - fermare una crepa con un foro">
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Come si può vedere nella figura a sinistra, è stata individuata e marcata la frattura, e nella figura a destra si può vedere che è stato eseguito un foro sull'estremità della stessa frattura.
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Il forellino ha lo scopo di trasformare l'estremità della frattura (o crepa) in una parte circolare. Questo perché la forma tondeggiante permette di distribuire le sollecitazioni lungo tutta la circonferenza in maniera uniforme. Il principio vale per qualunque frattura/crepa su plastica, ed è lo stesso principio per il quale gli oblò degli aerei non presentano spigoli. (punti di innesco per rotture dovute a sollecitazioni meccaniche quali vibrazioni,pressione etc.)
    
[[Categoria:Riparazioni]]
 
[[Categoria:Riparazioni]]
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