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| La storia della penna stilografica è profondamente legata alla storia della [[Waterman]], tanto che in molti considerano il suo fondatore ''Lewis Edson Waterman'', l'inventore di questo oggetto di scrittura. In realtà questa è una pretesa eccessiva, ma agli albori della penna stilografica la [[Waterman]] è stata all'avanguardia nella produzione industriale e nella diffusione di questo oggetto sul mercato internazionale. | | La storia della penna stilografica è profondamente legata alla storia della [[Waterman]], tanto che in molti considerano il suo fondatore ''Lewis Edson Waterman'', l'inventore di questo oggetto di scrittura. In realtà questa è una pretesa eccessiva, ma agli albori della penna stilografica la [[Waterman]] è stata all'avanguardia nella produzione industriale e nella diffusione di questo oggetto sul mercato internazionale. |
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− | La compagnia venne fondata nel 1888 a New York. Si narra, ma è certo<ref>la storia sembra apparire per la prima volta nel 1921, ma venne ripresa in pompa magna in occasione della celebrazione, con un anno di ritardo, del cinquantesimo anniversario della nascita dell'azienda, ma non ve ne è traccia nella storia originale dell'azienda pubblicata nel 1904; per una analisi dettagliata si può fare riferimento a [http://www.vintagepens.com/ink_blot.htm questo articolo]</ref> che si tratti di una storia successiva diffusa ad arte dal reparto marketing dell'azienda, che tutto abbia avuto origine dal malfunzionamento di una penna stilografica che fece perdere un lucroso contatto a ''Lewis Waterman'', che allora lavorava come assicuratore. Invece di arrabbiarsi il fondatore si sarebbe interessato al funzionamento di quell'oggetto, individuando la soluzione al principale problema dello stesso, quello di un regolare afflusso di inchiostro al pennino. Così venne inventato il primo alimentatore multicanale moderno, che a tutt'oggi resta, sostanzialmente inalterato, il cuore di ogni penna stilografica. | + | La compagnia venne fondata nel 1883 a New York. Si narra, ma è certo<ref>la storia sembra apparire per la prima volta nel 1921, ma venne ripresa in pompa magna in occasione della celebrazione, con un anno di ritardo, del cinquantesimo anniversario della nascita dell'azienda, ma non ve ne è traccia nella storia originale dell'azienda pubblicata nel 1904; per una analisi dettagliata si può fare riferimento a [http://www.vintagepens.com/ink_blot.htm questo articolo]</ref> che si tratti di una storia successiva diffusa ad arte dal reparto marketing dell'azienda, che tutto abbia avuto origine dal malfunzionamento di una penna stilografica che fece perdere un lucroso contatto a ''Lewis Waterman'', che allora lavorava come assicuratore. Invece di arrabbiarsi il fondatore si sarebbe interessato al funzionamento di quell'oggetto, individuando la soluzione al principale problema dello stesso, quello di un regolare afflusso di inchiostro al pennino. Così venne inventato il primo alimentatore multicanale moderno, che a tutt'oggi resta, sostanzialmente inalterato, il cuore di ogni penna stilografica. |
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| I primi anni di attività della [[Waterman]] sono comunque piuttosto oscuri: la novità essenziale fu appunto quella di aver introdotto, nel 1883, il primo alimentatore multicanale, dotato di incisioni per favorire il flusso dell'inchiostro grazie alla capillarità, per il quale ''Lewis Waterman'' aveva ottenuto anche, nel 1884, il primo brevetto dell'azienda. E' stato grazie alla funzionalità di questa innovazione che le prime stilografiche, prodotte prima ancora della fondazione ufficiale della compagnia, riscossero un grande successo, su cui si è basata la fortuna iniziale dell'azienda. A questo si aggiunse da subito una grande capacità nel saper industrializzare la produzione ed investire fortemente in innovazione. | | I primi anni di attività della [[Waterman]] sono comunque piuttosto oscuri: la novità essenziale fu appunto quella di aver introdotto, nel 1883, il primo alimentatore multicanale, dotato di incisioni per favorire il flusso dell'inchiostro grazie alla capillarità, per il quale ''Lewis Waterman'' aveva ottenuto anche, nel 1884, il primo brevetto dell'azienda. E' stato grazie alla funzionalità di questa innovazione che le prime stilografiche, prodotte prima ancora della fondazione ufficiale della compagnia, riscossero un grande successo, su cui si è basata la fortuna iniziale dell'azienda. A questo si aggiunse da subito una grande capacità nel saper industrializzare la produzione ed investire fortemente in innovazione. |
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| [[Image:Waterman-Service1923-04.jpg|thumb|right|Pubblicità della [[Waterman]] degli anni '20]] | | [[Image:Waterman-Service1923-04.jpg|thumb|right|Pubblicità della [[Waterman]] degli anni '20]] |
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− | In breve tempo però, a causa dell'introduzione di nuovi sistemi di caricamento | + | In breve tempo però, a causa dell'introduzione di nuovi sistemi di caricamento e alla realizzazione di nuovi modelli rivestiti in argento ed oro o realizzati con diverse finiture, il sistema di numerazione a due cifre iniziò a mostrare |
− | e alla realizzazione di nuovi modelli rivestiti in argento ed oro o realizzati | + | i suoi limiti, potendo confidare per l'identificazione dei vari modelli solo sull'uso di una folta schiera di suffissi, che venivano aggiunti alla normale numerazione. Il sistema divenne rapidamente confuso, tanto che nel 1917 la |
− | con diverse finiture, il sistema di numerazione a due cifre iniziò a mostrare | + | [[Waterman]] riformulò completamente il suo [[Waterman Standard Numbering System|sistema di numerazione]], adottando una terza cifra, utilizzata per lo più per indicare il tipo di finiture, mentre la seconda cifra serviva ad indicare il sistema di riempimento e la terza, come sempre, la misura del pennino. Questo sistema restò in voga sostanzialmente inalterato per tutti i modelli prodotti dalla [[Waterman]] fino al 1927, quando venne introdotta la [[Ripple]]. |
− | i suoi limiti, potendo confidare per l'identificazione dei vari modelli solo | |
− | sull'uso di una folta schiera di suffissi, che venivano aggiunti alla normale | |
− | numerazione. Il sistema divenne rapidamente confuso, tanto che nel 1917 la | |
− | [[Waterman]] riformulò completamente il suo | |
− | [[Waterman Standard Numbering System|sistema di numerazione]], | |
− | adottando una terza cifra, utilizzata per lo | |
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− | indicare il sistema di riempimento e la terza, come sempre, la misura del | |
− | pennino. Questo sistema restò in voga sostanzialmente inalterato per tutti i | |
− | modelli prodotti dalla [[Waterman]] fino al 1927, quando venne introdotta | |
− | la [[Ripple]]. | |
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− | L'inizio del '900 è il periodo d'oro della [[Waterman]], in cui l'azienda | + | L'inizio del '900 è il periodo d'oro della [[Waterman]], in cui l'azienda dominava il mercato restando costantemente ai vertici delle vendite, diventando il punto di riferimento per tutti gli altri produttori di penne stilografiche, che cercavano di farsi spazio sul mercato introducendo soluzioni innovative. Serie come le [[Waterman Standard Numbering System|5x]] in ebanite nera, rossa o fiammata, o le [[Waterman Standard Numbering System|45x]] rivestite in argento, sono dei classici e rappresentano il vertice del mondo della stilografica di quegli anni. |
− | dominava il mercato restando costantemente ai vertici delle vendite, | |
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− | stilografiche, che cercavano di farsi spazio sul mercato introducendo | |
− | soluzioni innovative. Serie come le [[Waterman Standard Numbering System|5x]] in ebanite nera, rossa o fiammata, | |
− | o le [[Waterman Standard Numbering System|45x]] rivestite in argento, sono dei classici e rappresentano il | |
− | vertice del mondo della stilografica di quegli anni. | |
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− | Ma dopo questo periodo d'oro iniziale la [[Waterman]] non si è più distinta | + | Ma dopo questo periodo d'oro iniziale la [[Waterman]] non si è più distinta (con una eccezione) per aver contribuito negli con grandi innovazioni alla storia della stilografica. Il successo della ditta infatti è sempre stato dettato dalle caratteristiche di qualità ed affidabilità delle sue penne. Per questo approccio molto conservativo, che la ha vista privilegiare la tradizione piuttosto che l'innovazione, dopo gli anni '20 la [[Waterman]] ha visto progressivamente erodersi le sue quote di mercato, iniziando a restare indietro rispetto alle emergenti [[Parker]], [[Sheaffer]] ed [[Eversharp]]. |
− | (con una eccezione) per aver contribuito negli con grandi innovazioni alla | |
− | storia della stilografica. Il successo della ditta infatti è sempre stato | |
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− | Questo atteggiamento iniziò a causare i suoi effetti negativi a partire dal | + | Questo atteggiamento iniziò a causare i suoi effetti negativi a partire dal 1922, con l'introduzione della [[Duofold]] da parte della [[Parker]], che lanciò la moda delle penne di grandi dimensioni. La [[Waterman]] continuò a centrare la sua produzione sui vecchi modelli a contagocce, pur possedendo un ottimo sistema di caricamento a levetta, e le sue quote di mercato iniziarono a declinare inesorabilmente facendole perdere il primo posto nelle vendite. |
− | 1922, con l'introduzione della [[Duofold]] da parte della [[Parker]], che | |
− | lanciò la moda delle penne di grandi dimensioni. La [[Waterman]] continuò a | |
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| [[Image:Waterman-HR-Color.jpg|thumb|left|Pubblicità della [[Waterman]] degli anni '20]] | | [[Image:Waterman-HR-Color.jpg|thumb|left|Pubblicità della [[Waterman]] degli anni '20]] |
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− | La situazione peggiorò ulteriormente negli anni seguenti, con l'entrata in | + | La situazione peggiorò ulteriormente negli anni seguenti, con l'entrata in scena della [[Sheaffer]] con le sue penne in celluloide, presto seguita dalla [[Parker]] che adottò lo stesso materiale per le [[Duofold]]. La [[Waterman]] |
− | scena della [[Sheaffer]] con le sue penne in celluloide, presto seguita dalla | + | si limitò ad introdurre una nuova lavorazione dell'ebanite (detta ''Rippled'') come variante della tradizionale versione ''fiammata'' colore rosso/nero, ma in breve scivolò al terzo posto nella classifica delle vendite. |
− | [[Parker]] che adottò lo stesso materiale per le [[Duofold]]. La [[Waterman]] | |
− | si limitò ad introdurre una nuova lavorazione dell'ebanite (detta | |
− | ''Rippled'') come variante della tradizionale versione ''fiammata'' colore | |
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− | Nel 1925 ''Frank Waterman'' si presentò alle elezioni a sindaco di New York, | + | Nel 1925 ''Frank Waterman'' si presentò alle elezioni a sindaco di New York, ma perse in un |
− | ma perse in un | + | acceso scontro<ref>la storia è riportata con maggiori dettagli in [http://www.kamakurapens.com/Archive/WatermanScandals.html questo articolo]</ref> con il democratico [http://en.wikipedia.org/wiki/Jimmy_Walker James J. Walker], questo però non fu senza conseguenze per la [[Waterman]] che per la prima volta dalla fondazione si trovò ad avere un bilancio in perdita a causa delle ingenti risorse utilizzate per la campagna elettorale. |
− | [http://www.kamakurapens.com/Archive/WatermanScandals.html acceso scontro] | |
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− | questo però non fu senza conseguenze per la [[Waterman]] che | |
− | per la prima volta dalla fondazione si trovò ad avere un bilancio in perdita a | |
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− | L'atteggiamento conservatore della [[Waterman]] proseguì nonostante la perdita | + | L'atteggiamento conservatore della [[Waterman]] proseguì nonostante la perdita di quote di mercato; solo nel 1927, con la creazione della [[Ripple]] in ebanite fiammata la ditte produsse una penna di grandi dimensioni in grado di competere con la [[Duofold]], adottando anche per la prima volta un nuovo [[Waterman Nib Color Code|codice di colori]] per l'identificazione dei pennini, che fino ad allora, pur essendo presenti in oltre un centinaio di versioni diverse, venivano identificati unicamente per il numero che ne indicava le dimensioni. |
− | di quote di mercato; solo nel 1927, con la creazione della [[Ripple]] in | |
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− | [[Waterman Nib Color Code|codice di colori]] per l'identificazione dei | |
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| [[Image:Ripple-Color-1927-10.jpg|thumb|Pubblicità delle [[Ripple]] del 1927]] | | [[Image:Ripple-Color-1927-10.jpg|thumb|Pubblicità delle [[Ripple]] del 1927]] |
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− | Nonostante la [[Ripple]] sia qualitativamente un'ottima penna, non poteva | + | Nonostante la [[Ripple]] sia qualitativamente un'ottima penna, non poteva reggere la concorrenza delle stilografiche in celluloide, per i grandi vantaggi in termini di robustezza e di possibilità di colorazione che il nuovo materiale offriva. La [[Waterman]] però restò ostinatamente legata all'uso dell'ebanite, forse anche per i forti legami con la Day Rubber Company di Seymour, arrivando a sviluppare dei modelli in una particolare ebanite colorata, che però non riscossero un grande successo (non potendo avere quel materiale una lucentezza paragonabile alla celluloide). |
− | reggere la concorrenza delle stilografiche in celluloide, per i grandi | |
− | vantaggi in termini di robustezza e di possibilità di colorazione che il nuovo | |
− | materiale offriva. La [[Waterman]] però restò ostinatamente legata all'uso | |
− | dell'ebanite, forse anche per i forti legami con la Day Rubber Company di | |
− | Seymour, arrivando a sviluppare dei modelli in una particolare ebanite | |
− | colorata, che però non riscossero un grande successo (non potendo avere quel | |
− | materiale una lucentezza paragonabile alla celluloide). | |
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− | Solo nel 1929, con l'introduzione della [[Patrician]], la [[Waterman]] si | + | Solo nel 1929, con l'introduzione della [[Patrician]], la [[Waterman]] si decise a produrre una penna in celluloide, ottenendo uno dei modelli più rari e ricercati dai collezionisti, in particolare per la presenza di colori di grande impatto come l'Onix o il Moss Agathe. La penna però, nonostante fosse di altissima qualità (probabilmente la più bella penna prodotta dalla [[Waterman]]) non ebbe un grande successo di vendite (causa della relativa rarità della stessa), per via del costo piuttosto elevato e dell'uscita in coincidenza con il periodo della grande depressione. |
− | decise a produrre una penna in celluloide, ottenendo uno dei modelli più rari | |
− | e ricercati dai collezionisti, in particolare per la presenza di colori di | |
− | grande impatto come l'Onix o il Moss Agathe. La penna però, nonostante fosse | |
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− | [[Waterman]]) non ebbe un grande successo di vendite (causa della relativa | |
− | rarità della stessa), per via del costo piuttosto elevato e dell'uscita in | |
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− | Negli anni successivi la produzione di penne proseguì sempre seguendo | + | Negli anni successivi la produzione di penne proseguì sempre seguendo l'approccio tradizionalista dell'azienda, che vide la nascita di nuovi modelli in celluloide come la serie [[9x]] o la [[Lady Patricia]], versione per signore della [[Patrician]] non dotati di particolari innovazioni. L'azienda restò sempre legata al sistema di caricamento a levetta, e rispose di nuovo in ritardo alle nuove tendenze del mercato. Al successo delle penne trasparenti, avviato dalla [[Vacumetic]] della [[Parker]], rispose solo nel 1936 introducendo il modello [[Ink View]]. Allo stile ''[[Streamlined]]'' introdotto dalla [[Balance]] della [[Sheaffer]] rispose nel 1939 con la [[HundredYear]]. Al pennino coperto della [[Parker]] [[51]] ripose nel 1943 con la [[Taperite]]. |
− | l'approccio tradizionalista dell'azienda, che vide la nascita di nuovi modelli | |
− | in celluloide come la serie [[9x]] o la [[Lady Patricia]], versione per | |
− | signore della [[Patrician]] non dotati di particolari innovazioni. L'azienda | |
− | restò sempre legata al sistema di caricamento a levetta, e rispose di nuovo in | |
− | ritardo alle nuove tendenze del mercato. Al successo delle penne trasparenti, | |
− | avviato dalla [[Vacumetic]] della [[Parker]], rispose solo nel 1936 | |
− | introducendo il modello [[Ink View]]. Allo stile ''[[Streamlined]]'' introdotto | |
− | dalla [[Balance]] della [[Sheaffer]] rispose nel 1939 con la | |
− | [[HundredYear]]. Al pennino coperto della [[Parker]] [[51]] ripose nel 1943 | |
− | con la [[Taperite]]. | |
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− | A causa della sua incapacità di rinnovarsi il declino dell'azienda proseguì | + | A causa della sua incapacità di rinnovarsi il declino dell'azienda proseguì inesorabile negli anni successivi fino alla seconda guerra mondiale, ed essa subì, come tutti gli altri principali produttori dell'epoca, la grande crisi |
− | inesorabile negli anni successivi fino alla seconda guerra mondiale, ed essa | + | degli anni '50. La compagnia originale americana venne liquidata nel 1954, e gli impianti produttivi vennero ceduti alla BIC nel 1959 per produrre penne a sfera. |
− | subì, come tutti gli altri principali produttori dell'epoca, la grande crisi | |
− | degli anni '50. La compagnia originale americana venne liquidata nel 1954, e | |
− | gli impianti produttivi vennero ceduti alla BIC nel 1959 per produrre penne a | |
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− | La [[Waterman]] sarebbe così del tutto scomparsa se non fosse stata per le | + | La [[Waterman]] sarebbe così del tutto scomparsa se non fosse stata per le grandi capacità imprenditoriali di ''Jules Fagard'', che fin dal 1926 aveva creato una filiale francese sostanzialmente autonoma, la ''Jif-Waterman'', che non |
− | grandi capacità imprenditoriali di Jules Fagard, che fin dal 1926 aveva creato | + | solo aveva commercializzato con successo i prodotti dell'azienda, ma aveva creato stabilimenti di produzione in Francia e realizzato versioni specifiche per il mercato europeo (sono di particolare interesse collezionistico le ''[[Safety]]'' realizzate con [[overlay|rivestimenti]] ornamentali in metalli preziosi). |
− | una filiale francese sostanzialmente autonoma, la ''Jif-Waterman'', che non | |
− | solo aveva commercializzato con successo i prodotti dell'azienda, ma aveva | |
− | creato stabilimenti di produzione in Francia e realizzato versioni specifiche | |
− | per il mercato europeo (sono di particolare interesse collezionistico le | |
− | ''Safety'' realizzate con [[overlay|rivestimenti]] ornamentali in metalli preziosi). | |
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| La ''Jif-Waterman'' (oggi divisione della [http://en.wikipedia.org/wiki/Newell_Rubbermaid Newell Rubbermaid]) continuò a prosperare sul mercato europeo, prima sotto la guida di Jules Fagard, ed ancor di più, dopo la sua morte, sotto la direzione della sua vedova Elsa. L'azienda passò sostanzialmente indenne il periodo della seconda guerra mondiale, e continuò la produzione anche dopo il fallimento della ditta madre essa. Nel 1971 ''Jif-Waterman'' acquisì dal barone Bich il marchio [[Waterman]], e continua ad operare ancora oggi come '''Waterman S.A.''', producendo penne di buona qualità in tutte le fasce di prezzo, che si distinguono in particolare per le lavorazioni in metallo e lacca. | | La ''Jif-Waterman'' (oggi divisione della [http://en.wikipedia.org/wiki/Newell_Rubbermaid Newell Rubbermaid]) continuò a prosperare sul mercato europeo, prima sotto la guida di Jules Fagard, ed ancor di più, dopo la sua morte, sotto la direzione della sua vedova Elsa. L'azienda passò sostanzialmente indenne il periodo della seconda guerra mondiale, e continuò la produzione anche dopo il fallimento della ditta madre essa. Nel 1971 ''Jif-Waterman'' acquisì dal barone Bich il marchio [[Waterman]], e continua ad operare ancora oggi come '''Waterman S.A.''', producendo penne di buona qualità in tutte le fasce di prezzo, che si distinguono in particolare per le lavorazioni in metallo e lacca. |
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| | 1884 || Viene rilasciato a ''Lewis Edson Waterman'' il primo brevetto per un alimentatore multicanale | | | 1884 || Viene rilasciato a ''Lewis Edson Waterman'' il primo brevetto per un alimentatore multicanale |