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| ==Storia== | | ==Storia== |
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− | [[Immagine:1960-Omas-361.jpg|thumb|200px|Pubblicità di una [[Omas 361|361]] ]] | + | [[Immagine:1960-Omas-361.jpg|thumb|upright|Pubblicità di una [[Omas 361|361]] ]] |
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| Nel 1948 la [[Omas]], per rispondere al successo della [[Parker 51]] ed alla nuova tendenza stilistica dei [[hooded nib|pennini coperti]] introdusse sul mercato la [[Omas 361|361]], una penna dotata di un rivoluzionario e funzionale sistema di doppia scrittura (rigido e flessibile), che la rende, anche sul piano tecnico, una delle penne più interessanti che siano state realizzate in Italia. L'introduzione della nuova penne avvenne insieme ad una ristilizzazione completa di tutte le altre serie (con la sola eccezione della [[Extra Lucens]]). | | Nel 1948 la [[Omas]], per rispondere al successo della [[Parker 51]] ed alla nuova tendenza stilistica dei [[hooded nib|pennini coperti]] introdusse sul mercato la [[Omas 361|361]], una penna dotata di un rivoluzionario e funzionale sistema di doppia scrittura (rigido e flessibile), che la rende, anche sul piano tecnico, una delle penne più interessanti che siano state realizzate in Italia. L'introduzione della nuova penne avvenne insieme ad una ristilizzazione completa di tutte le altre serie (con la sola eccezione della [[Extra Lucens]]). |
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| Le penne di questa serie di caratterizzano per un rivoluzionario sistema di doppia scrittura, realizzato grazie ad un ingegnosissimo gruppo pennino montato centralmente sul corpo della penna, protetto da una carenatura ruotabile aperta sul pennino con un taglio obliquo. Detta carenatura consentiva o di coprire completamente la parte superiore del pennino, lasciandone fuori solo la punta, così da poter premere senza flessione ed ottenere una scrittura completamente rigida, o, con una rotazione di 180°, di scoprire la parte superiore del pennino lasciando lo spazio per la sua flessione, ottenendo così una scrittura flessibile. | | Le penne di questa serie di caratterizzano per un rivoluzionario sistema di doppia scrittura, realizzato grazie ad un ingegnosissimo gruppo pennino montato centralmente sul corpo della penna, protetto da una carenatura ruotabile aperta sul pennino con un taglio obliquo. Detta carenatura consentiva o di coprire completamente la parte superiore del pennino, lasciandone fuori solo la punta, così da poter premere senza flessione ed ottenere una scrittura completamente rigida, o, con una rotazione di 180°, di scoprire la parte superiore del pennino lasciando lo spazio per la sua flessione, ottenendo così una scrittura flessibile. |
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| + | [[Image:Omas-361-Nib.jpg|thumb|left|upright|Brevetto del pennino ]] |
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| Benché siano stati fatti altri tentativi di realizzare sistemi che consentissero una diversa gradazione della flessibilità del pennino, fra cui il più noto è forse l'''[[Adjustable Point]]'' della [[Eversharp]], il vantaggio di questo sistema sta nella sua semplicità e nel fatto, tutt'altro che trascurabile, che a differenza degli altri, che davano luogo risultati discutibili con problemi di usabilità e di fragilità generale, risultava invece essere effettivamente funzionante, facile da usare e robusto. | | Benché siano stati fatti altri tentativi di realizzare sistemi che consentissero una diversa gradazione della flessibilità del pennino, fra cui il più noto è forse l'''[[Adjustable Point]]'' della [[Eversharp]], il vantaggio di questo sistema sta nella sua semplicità e nel fatto, tutt'altro che trascurabile, che a differenza degli altri, che davano luogo risultati discutibili con problemi di usabilità e di fragilità generale, risultava invece essere effettivamente funzionante, facile da usare e robusto. |