− | Nel 1931 (l'estratto di una pubblicità esposto a fianco è del Novembre) la [[Sheaffer]] lanciò sul mercato quello che forse è stato il primo pennino bicolore, denominato ''Feathertouch Point''. La punta del pennino, realizzato sempre in oro a 14 carati, era infatti laminata in platino. Dato che questo modello presenta una migliore ''bagnabilità'' (vale a dire una minore resistenza rispetto ad un flusso superficiale di acqua) questo trattamento veniva pubblicizzato come capace di una superiore scorrevolezza. | + | Nel 1931 (l'estratto di una pubblicità esposto a fianco è del Novembre) la [[Sheaffer]] lanciò sul mercato quello che forse è stato il primo pennino bicolore, denominato ''Feathertouch Point''. La punta del pennino, realizzato sempre in oro a 14 carati, era infatti laminata in platino. L'effetto di questa platinatura era, secondo quanto affermato dalla [[Sheaffer]] in un suo brevetto, di rendere più liscio il taglio delle punte del pennino e favorire, grazie a questo e ad una diversa ''bagnabilità'' del platino rispetto all'oro, il flusso di inchiostro, con il risultato finale di una migliore scorrevolezza della scrittura. |
| + | In realtà che sia la platinatura ad incidere realmente sulla scorrevolezza del flusso di inchiostro è alquanto dubbio, anche perché nel suo brevetto la [[Sheaffer]] parla di una minore ''bagnabilità'' (vale a dire una minore resistenza rispetto ad un flusso superficiale di liquido) del platino, quando ricerche più recenti indicano che invece questa è maggiore. Inoltre nel susseguirsi della produzione vennero usati anche altri materiali al posto del platino. |