− | La storia della ''Williamson-Torino'' origina invece intorno al [[1906]],<ref>data indicativa, riferita ad un volantino di quell'anno che riporta ''Riccardo Amisani'' come rappresentante generale per l'Italia e colonie.</ref> quando ''Riccardo Amisani'' iniziò ad importare le penna dell'azienda americana e a distribuirle in Italia. In quel periodo infatti non esistevano ancora produttori italiani in grado di rivaleggiare ad armi pari con i produttori americani o inglesi. Le penne erano comunque di buona qualità ed ottennero un discreto successo, che spinse Amisani ad iniziare una produzione locale di parti di ricambio. | + | La storia della ''Williamson-Torino'' origina invece intorno al [[1906]], quando ''Riccardo Amisani'' iniziò ad importare le penna dell'azienda americana e a distribuirle in Italia. In quel periodo infatti non esistevano ancora produttori italiani in grado di rivaleggiare ad armi pari con i produttori americani o inglesi. Le penne erano comunque di buona qualità ed ottennero un discreto successo, che spinse Amisani ad iniziare una produzione locale di parti di ricambio. |
− | Sfortunatamente l'azienda americana, che all'inizio del secolo aveva ottenuto dei buoni risultati anche negli Stati Uniti, non seppe reggere la pressione della concorrenza dei suoi vicini, ed iniziò un progressivo declino che la portò verso la chiusura, avvenuta all'inizio degli anni '30. Nel frattempo però l'industria italiana della penna si era sviluppata ed in particolare proprio nel distretto di [[Settimo Torinese]], cosa che portò Amisani a dar vita ad una produzione indipendente sotto il nome di ''Società Anonima Penne a Serbatoio Williamson'', società fondata nei primi anni '30 con sede in Via Pr. Amedeo, 12 a Torino. | + | Sfortunatamente l'azienda americana, che all'inizio del secolo aveva ottenuto dei buoni risultati anche negli Stati Uniti, non seppe reggere la pressione della concorrenza dei suoi vicini, ed iniziò un progressivo declino che la portò verso la chiusura, avvenuta all'inizio degli anni '30. Nel frattempo però l'industria italiana della penna si era sviluppata ed in particolare proprio nel distretto di [[Settimo Torinese]], cosa che portò Amisani, che fin dal 1921 aveva registrato il marchio ({{Marchio|20926}}) a suo nome, a dar vita ad una produzione indipendente sotto il nome di ''"Società Anonima Penne a Serbatoio Williamson"'', società fondata nei primi anni '30 con sede in Via Pr. Amedeo, 12 a Torino. Nella registrazione del marchio esiste un riferimento al trasferimento dello stesso ad una ''"Soc. An. Penne a Serbatoio"'' avvenuto nell'agosto del 1934, che pone un limite superiore alla nascita della nuova azienda. |
− | Secondo quanto riportato da Letizia Iacopini l'azienda cambiò nome e sede nel dopoguerra, diventando la ''Metron Società Anonima Officine Piemontesi Penne Stilografiche Williamson'' con sede in Via Madama Cristina 132, sempre a Torino. La produzione del dopoguerra era costituita da interessanti imitazioni della [[Parker 51]], realizzate in celluloide anellata con una vasta gamma di colori, con cappuccio in metallo laminato e caricamento a [[pulsante di fondo]]. | + | Secondo quanto riportato da Letizia Iacopini l'azienda cambiò nome e sede nel dopoguerra, diventando la ''Metron Società Anonima Officine Piemontesi Penne Stilografiche Williamson'' con sede in Via Madama Cristina 132, sempre a Torino; a questa ditta appartiene la ri-registrazione del marchio avvenuta 1943 ({{Marchio|69052}}). La produzione del dopoguerra era costituita da interessanti imitazioni della [[Parker 51]], realizzate in celluloide anellata con una vasta gamma di colori, con cappuccio in metallo laminato e caricamento a [[pulsante di fondo]]. |