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| La storia della penna stilografica è profondamente legata alla storia della [[Waterman]], tanto che in molti considerano il suo fondatore ''Lewis Edson Waterman'', l'inventore di questo oggetto di scrittura. | | La storia della penna stilografica è profondamente legata alla storia della [[Waterman]], tanto che in molti considerano il suo fondatore ''Lewis Edson Waterman'', l'inventore di questo oggetto di scrittura. |
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− | La compagnia venne fondata nel 1883 a New York. Si narra, ma è quasi certo che si tratti di una storia seguente diffuda ad arte, che tutto abbia avuto origine dal malfunzionamento di una penna stiligrafica che fece perdere un lucroso contatto a Waterman, che allora lavorava come assicuratore. | + | La compagnia venne fondata nel 1883 a New York. Si narra, ma è quasi certo che si tratti di una storia successiva diffusa ad arte dalla propaganda interna dell'azienda, che tutto abbia avuto origine dal malfunzionamento di una penna stilografica che fece perdere un lucroso contatto a Waterman, che allora lavorava come assicuratore. Invece di arrabbiarsi il fondatore si sarebbe interessato al funzionamento di quell'oggetto, individuando la soluzione al principale problema dello stesso, quello di un regolare afflusso al pennino. Così venne inventato l'alimentatore a capillarità, che è a tutt'oggi il cuore di ogni penna stilografica. |
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− | I primi anni di attività della ditta sono comunque piuttosto oscuri, ma la novità essenziale introdotta da [[Waterman]] è stata quella del primo alimentatore veramente funzionante, per il quale è stato ottenuto il primo brevetto nel 1884. E' grazie a questa innovazione infatti che si sono potute produrre le prime stilografiche veramente funzionanti, e su questo si è basata la fortuna iniziale dell'azienda. | + | I primi anni di attività della [[Waterman]] sono comunque piuttosto oscuri, ma la novità essenziale fu appunto quella di aver introdotto il primo alimentatore veramente funzionante, per il quale era stato ottenuto il primo brevetto nel 1884. E' stato grazie a questa innovazione che si sono potute produrre le prime stilografiche veramente funzionanti, e su questo si è basata la fortuna iniziale dell'azienda. |
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− | Dopo la morte nel 1901 del fondatore la guida dell'azienda passò al nipote, Frank D. Waterman, che è il vero autore del successo dell'azienda. Egli infatti detta avvio ad una politica di espansione a livello mondiale che rese la [[Waterman]] il più grande produttore mondiale di penne stilografiche, e per questo rientra a pieno tiltolo fra le [[Big Four]]. | + | Dopo la morte nel 1901 del fondatore, la guida dell'azienda passò al nipote, Frank D. Waterman, che è il vero autore del successo dell'azienda. Egli infatti detta avvio ad una politica di espansione a livello mondiale che rese la [[Waterman]] il più grande produttore mondiale di penne stilografiche. Per questo [[Waterman]] rientra a pieno titolo fra le [[Big Four]]. |
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− | A parte il suo periodo iniziale, in cui oltre all'invenzione dell'alimentatore, vennero prodotti nuovi materiali e diversi sistemi di caricamento, negli anni successivi la [[Waterman]] non è nota, con una eccezione, per aver contribuito grandi innovazioni alla storia della stilografica. Il successo della ditta infatti è sempre stato dettato dalle caratteristiche di qualità ed affidabilità delle sue penne. | + | A parte il suo periodo iniziale, in cui oltre all'invenzione dell'alimentatore, vennero prodotti nuovi materiali e diversi sistemi di caricamento, la [[Waterman]] non è nota (con una eccezione) per aver contribuito negli anni successivi con grandi innovazioni alla storia della stilografica. Il successo della ditta infatti è sempre stato dettato dalle caratteristiche di qualità ed affidabilità delle sue penne. |
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| Per il suo approccio molto conservativo, che la ha vista privilegiare la tradizione piuttosto che l'innovazione, dopo il periodo d'oro durato fino agli anni '20 la [[Waterman]] ha visto progressivamente erodersi le sue quote di mercato, restando indietro rispetto alle emergenti [[Parker]], [[Sheaffer]] ed [[Everharp]]. In particolare l'azienda adottò con molto ritardo la celluloide come materiale di produzione delle penne, restando indietro rispetto ai nuovi modelli colorati prodotti dai concorrenti. | | Per il suo approccio molto conservativo, che la ha vista privilegiare la tradizione piuttosto che l'innovazione, dopo il periodo d'oro durato fino agli anni '20 la [[Waterman]] ha visto progressivamente erodersi le sue quote di mercato, restando indietro rispetto alle emergenti [[Parker]], [[Sheaffer]] ed [[Everharp]]. In particolare l'azienda adottò con molto ritardo la celluloide come materiale di produzione delle penne, restando indietro rispetto ai nuovi modelli colorati prodotti dai concorrenti. |
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− | Il declino dell'azienda proseguì inesorabile negli anni successivi fino alla seconda guerra mondiale, ed essa subì, come tutte gli altri principali produttori dell'epoca la grande crisi degli anni '50. La compagnia originale americana venne liquidata nel 1954, ma il nome [[Waterman]] ha continuato ad esistere grazie alla filiale francese, la ''Waterman Jif (in seguito divenuta '''Waterman S.A.''') | + | Il declino dell'azienda proseguì inesorabile negli anni successivi fino alla seconda guerra mondiale, ed essa subì, come tutte gli altri principali produttori dell'epoca la grande crisi degli anni '50. La compagnia originale americana venne liquidata nel 1954, ma il nome [[Waterman]] ha continuato ad esistere grazie alla filiale francese, la ''Waterman Jif'' (in seguito divenuta '''Waterman S.A.''') che invece prosperava, e che negli anni successivi assorbi tutto quello che rimaneva della ditta originale americana e della succursale francese. E' infatti della ''Waterman Jif'' l'altra grande innovazione prodotta dal marchio [[Waterman]], la creazione della prima stilografica a cartucce di plastica usa e getta, introducendo quello che è ormai il più comune meccanismo di caricamento delle stilografiche contemporanee. |
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