Riga 25: |
Riga 25: |
| [[Image:Waterman-42-Overlay-Continentale-Capped.jpg|thumb|Una [[Waterman 42|42]] [[safety]] con rivestimento ''continentale'']] | | [[Image:Waterman-42-Overlay-Continentale-Capped.jpg|thumb|Una [[Waterman 42|42]] [[safety]] con rivestimento ''continentale'']] |
| | | |
− | All'inizio del secolo, fino a tutti gli anni '10, la ''Waterman''si contraddistinse per un grande sforzo nella ricerca di innovazioni tecniche: viene introdotta la clip sul cappuccio (la ''[[Clip-Cap]]''), e vennero sperimentati diversi meccanismi di caricamento alternativi al contagocce. In questo periodo la ''Waterman'' si distinse per aver industrializzato uno dei più classici sistemi di caricamento, il ''[[Safety]]'' in cui con un meccanismo a vite si fa rientrare il pennino all'interno della corpo della penna che funge da serbatoio. La ''Waterman'' fu forse la prima azienda ad esportare [[Waterman 4x|una linea]] di penne ''[[rientranti]]'', presto imitata da molte altre aziende (specialmente in Europa, dove queste conobbero una grande diffusione). | + | All'inizio del secolo, fino a tutti gli anni '10, la ''Waterman''si contraddistinse per un grande sforzo nella ricerca di innovazioni tecniche: viene introdotta la clip sul cappuccio (la ''[[Clip-cap]]''), e vennero sperimentati diversi meccanismi di caricamento alternativi al contagocce. In questo periodo la ''Waterman'' si distinse per aver industrializzato uno dei più classici sistemi di caricamento, il ''[[Safety]]'' in cui con un meccanismo a vite si fa rientrare il pennino all'interno della corpo della penna che funge da serbatoio. La ''Waterman'' fu forse la prima azienda ad esportare [[Waterman 4x|una linea]] di penne ''[[rientranti]]'', presto imitata da molte altre aziende (specialmente in Europa, dove queste conobbero una grande diffusione). |
| | | |
| [[Image:1923-04-Waterman-Ideal.jpg|thumb|left|Pubblicità della ''Waterman'' degli anni '20]] | | [[Image:1923-04-Waterman-Ideal.jpg|thumb|left|Pubblicità della ''Waterman'' degli anni '20]] |
| | | |
− | Nel [[1903]] venne introdotto un particolare meccanismo a pompa denominato ''[[pump filler]]'', questo venne sostituito nel [[1910]] dallo ''[[sleeve filler]]'', mentre per un anno, dal [[1913]] al [[1914]] venne realizzato un originale ''[[coin filler]]''. A tutti questi sistemi subentrò comunque, nel [[1915]], il [[caricamento a levetta]], introdotto per primo dalla [[Sheaffer]], ma che la ''Waterman'' riuscì a copiare, eludendo il brevetto della concorrente grazie ad un precedente brevetto ({{Cite patent|US|726495}}) per una realizzazione diversa. | + | Nel [[1903]] venne introdotto un particolare meccanismo a pompa denominato ''[[pump filler]]'', questo venne sostituito nel [[1910]] dallo ''[[sleeve filler]]'', mentre per un anno, dal [[1913]] al [[1914]] venne realizzato un originale ''[[coin filler]]''. A tutti questi sistemi subentrò comunque, alla fine del [[1914]],<ref>benché venga comunemente indicato il [[1915]], anno in cui venne lanciato a livello nazionale, in [https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=25&t=28452 questo articolo] di {{Author|Musicus}} vengono illustrate delle pubblicità ottenute dalle scansioni di giornali americani, che mostrano come già dal dicembre del [[1914]] venisse proposto, presumibilmente con alcune vendite preliminari, un nuovo modello con [[caricamento a levetta]].</ref> il [[caricamento a levetta]], introdotto per primo dalla [[Sheaffer]], ma che la ''Waterman'' riuscì a copiare, eludendo il brevetto della concorrente grazie ad un precedente brevetto ({{Cite patent|US|726495}}) per una realizzazione diversa. |
| | | |
| Sempre nei primi anni 1900 vennero introdotti nuovi modelli contraddistinti da diverse forme del cappuccio e della penna, per identificare i quali la ''Waterman'' creò un apposito [[Waterman Standard Numbering System|sistema di numerazione standard]] composto per lo più da tre cifre, in cui le centinaia indicavano il tipo di finitura (ed era assente per le penne normali) le decine il tipo di cappuccio, mentre le unità continuavano ad indicare la dimensione del pennino. In questo modo si aveva un numero che veniva impresso sul fondo della penna per identificarne immediatamente le caratteristiche. | | Sempre nei primi anni 1900 vennero introdotti nuovi modelli contraddistinti da diverse forme del cappuccio e della penna, per identificare i quali la ''Waterman'' creò un apposito [[Waterman Standard Numbering System|sistema di numerazione standard]] composto per lo più da tre cifre, in cui le centinaia indicavano il tipo di finitura (ed era assente per le penne normali) le decine il tipo di cappuccio, mentre le unità continuavano ad indicare la dimensione del pennino. In questo modo si aveva un numero che veniva impresso sul fondo della penna per identificarne immediatamente le caratteristiche. |
Riga 68: |
Riga 68: |
| Il passaggio alla produzione in plastica proseguì con una serie di varianti della serie [[Taperite]] realizzate negli anni successivi, ma senza raggiungere nessun risultato significativo; il declino dell'azienda proseguì inesorabile negli anni successivi, ed essa subì, come tutti gli altri principali produttori dell'epoca, la grande crisi degli anni '50. La compagnia originale americana venne liquidata nel [[1954]], e gli impianti produttivi vennero ceduti alla BIC nel [[1959]] per produrre penne a sfera. | | Il passaggio alla produzione in plastica proseguì con una serie di varianti della serie [[Taperite]] realizzate negli anni successivi, ma senza raggiungere nessun risultato significativo; il declino dell'azienda proseguì inesorabile negli anni successivi, ed essa subì, come tutti gli altri principali produttori dell'epoca, la grande crisi degli anni '50. La compagnia originale americana venne liquidata nel [[1954]], e gli impianti produttivi vennero ceduti alla BIC nel [[1959]] per produrre penne a sfera. |
| | | |
− | Con la chiusura degli impianti produttivi americani, restarono comunque in piedi le filiali inglesi e francesi, e la ''Waterman''sarebbe così del tutto scomparsa se non fosse stata per le capacità imprenditoriali di ''Jules Fagard'', che fin dal [[1926]] aveva creato una filiale francese sostanzialmente autonoma. Fagard, titolare della produzione delle matite meccaniche marchiate ''[[JiF]]'' non solo aveva commercializzato con successo le penne della ''Waterman'' abbinandole alle proprie matite, ma aveva creato stabilimenti di produzione in Francia e realizzato versioni specifiche per il mercato europeo (sono di particolare interesse collezionistico le ''[[Safety]]'' realizzate con [[overlay|rivestimenti]] ornamentali in metalli preziosi). Per questo motivo in Francia la produzione ''Waterman'' era diffusa principalmente con il marchio ''[[JiF]]-Waterman''. | + | Con la chiusura degli impianti produttivi americani, restarono comunque in piedi le filiali inglesi e francesi, e la ''Waterman'' sarebbe così del tutto scomparsa se non fosse stata per le capacità imprenditoriali di ''Jules Fagard'', che fin dal [[1926]] aveva creato una filiale francese sostanzialmente autonoma. Fagard, titolare della produzione delle matite meccaniche marchiate ''[[JiF]]'' non solo aveva commercializzato con successo le penne della ''Waterman'' abbinandole alle proprie matite, ma aveva creato stabilimenti di produzione in Francia e realizzato versioni specifiche per il mercato europeo (sono di particolare interesse collezionistico le ''[[Safety]]'' realizzate con [[overlay|rivestimenti]] ornamentali in metalli preziosi). Per questo motivo in Francia la produzione ''Waterman'' era diffusa principalmente con il marchio ''[[JiF]]-Waterman''. |
| | | |
| [[Image:1938-10-Waterman-Cartridge.jpg|thumb|left|Pubblicità del caricamento a cartuccia]] | | [[Image:1938-10-Waterman-Cartridge.jpg|thumb|left|Pubblicità del caricamento a cartuccia]] |
| | | |
− | E' proprio dalla filiale francese che viene l'ultima innovazione legata al marchio ''Waterman''. Nel [[1936]] venne sviluppata una prima versione pratica del riempimento a cartuccia, inizialmente realizzata in vetro, e commercializzata in Europa con [[Waterman Cartridge|versioni modificate]] delle penne originali. Da questa innovazione, ulteriormente sviluppata, nacque nel [[1954]] l'ultimo modello storico di grande successo della ''Waterman'', la [[Waterman CF|CF]] (sigla che sta appunto per ''Cartridge Filler'') che di nuovo venne prodotta in Francia. Gli stabilimenti americani infatti erano ormai allo sfascio e vennero chiusi quello stesso anno. | + | E' proprio dalla filiale francese che viene l'ultima innovazione legata al marchio ''Waterman''. Nel [[1937]] venne sviluppata una prima versione pratica del riempimento a cartuccia, inizialmente realizzata in vetro, e commercializzata in Europa con [[Waterman Cartridge|versioni modificate]] delle penne originali. Da questa innovazione, ulteriormente sviluppata, nacque nel [[1954]] l'ultimo modello storico di grande successo della ''Waterman'', la [[Waterman CF|CF]] (sigla che sta appunto per ''Cartridge Filler'') che di nuovo venne prodotta in Francia. Gli stabilimenti americani infatti erano ormai allo sfascio e vennero chiusi quello stesso anno. |
| | | |
| Con il lancio sul mercato internazionale della prima stilografica a cartucce di plastica usa e getta (in realtà a livello di brevetti il primato della creazione spetterebbe alla [[Duo-Cart]]) ma questo ruolo lo prese la [[Waterman CF|CF]]) venne introdotto sul mercato quello che è ormai il più comune meccanismo di caricamento delle stilografiche moderne, la ''[[JiF]]-Waterman'', dopo oltre 30 anni, riportò il marchio all'apice dell'innovazione, ma questo non bastò a risollevare un'azienda ormai morente. | | Con il lancio sul mercato internazionale della prima stilografica a cartucce di plastica usa e getta (in realtà a livello di brevetti il primato della creazione spetterebbe alla [[Duo-Cart]]) ma questo ruolo lo prese la [[Waterman CF|CF]]) venne introdotto sul mercato quello che è ormai il più comune meccanismo di caricamento delle stilografiche moderne, la ''[[JiF]]-Waterman'', dopo oltre 30 anni, riportò il marchio all'apice dell'innovazione, ma questo non bastò a risollevare un'azienda ormai morente. |
| | | |
− | La produzione proseguì negli anni successivi fuori dagli Stati Uniti: negli stabilimenti inglesi, dove nel [[1955]] venne lanciata la linea ''"[[Waterman Serie W|W]"'', ed in quelli francesi della ''[[JiF]]-Waterman''. Sempre in quegli anni venne lanciata la [[X-pen]], una imitazione (ma più semplice e destinata alla produzione economica) della [[Parker 61]]. Ma nonostante tutti gli sforzo ed il successo della [[Waterman CF|CF]], l'azienda non riuscì a rialzarsi e fallì nel [[1957]].<ref>le notizie relative agli anni finali della ''Waterman'' sono tratte da [http://dirck.delint.ca/beta/?page_id=630 questo articolo].</ref> Nel [[1959]] la BIC rilevò tutti gli assetti dell'azienda. La produzione negli stabilimenti inglesi proseguì fino ai primi anni '70. | + | La produzione proseguì negli anni successivi fuori dagli Stati Uniti: negli stabilimenti inglesi, dove nel [[1955]] venne lanciata la linea ''"[[Waterman Serie W|W]]"'', ed in quelli francesi della ''[[JiF]]-Waterman''. Sempre in quegli anni venne lanciata la [[X-pen]], una imitazione (ma più semplice e destinata alla produzione economica) della [[Parker 61]]. Ma nonostante tutti gli sforzo ed il successo della [[Waterman CF|CF]], l'azienda non riuscì a rialzarsi e fallì nel [[1957]].<ref>le notizie relative agli anni finali della ''Waterman'' sono tratte da [http://dirck.delint.ca/beta/?page_id=630 questo articolo].</ref> Nel [[1959]] la BIC rilevò tutti gli assetti dell'azienda. La produzione negli stabilimenti inglesi proseguì fino ai primi anni '70. |
| | | |
− | In questi stessi anni però la ''[[JiF]]-Waterman'' (oggi divisione della [http://en.wikipedia.org/wiki/Newell_Rubbermaid Newell Rubbermaid]) continuò a prosperare sul mercato europeo, prima sotto la guida di ''Jules Fagard'', ed ancor di più, dopo la sua morte, sotto la direzione della sua vedova Elsa. L'azienda passò sostanzialmente indenne il periodo della seconda guerra mondiale, e sopravvisse anche alla crisi della penna a sfera degli anni '50 e '60 continuando la produzione anche dopo il fallimento della ditta madre. Nel [[1971]] la ''[[JiF]]-Waterman'' acquisì definitivamente dal barone Bich il marchio ''Waterman'' e tutti i resti dell'azienda originale, e continua ad operare ancora oggi come '''Waterman S.A.''', producendo penne in tutte le fasce di prezzo, che si distinguono in particolare per le lavorazioni in metallo e lacca. | + | In questi stessi anni però la ''[[JiF]]-Waterman'' (oggi divisione della [http://en.wikipedia.org/wiki/Newell_Rubbermaid Newell Rubbermaid]) continuò a prosperare sul mercato europeo, prima sotto la guida di ''Jules Fagard'', ed ancor di più, dopo la sua morte, sotto la direzione della sua vedova Elsa. L'azienda passò sostanzialmente indenne il periodo della seconda guerra mondiale, e sopravvisse anche alla crisi della penna a sfera degli anni '50 e '60 continuando la produzione anche dopo il fallimento della ditta madre. Nel [[1971]] la ''[[JiF]]-Waterman'' acquisì definitivamente dal barone Bich il marchio ''Waterman'' e tutti i resti dell'azienda originale, e continua ad operare ancora oggi come ''Waterman S.A.'', producendo penne in tutte le fasce di prezzo. |
| | | |
| {{CronoMarca|Waterman}} | | {{CronoMarca|Waterman}} |