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| Il caricamento avviene con lo stesso principio del [[Caricamento#match-stick filler|caricamento a fiammifero]] tramite due forellini presenti sul corpo che in posizione di riposo forniscono un accesso alle barre di pressione che consentono di strizzare i gommini posti su ciascuna delle due penne interne, che contengono l'inchiostro. In questo caso non è necessario avere un fiammifero, dato che la testina del cappuccio monta al suo interno un sottile pernietto di metallo adatto allo scopo; pertanto basta svitarla ed usarla come impugnatura per premere attraverso i forellini laterali. | | Il caricamento avviene con lo stesso principio del [[Caricamento#match-stick filler|caricamento a fiammifero]] tramite due forellini presenti sul corpo che in posizione di riposo forniscono un accesso alle barre di pressione che consentono di strizzare i gommini posti su ciascuna delle due penne interne, che contengono l'inchiostro. In questo caso non è necessario avere un fiammifero, dato che la testina del cappuccio monta al suo interno un sottile pernietto di metallo adatto allo scopo; pertanto basta svitarla ed usarla come impugnatura per premere attraverso i forellini laterali. |
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− | Le prime versioni della penna vennero realizzate in ebanite, e sono presenti anche versioni [[overlay|rivestite]] con decorazioni in metallo laminato in oro. La produzione iniziale era sicuramente estremamente ridotta, dato che sono state ritrovati foglietti di garanzia, datati [[1933]], scritti a mano firmati singolarmente dallo stesso ''Dante Zerollo''. A queste seguirono poi da versioni in celluloide realizzate in bellissimi colori marmorizzati, o a venature di legno, e con lavorazioni estremamente raffinate come una particolarissima sfaccettatura a spirale. | + | Le prime versioni della penna vennero realizzate in ebanite, e sono presenti anche versioni [[overlay|rivestite]] con decorazioni in metallo laminato in oro. La produzione iniziale era sicuramente estremamente ridotta, dato che sono state ritrovati foglietti di garanzia, datati [[1933]], scritti a mano firmati singolarmente dallo stesso ''Dante Zerollo''. A queste seguirono poi versioni in celluloide realizzate in bellissimi colori marmorizzati, o a venature di legno, e con lavorazioni estremamente raffinate come una particolarissima sfaccettatura a spirale. |
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| Data la qualità e la raffinatezza delle lavorazioni, e la presenza di celluloidi simili, è stata avanzata l'ipotesi che la produzione di queste penne sia stata affidata alla [[Omas]], ma non esiste nessuna prova, riferimento o documento al riguardo che permetta di avvalorare questa ipotesi, e la somiglianza o la qualità delle lavorazioni non possono essere considerate un elemento conclusivo, al più si può ritenere che ''Zerollo'' si rifornisse dalla [[Omas]] per alcune parti.<ref>in [http://www.fountainpennetwork.com/forum/index.php?showtopic=4467&st=0&#entry116468 questo articolo] viene citata una ricerca di Luca De Ponti relativa a pennini e clip.</ref> | | Data la qualità e la raffinatezza delle lavorazioni, e la presenza di celluloidi simili, è stata avanzata l'ipotesi che la produzione di queste penne sia stata affidata alla [[Omas]], ma non esiste nessuna prova, riferimento o documento al riguardo che permetta di avvalorare questa ipotesi, e la somiglianza o la qualità delle lavorazioni non possono essere considerate un elemento conclusivo, al più si può ritenere che ''Zerollo'' si rifornisse dalla [[Omas]] per alcune parti.<ref>in [http://www.fountainpennetwork.com/forum/index.php?showtopic=4467&st=0&#entry116468 questo articolo] viene citata una ricerca di Luca De Ponti relativa a pennini e clip.</ref> |
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− | L'azienda ebbe un certo successo, e riuscì a commercializzare i suoi prodotti anche all'estero appoggiandosi alla [http://en.wikipedia.org/wiki/Alfred_Dunhill Dunhill] per il mercato inglese ed alla [[Unic]] per quello francese, ma benché funzionale si trattava comunque di una penna dotata un sistema meccanico molto complesso e delicato, di difficile riparazione, che la rendeva fragile e tutto sommato non molto più comoda da usare rispetto alla semplice e lineare soluzione di portarsi dietro due penne separate. Mantenendo però la produzione basata solo su questo particolare modello, e non sapendo produrre ulteriore innovazione, con la caduta dell'interesse riscosso nel periodo iniziale, la ''Zerollo'' subì un progressivo declino restando sparendo dal mercato dopo la seconda guerra mondiale. | + | L'azienda ebbe un certo successo, e riuscì a commercializzare i suoi prodotti anche all'estero appoggiandosi alla [http://en.wikipedia.org/wiki/Alfred_Dunhill Dunhill] per il mercato inglese ed alla [[Unic]] per quello francese, ma benché funzionale si trattava comunque di una penna dotata un sistema meccanico molto complesso e delicato, di difficile riparazione, che la rendeva fragile e tutto sommato non molto più comoda da usare rispetto alla semplice e lineare soluzione di portarsi dietro due penne separate. Mantenendo però solo la produzione basata solo su questo particolare modello, e non sapendo produrre ulteriore innovazione, con la caduta dell'interesse riscosso nel periodo iniziale, la ''Zerollo'' subì un progressivo declino restando sparendo dal mercato dopo la seconda guerra mondiale. |
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| Per la particolarità delle sue penne, unita alla scarsa produzione ed alla ancora più scarsa disponibilità di esemplari funzionanti, le ''Zerollo'' restano fra i modelli di stilografiche più ricercati dai collezionisti, raggiungendo prezzi elevatissimi, anche se alla fine la rilevanza storica dell'azienda, specialmente in rapporto al panorama internazionale, resta tutto sommato relativamente marginale. | | Per la particolarità delle sue penne, unita alla scarsa produzione ed alla ancora più scarsa disponibilità di esemplari funzionanti, le ''Zerollo'' restano fra i modelli di stilografiche più ricercati dai collezionisti, raggiungendo prezzi elevatissimi, anche se alla fine la rilevanza storica dell'azienda, specialmente in rapporto al panorama internazionale, resta tutto sommato relativamente marginale. |