− | Le penne vennero realizzate in resina plastica, per la precisione in [[lucite]], come per la [[Parker 51]]. Il cappuccio era prevalentemente in metallo, inizialmente semplicemente dorato, per poi passare all'uso dell'alluminio anodizzato, ribattezzato dall'azienda come ''[[lumalloy]]'', che è interessante per alcune lavorazioni (in particolare per quella della [[Crusader]], anodizzata in colore dorato con cinque fasce lasciate bianche). Vennero anche utilizzati, sempre a partire dal [[1948]],<ref>anche questa data deriva dal [http://www.richardspens.com/?page=ref/profiles/taperite.htm profilo della penna] sul sito di Richard Binder.</ref> cappucci in acciaio in una lega denominata ''[[Astralite]]''. Alcune versioni avevano il fondello in celluloide trasparente che si cristallizza molto facilmente sbriciolandosi, come per gli analoghi delle [[Emblem]]. I pennini erano in oro a 14 carati. | + | Le penne vennero realizzate almeno inizialmente in [[celluloide]], anche se venne utilizzata esclusiamente in tinta unita, tanto che spesso viene confusa con la [[lucite]]. Il cappuccio era prevalentemente in metallo, inizialmente semplicemente dorato, per poi passare all'uso dell'alluminio anodizzato, ribattezzato dall'azienda come ''[[lumalloy]]'', che è interessante per alcune lavorazioni (in particolare per quella della [[Crusader]], anodizzata in colore dorato con cinque fasce lasciate bianche). Vennero anche utilizzati, sempre a partire dal [[1948]],<ref>anche questa data deriva dal [http://www.richardspens.com/?page=ref/profiles/taperite.htm profilo della penna] sul sito di Richard Binder.</ref> cappucci in acciaio in una lega denominata ''[[Astralite]]''. Alcune versioni avevano il fondello in celluloide trasparente che si cristallizza molto facilmente sbriciolandosi, come per gli analoghi delle [[Emblem]]. I pennini erano in oro a 14 carati. |