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=== ''spoon filler'' ===
 
=== ''spoon filler'' ===
 
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{{:spoon filler}}
Il sistema di caricamento ''a cucchiaio'' deve il nome alla forma della barra con cui si va ad eseguire la compressione del serbatoio, che ricorda appunto quella di un cucchiaio. In questo caso la pressione viene esercitata sull'estremità allargata del cucchiaio, a cui si accede svitando un fondello di copertura posto sul fondo del corpo della penna. La barra è opportunamente incernierata al fondo del fusto, così che la pressione sul ''cucchiaio'', spostando solidalmente la sezione interna della barra, fa sì che questa vada a premere sul sacchetto.
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[[Image:SpoonFillerSchema.svg|center|500px|Schema di una penna con caricamento [[spoon filler]] ]]
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Hanno usato questo tipo di caricamento varie aziende, come la [[Columbus]], che ne brevettò una versione nel 1929 ({{Cite patent|GB|334913}}), ma in generale esso introduce una inutile complessità meccanica ed un maggiore stress sui materiali della penna, senza fornire particolari benefici. E' stato adottato per lo più come tentativo di aggiramento dei brevetti sul [[caricamento a levetta]], o come segno di distinzione rispetto agli altri meccanismi, dato che consente di evitare la fessura laterale per la leva, ma non ha mai riscosso un significativo successo.
      
=== ''hatchet filler'' ===
 
=== ''hatchet filler'' ===
 
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{{:hatchet filler}}
In realtà trattasi in questo caso di due sistemi di caricamento completamente diversi, chiamati però dai rispettivi produttori con lo stesso nome. Il primo è quello usato dalla [[Holland]] dal 1908 al 1912; il caricamento prevedeva sempre l'uso di una barra di pressione posta in corrispondenza di una fenditura, soltanto che in questo caso la fenditura era lasciata aperta da una parte, mentre dall'altra veniva disposta una leva a forma di "P".
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[[Image:HatchetFillerHolland.svg|center|500px|Schema di una penna con caricamento [[hatchet filler]] ]]
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La leva era incernierata su uno dei suoi estremi (il gambo della "P") in corrispondenza della fine della fenditura, e rientrava con la parte sporgente all'interno del corpo della penna, sul fondo della stessa. Per il caricamento la leva veniva estratta e ribaltata di 180°, per poter andare a premere sulla barra di pressione usando la parte sporgente; una volta portata la leva in posizione di pressione in sostanza il meccanismo diventa analogo al [[crescent filler]], con il vantaggio del non avere sezioni sporgenti (ma con lo svantaggio di una certa fragilità e complessità meccanica).
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Il secondo sistema è quello usato dalla [[Crocker]] intorno al 1910, in questo caso il fondello stesso è ancorato ad una leva, che alzata in posizione verticale va a comprimere il sacchetto. Per essere utilizzato il fondello veniva svitato, dopo di che si poteva azionare la leva. Tenendolo avvitato la leva veniva bloccata in posizione di riposo, evitando così pressioni accidentali.
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Entrambi questi sistemi si possono annoverare fra i vari tentativi di creare un sistema di compressione del sacchetto basato su meccanismi che si distinguessero da quelli brevettati dagli altri produttori. Data la relativa complessità realizzativa e la tutto sommato scarsa efficienza tecnica, entrambi non hanno avuto alcun seguito significativo. La loro rarità li rende però interessanti dal punto di vista collezionistico.
      
=== ''levetta di fondo'' ===
 
=== ''levetta di fondo'' ===
 
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{{:levetta di fondo}}
Detto anche ''caricamento a leva posteriore'', si tratta di una particolare versione di caricamento a leva ideato dalla [[Aurora]] ed utilizzato a partire all'incirca dal 1930 per il modello [[Internazionale]], ed in seguito anche sulla [[Novum]]. Non sono note varianti del sistema utilizzate da altri produttori.
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In sostanza il caricamento a [[levetta di fondo]] realizza una sorta di incrocio fra il principio della leva ed il meccanismo usato nel caricamento a [[pulsante di fondo]]. In questo questo caso la levetta è molto corta e posizionata su una fessura praticata sul fondo della penna, la leva deve essere alzata dalla sua posizione di riposo, in cui è ripiegata dentro il fondello, ed a quel punto spingendola ulteriormente si va ad azionare una barra di pressione interna analoga a quelle usate nel caricamento a [[pulsante di fondo]], che inarcandosi comprime il serbatoio.
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Il sistema è piuttosto complesso e delicato (date le piccole dimensioni della leva gli sforzi da applicare sono maggiori), e per evitare di deformare  il corpo della penna richiede la presenza di un rinforzo all'interno dello stesso (realizzato con un sottile cilindro metallico di alluminio inserito sulla superficie interna) che riduce ulteriormente lo spazio disponibile per il sacchetto.
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Il meccanismo consente di evitare la presenza di un fondello di copertura del [[pulsante di fondo]], e dei relativi problemi di smarrimento, al costo di una certa complessità meccanica. La sua principale ragione d'essere, a parte quella di distinguersi dagli altri produttori, resta però quella prevalentemente estetica di evitare una fessura su un lato della penna.
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Una variante del sistema, introdotta sempre dall'[[Aurora]] con il modello [[Superna]], prevede il montaggio della levetta di fondo in posizione verticale; la levetta viene montata all'interno di una struttura in alluminio inserita sul fondo della penna, che si cura di assorbire gli sforzi. La levetta emerge da una cupola a forma semisferica e può essere azionata tramite una pallina di plastica posta sulla estremità esterna.  In questo caso si accede al meccanismo svitando il fondello e si carica la penna spingendo la leva tramite la pallina.
      
== Caricamenti a compressione meccanica del serbatoio ==
 
== Caricamenti a compressione meccanica del serbatoio ==
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Questo sistema di caricamento venne adottato dalla [[Swan]] nel 1932, dettato principalmente da motivi estetici. Si tratta in sostanza di una variante del ''[[caricamento a torsione]]'' in cui però il serbatoio è realizzato con un sacchetto di gomma come nel caricamento a levetta ordinario e la torsione comprensione avviene attraverso una barretta eccentrica ancorata al fondello della penna che in posizione di riposo resta laterale, la cui rotazione comporta una torsione applicata lateralmente al sacchetto con il relativo strizzamento.
 
Questo sistema di caricamento venne adottato dalla [[Swan]] nel 1932, dettato principalmente da motivi estetici. Si tratta in sostanza di una variante del ''[[caricamento a torsione]]'' in cui però il serbatoio è realizzato con un sacchetto di gomma come nel caricamento a levetta ordinario e la torsione comprensione avviene attraverso una barretta eccentrica ancorata al fondello della penna che in posizione di riposo resta laterale, la cui rotazione comporta una torsione applicata lateralmente al sacchetto con il relativo strizzamento.
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Rispetto al ''[[caricamento a torsione]]'' la sostanziale innovazione introdotta dalla [[Swan]] fu quella di consentire una soltanto una rotazione limitata del fondello, marcato con delle frecce, e permette di evitare uno sforzo eccessivo applicato alla gomma del sacchetto. Il caricamento comunque ebbe un successo limitato ed è stato utilizzato soltanto da questa azienda, avendo in sostanza gli stessi problemi di fragilità del suo analogo ed una capacità di carica abbastanza ridotta.
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Rispetto al ''[[caricamento a torsione]]'' la sostanziale innovazione introdotta dalla [[Swan]] fu quella di consentire una soltanto una rotazione limitata del fondello, marcato con delle frecce, e permette di evitare uno sforzo eccessivo applicato alla gomma del sacchetto. Il caricamento comunque ebbe un successo limitato ed è stato utilizzato soltant
 
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== Caricamenti pneumatici ==
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Si sono classificati in questa sezione i sistemi di caricamento basati sulla compressione pneumatica di un sacchetto di gomma flessibile. Quest'ultimo viene cioè compresso dalla pressione atmosferica generata dal sistema di caricamento per farne uscire l'aria che verrà sostituita dall'inchiostro nella fase di decompressione in cui il sacchetto si riporta, per elasticità, alle sue dimensioni normali.
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=== ''blow filler'' ===
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La prima versione funzionante di caricamento pneumatico si può considerare il ''blow filler'' creato da ''Seth Sear Crocker'' nel 1901 ({{Cite patent|US|678547}}). Il sistema era molto semplice sia in termini di modalità di funzionamento che di realizzazione costruttiva, ma era veremente molto scomodo da usare.
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Nel ''blow filler'' infatti la pressione pneumatica viene generata direttamente dall'utilizzatore della penna che deve soffiare (da questo il deriva il nome) all'interno del fusto attraverso un apposito foro praticato sul fondo dello stesso. La pressione così generata comprime il sacchetto interno e permette il conseguente caricamento della penna.
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Ovviamente per poter utilizzare il ''blow filler'' occorrono buoni polmoni per poter soffiare con forza, ed occorre farlo in una posizione in cui la penna ha il pennino immerso nell'inchiostro, cosa che rende questo sistema di caricamento tutt'altro che comodo. Per questo motivo le penne venivano fornite anche con una pompetta da utilizzare come ausilio per il caricamento.
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Per la sua scarsa praticità il sistema ebbe vita breve e venne usato esclusivamente dalla [[Crocker]], che cercò comunque delle alternative con il suo ''[[Caricamento#hatchet filler|hatchet filler]]'', ma da esso deriva il sistema pneumatico della [[Chilton]] realizzato dal figlio di ''Seth Crocker'', che pur essendo uno dei sistemi più originali ed efficaci mai realizzati, non conobbe ugualmente il successo che avrebbe meritato.
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=== ''pneumatic filler'' ===
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Nel 1924 ''Seth Chilton Crocker'' riprese il sistema di caricamento ideato dal padre ''Seth Sears Crocker'' perfezionandolo ulteriormente. Il nuovo sistema si basava sul fatto di rendere il corpo della penna scorrevole intorno ad un tubo metallico avvitato sul gruppo pennino cui era montato il classico sacchetto di gomma da comprimere. Per eseguire questa azione il fusto esterno della penna poteva scorrere sul fusto interno e la tenuta stagna fra i due era realizzata da un filo incerato posto in coda al cilindro metallico interno.
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Il fusto esterno della penna aveva, come per il ''[[Sistemi di caricamento#blow filler|blow filler]]'' un foro di areazione sul fondo. Il riempimento si otteneva facendo scorrere indietro il corpo della per poi riportarlo in posizione tenendo chiuso con un dito il foro sul fondo. In questo modo la pressione generata sul sacchetto ne provoca la compressione, ma una volta lasciato libero il foro di areazione la successiva espansione del sacchetto causa la suzione dell'inchiostro.
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Il sistema era semplice, funzionale e robusto, tutto lo spazio compreso nel fusto interno era utilizzabile per il sacchetto (senza necessità di una barra di pressione come per il caricamento a levetta) che permetteva alla [[Chilton]] di avere una autonomia nettamente superiore alle concorrenti. Inoltre questo semplice meccanismo era molto semplice da riparare, bastava svitare il fusto interno per sostituire il sacchetto. Infine la presenza del foro di areazione permetteva di mantenere bilanciata la pressione interna della penna, così che essa non presentava problemi di perdite o di assenza di inchiostro in caso di variazioni di pressione o temperatura.
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La semplicità era un punto di forza della [[Chilton]], il fusto esterno non era neanche ancorato al gruppo pennino, dato che questo non era necessario poiché per la precisione meccanica della lavorazione non scorreva durante l'uso. L'unico svantaggio era che per funzionare la penna richiedeva una maggiore lunghezza del gruppo pennino per poter maneggiare la penna una volta ritratto il corpo per il caricamento, che doveva essere effettuato con due mani. Dato che la filettatura per il cappuccio era posta sul fusto esterno della penna, (in modo che questo fosse bloccato quando la penna veniva chiusa), la cosa comportava anche una maggiore lunghezza del cappuccio, e quindi un aspetto poco proporzionato.
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Per questo motivo nel 1927 venne creata una seconda versione del sistema di caricamento, in cui il fusto esterno era ancorato in maniera convenzionale al gruppo pennino, ed al suo posto veniva utilizzato per generare la depressione un secondo tubo metallico posto fra questo ed il fusto interno. Il sistema di depressione era ancorato al fondello della penna che costituiva un cappuccio cieco, in questo modo era sufficiente svitare il fondello della penna per effettuare il caricamento, che a questo punto poteva essere eseguito anche con una sola mano.
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La [[Chilton]] però non sembra essere l'unico produttore ad aver utilizzato questo sistema, un sistema sostanzialmente identico infatti era stato brevettato dalla [[Montblanc]] nel 1923 ed utilizzato dal 1924 al 1929 per alcuni modelli, che però vennero commercializzati su scala ridotta (principalmente in Francia) e non riscossero un successo significativo.
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=== ''Touch Down'' ===
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Il sistema ''Touch Down'' venne introdotto dalla [[Sheaffer]] nel 1949, ed altro non è che una rielaborazione più sofisticata effettuata dopo venticinque anni (brevetto {{Cite patent|US|2610612}}), del sistema di caricamento pneumatico della [[Chilton]]. Il principio di funzionamento infatti è sostanzialmente identico, quello che cambia è la modalità con cui viene effettuata la compressione pneumatica del sacchetto di gomma interno alla penna.
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Anche in questo caso si ha un fondello svitabile che è agganciato ad un cilindro metallico che scorre lungo il corpo della penna, il meccanismo è però molto più complesso per evitare l'uso del foro di areazione sul fondo della penna e consentire la compressione soltanto spingendo verso il basso il tubo ancorato al fondello una volta che lo si è
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(da finire)
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=== ''snorkel'' ===
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Il sistema che viene ormai universalmente denominato ''snorkel'' (anche se questo è solo uno dei componenti) venne introdotto dalla [[Sheaffer]] nel 1952 con la [[Snorkel Pen]]. Il sistema rappresenta una evoluzione del precedente ''[[Touch Down]]'', il meccanismo di caricamento infatti è esattamente lo stesso, la differenza infatti attiene al fatto che in questo caso non è più necessario caricare la penna immergendo il pennino all'interno della boccetta di inchiostro, in quanto questo viene risucchiato con l'ausilio di un tubicino ritraibile (lo ''snorkel'', appunto).
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(da finire)
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Si tratta senza dubbio di uno dei più complessi (e per certi versi affascinanti) sistemi di caricamento mai utilizzati.
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== Caricamenti a sfiatatoio ==
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Questi sistemi di caricamento sono accomunati dallo sfruttare la presenza di un tubetto con funzioni di sfiatatoio (il cosiddetto ''[[breather tube]]'') che consente di eseguire il caricamento ripetendo più volte una qualche azione meccanica (diversa a seconda dei diversi sistemi di caricamento) che consente di creare una compressione dell'aria all'interno del serbatoio della penna.
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Lo sfiatatoio è inserito nell'alimentatore e mantenuto in posizione centrale rispetto al corpo della penna che normalmente viene a svolgere la funzione di serbatoio. In fase di compressione l'aria presente esce dallo sfiatatoio, da cui, a causa della depressione venutasi a creare, viene caricato l'inchiostro che finisce nel serbatoio; la presenza dello sfiatatoio fa sì che l'inchiostro caricato non venga espulso nelle successive fasi di compressione, fintanto che non si arrivi a riempire tutto il serbatoio fino al livello dello sfiatatoio.
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La presenza dello sfiatatoio ha inoltre un secondo effetto positivo perché consente di equilibrare immediatamente la pressione dell'aria interna al corpo della penna con quella dell'aria esterna, dato che lo sfiatatoio fornisce una via di comunicazione fra interno ed esterno, si evitano così i vari problemi di fuoriuscita dell'inchiostro in caso di sbalzi di pressione.
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=== ''bulb filler'' ===
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Il [[caricamento a pompetta]] o ''[[bulb filler]]'' è probabilmente il capostipite dei sistemi di tutti i sistemi caricamento basati sulla presenza di uno sfiatatoio. Le sue origini sono incerte, uno dei brevetti più vecchi ({{Cite patent|US|802668}} del 1905) era assegnato alla [[Aikin Lambert]], ma ne esiste uno ancora precedente ({{Cite patent|US|723726}} del 1903 che non pare essere stato utilizzato). Ma al di la dei precursori uno dei primi modelli ad essere stato prodotto massicciamente ed immesso sul mercato è senz'altro quello della [[Postal]] del 1925. In seguito lo stesso sistema è stato anche adottato dalla [[Eversharp]] per il modello [[Bantham]] e per la versione da stenografe-centraliniste dalla [[Doric]], e dalla [[Pelikan]] per la [[Rappen]].
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Il sistema prevede l'uso diretto del corpo della penna come serbatoio, consentendo anche, quando questo viene realizzato in materiale trasparente, la visualizzazione del livello d'inchiostro. Il caricamento viene effettuato tramite la pressione su una pompetta di gomma, analoga a quella di un contagocce, inserita direttamente sul fondo del corpo della penna, ed a cui si accede svitando il fondello della stessa. Data la necessità di avere una pompetta di dimensioni sufficienti, questo in genere comporta su questo tipo di penne un fondello molto più lungo rispetto a quello usato su altri caricamenti, come quello a [[pulsante di fondo]] o a [[caricamento a stantuffo|stantuffo]].
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Il principio di caricamento deriva da quello del contagocce, si immerge la punta della penna nell'inchiostro e si preme la pompetta, la relativa espansione causa una depressione che fa affluire l'inchiostro dentro il corpo della penna. L'innovazione creata da questo sistema di caricamento è costituita proprio dalla presenza dello sfiatatoio collegato al gruppo pennino e direttamente connesso con un condotto al foro di ventilazione del pennino.
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Questo fa sì che si possa ripetere la pressione sulla pompetta più volte, per effettuare diverse azioni di caricamento e riempire progressivamente la penna. In assenza dello sfiatatoio infatti, con la compressione della pompetta si farebbe fuoriuscire l'inchiostro presente nel corpo non essendovi sfogo per l'aria contenuta nello stesso, ottenendo così una capacità molto limitata; lo sfiatatoio fornisce invece una via d'uscita all'aria presente nel serbatoio che viene compressa dalla pompetta, ed una via di ingresso per l'inchiostro che viene risucchiato dalla depressione. Si può così ripetere la compressione della pompetta e continuare a caricare inchiostro fintanto che quest'ultimo non supera il livello dello sfiatatoio, riempiendo totalmente la penna.
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=== ''vacumatic'' ===
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{{:Vacumatic filler}}
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=== ''aerometric filler'' ===
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{{:Aerometric}}
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=== ''stantuffo tuffante'' ===
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Si indica con questo nome il sistema di caricamento inventato e brevettato dalla [[OMAS]] nel 1936 con l'introduzione del modello [[Lucens]]; in realtà un sistema di caricamento sostanzialmente identico a questo ed altrettanto funzionale si trova sulle penne realizzate della [[Dunn]] risalenti a ben quindici anni prima. Per questo motivo, pur non potendo stabilire o meno l'originalità dell'invenzione della [[OMAS]] non è comunque corretto assegnare ad essa la paternità di questo caricamento, anche se oggi, più che altro in Italia, si fa riferimento a esso con il nome di ''[[stantuffo tuffante]]'' per la maggiore notorietà raggiunta dalla [[Lucens]] rispetto alle penne della [[Dunn]].
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Il principio di funzionamento resta quello di tutti i sistemi di caricamento a sfiatatoio, solo che in questo caso la pressione interna al corpo della penna viene esercitata attraverso un pistone cavo cui si accede dal fondello, che presente una parte finale allargata, ma forata al centro in modo da poter scorrere abbondantemente intorno allo sfiatatoio, che in questo caso è molto lungo ed arriva vicino alla fine della penna.
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Svitando il fondello è possibile estrarre il pistone cilindrico, che scorre a tenuta rispetto al corpo della penna ed effettuare tramite esso l'azione di pompaggio. Il meccanismo è molto funzionale e nettamente più evoluto del [[Caricamento#vacumatic|vacumatic]] e degli altri sistemi analoghi perché a differenza di questo non necessita di membrane o altri elementi in gomma, e presenta una notevole semplicità meccanica.
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Nonostante sia fra i più evoluti, efficaci ed interessanti fra i sistemi di caricamento, che presenta tutti i pregi degli altri sistemi a sfiatatoio e nessuno dei problemi legati alla presenza di parti in gomma, lo [[stantuffo tuffante]] ha purtroppo avuto una scarsa diffusione, che lo vede limitato nel suo utilizzo alle penne della [[Dunn]] ed al citato modello [[Lucens]] della [[OMAS]].
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=== ''visofil'' ===
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Questo caricamento, creato dalla [[Swan]] per l'omonimo modello [[Visofil]],  è un'altra delle innumerevoli variazioni realizzate sul tema dopo il successo della [[Vacumatic]] della [[Parker]].
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da finire
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... in cui questo viene effettuato attraverso la compressione di un cilindro di gomma posto fra il gruppo pennino ed uno stantuffo di plastica trasparente (di forma ottagonale) cui si ...
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=== ''accordion filler'' ===
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Si è chiamato così l'originalissimo e funzionale sistema di caricamento a fisarmonica adottato dalla [[Stylomine]] per la sua [[Stylomine 303|303]] nel ...  (da finire)
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== Caricamenti a depressione ==
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Si sono riuniti in questo gruppo tutti quei sistemi che prevedono che il caricamento avvenga attraverso la realizzazione di una depressione all'interno del corpo della penna in modo che l'inchiostro venga  risucchiato tramite questa. In questo caso è in genere il corpo stesso della penna a fare da serbatoio, e può essere costruito in materiale trasparente così da consentire la visualizzazione del livello di inchiostro.
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Come per gli altri sistemi che usano il corpo della penna come serbatoio anche in questo caso si ha il vantaggio di poter disporre di un maggior volume per contenere l'inchiostro, ma si ripresenta lo svantaggio che l'aria residua contenuta nel serbatoio è sensibile alle variazioni di temperatura, il che rende più facile, per l'aumento di volume in caso di riscaldamento, i casi di perdite di inchiostro, specie quando la penna è quasi scarica ed il volume di aria maggiore.
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=== ''siringa'' ===
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Il caricamento a siringa utilizza il più classico metodo di creare una depressione, quello di spostare uno stantuffo all'indietro in un corpo cavo cilindrico, esattamente come si fa per le siringhe. Il sistema è di semplicissima realizzazione meccanica, ed è stato usato in molte versioni di penne di fascia bassa proprio per la sua economicità. Il sistema viene in genere realizzato con un alberino di metallo o plastica inserito tramite un foro nel fondo della penna a cui si accede rimuovendo un fondello (di norma a vite). Sull'altro estremo dell'albero, quello inserito nel corpo della penna, è montata una guarnizione a tenuta.
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Il caricamento avviene spingendo fino in fondo l'albero una volta accedutovi dal retro della penna, e poi risucchiando l'inchiostro, esattamente come si fa con una siringa, tirandolo indietro. Il grosso svantaggio di questo sistema di riempimento è dovuto al fatto che esso richiede di ospitare nel corpo della penna l'albero della siringa, che in posizione di utilizzo è completamente estratto ed in posizione sporgente; questo significa che circa metà dello spazio utile viene occupato da esso e non può essere utilizzato.
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=== siringa rovesciata===
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Il caricamento a [[siringa rovesciata]], detto anche ''[[plunger filler]]'' dai collezionisti, è, quando ben funzionante, uno dei più semplici ed efficaci sistemi di riempimento, ed è probabilmente anche quello che consente di caricare la maggior quantità di inchiostro a parità di volume della penna. Inoltre è anche uno dei più antichi, essendo stato introdotto per la prima volta sul mercato nel 1905, con il lancio della [[Onoto]].
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[[Image:PlungerFillerSchema.svg|center|500px|Schema di una penna con caricamento a [[siringa rovesciata]] (''plunger filler'')]]
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La creazione di questo caricamento, almeno nella prima versione utilizzabile, si può attribuire a ''George Sweeter'', che ne cedette il brevetto a ''Evelyn [[De La Rue]]'' per la realizzazione della [[Onoto]]. Molto più tardi, in risposta alla moda delle penne trasparenti che consentissero di visualizzare il livello di inchiostro, esso venne adottato anche della [[Sheaffer]] a partire dal 1934 con il nome di ''[[Vacuum-Fil]]''<ref>ma solo sui modelli economici, sia per la linea [[Wasp]] che per quella chiamata con questo nome, verrà utilizzato sui modelli dell'azienda marcati [[Sheaffer]] (le [[Balance]]) solo a partire dall'anno successivo, il brevetto originale della ditta, ({{Cite patent|US|1926405}}), è del 1933.</ref> e dalla [[Eversharp]] nel 1937. Nelle penne giapponesi un [[contagocce di sicurezza|meccanismo molto simile]] veniva usato solo come sistema di sicurezza per penne con [[caricamento a contagocce|riempimento a contagocce]].
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Il principio di funzionamento, come espresso dal nome, si basa sull'inversione del meccanismo della siringa (anche se forse l'analogia sarebbe maggiore con la pompa di una bicicletta), in cui si usa il pistone della siringa, invece che per risucchiare l'inchiostro, per espellere l'aria dal corpo della penna e creare una depressione che poi è quella che consente di effettuarne il riempimento.
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Dal punto di vista meccanico il sistema è simile al precedente [[caricamento a siringa]], l'aria viene espulsa spingendo tramite il fondello della penna un pistone costituito da un alberino sulla cui testa è montata una guarnizione in gomma che scorre a tenuta rispetto al corpo cavo della penna, esattamente come il pistone di una siringa. L'alberino fuoriesce, tramite una guarnizione a tenuta, dal fondo della penna per agganciarsi al fondello della stessa che viene utilizzato come maniglia per operare il caricamento. La parte finale del corpo della penna, in corrispondenza alla posizione di riposo del pistone, presenta però un allargamento, così che esso non sia più a tenuta.
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Ciò rende possibile, a differenza della siringa classica, effettuare il caricamento reinserendo il pistone all'interno del corpo della penna: con l'espulsione dell'aria così ottenuta si crea una depressione dietro la testa del pistone, che quando questo raggiunge la posizione finale della sua corsa, in cui non vi è più tenuta rispetto al corpo della penna, causa il risucchio dell'inchiostro all'interno della stessa.
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Il meccanismo presenta molti vantaggi in quanto lo spazio da esso occupato è molto ridotto, per cui, fintanto che le guarnizioni sono a posto, si ottiene una enorme capacità di caricamento. Il suo problema principale è però proprio quello della perfetta tenuta delle guarnizioni, queste infatti devono sopportare una depressione piuttosto forte, e capita piuttosto spesso che esse, pur garantendo dalle perdite, non consentano un caricamento efficace.
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Inoltre una buona tenuta, essenziale per il funzionamento, comporta anche la presenza, a penna scarica, di un grosso volume di aria ben isolato presente all'interno del corpo della stessa, cosa che rende le penne dotate di questo sistema di caricamento molto sensibili alle variazioni di pressione (con il rischio di conseguenti fuoriuscite di inchiostro).
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Inoltre, soprattutto con i modelli americani della [[Sheaffer]] e dalla [[Eversharp]], la guarnizione sul fondo, che è essenziale per il funzionamento del sistema, tende a deteriorarsi abbastanza rapidamente. Per le due aziende citate la sua sostituzione però comporta la completa sostituzione del fondo stesso della penna, che doveva avvenire con dei ricambi che oggi non esistono più. Pertanto le penne con caricamento a [[siringa rovesciata]] hanno una fama di essere difficili da riparare e di funzionamento incerto, anche se in realtà tutto ciò non si applica affatto alle [[Onoto]], che sono piuttosto semplici da riparare e ben funzionanti anche dopo diversi decenni.
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=== ''piston filler'' ===
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Il [[caricamento a stantuffo]] venne ideato da ''Theodor Kovacs'', un ingegnere ungherese che aveva prestato servizio come ufficiale dell'esercito durante la prima guerra mondiale, che lo brevettò nel 1923, anche se la prima stilografica ad utilizzarlo comparve solo nel 1929, con il lancio da parte della [[Pelikan 100]].
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Il meccanismo originale, di cui sono state comunque realizzate numerose varianti, prevede la presenza di una doppia vite
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(da finire)
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== Altri ==
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Si sono riuniti in quest'ultimo gruppo tutti gli altri sistemi di caricamento, accomunati proprio dal fatto di non aver un fattore comune che consente di classificarli in maniera omogenea.
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=== ''capillarity filler'' ===
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Il primo esempio di penna introdotto sul mercato ad utilizzare questo sistema è stato il modello [[61]] lanciato dalla [[Parker]] nel 1956. Il sistema (un primo brevetto è il {{Cite patent|US|2462929}}) è probabilmente il più originale fra quelli che sono stati creati nel corso della storia della produzione di penne stilografiche, e costituisce anche l'ultimo tentativo di realizzare un sistema di riempimento originale, che non riprendesse in qualche modo gli altri meccanismi adottati nel corso degli anni.
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Il sistema prevede infatti che il caricamento avvenga semplicemente svitando il corpo in plastica che protegge il serbatoio ed immergendo la parte finale di questo (corrispondente al fondo della penna) nella boccetta di inchiostro. L'effetto della capillarità farà affluire l'inchiostro all'interno del serbatoio caricando così la penna senza necessità di compiere un qualunque tipo di azione meccanica. La [[61]] venne così promossa come ''the pen that fills itself'' (la penna che si riempie da sola).
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Il sistema è realizzato ... (da finire)
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L'unico altro modello noto ad usare questo caricamento è la economica [[X-Pen]] della [[Waterman]].
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=== ''cartridge filler'' ===
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Anche in questo caso non si può propriamente parlare di sistema di riempimento, dato che non c'è niente da riempire. Il sistema si basa sull'inserimento all'interno del corpo della penna, su un aggancio predisposto sul gruppo pennino, di una cartuccia di plastica piena di inchiostro, da gettare e sostituire con una nuova una volta che questo sia esaurito. In generale poi ogni produttore tende a realizzare cartuccia ed aggancio in maniera diversa, per cui spesso l'unico modo di utilizzare penne d'epoca che fanno uso di questo sistema di caricamento è quello di procurarsi una cartuccia originale usata e riempirla con una siringa.
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Parlare dell'invenzione di questo sistema di riempimento risulta essere ambiguo e problematico, dato che esistono vari esempi di precursori fin dai primi decenni del '900, per non parlare del brevetto della [[Eagle]] ({{Cite patent|US|426758}}) del 1890, basati sull'uso di cartucce in vetro. Un altro precursore importante è la [[John Hancock]] che negli anni '20 mise in commercio una penna con cartucce in rame (brevetto {{Cite patent|US|1671125}}).<ref>detenuto dalla ''[[Pollock Pen Company]]'', che produceva queste penne.</ref>
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Fra i precursori è da ricordare infine quello adottato nel 1936 dalla filiale francese della [[Waterman]], che in seguito riprenderà l'idea per la [[CF]]. L'uso delle cartucce in vetro per l'inchiostro però conobbe mai una grande diffusione, dato che queste avevano comunque un costo di produzione significativo, e presentavano tutti gli inconvenienti del materiale, primo dei quali la fragilità.
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Per questo si tende più propriamente a far risalire le origini della diffusione del [[caricamento a cartuccia]] al 1953, con l'introduzione sul mercato del modello [[CF]], sigla appunto di ''Cartridge Filler'', creato ancora una volta dalla filiale francese della [[Waterman]], che di lì a breve avrebbe assorbito i resti della fallita casa madre. E' in tale occasione infatti che viene introdotto un sistema che fa uso cartucce di inchiostro usa e getta realizzate industrialmente in plastica a stampo. Data la semplicità costruttiva della penna ed i bassi costi di produzione delle cartucce, il [[caricamento a cartuccia]] rappresenta oggi il sistema più diffuso per usare una stilografica.
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=== ''converter '' ===
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In questo caso non si può parlare propriamente di ''un'' sistema di caricamento in quanto esistono diversi tipi di ''converter'', che a loro volta usano i più vari meccanismi. In realtà quando si parla di ''converter'' si indica semplicemente un sistema meccanico da inserire su una penna al posto di una cartuccia, che consente di eseguire il caricamento della stessa da una boccetta di inchiostro.
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Il meccanismo più utilizzato è quello di un minuscolo sistema [[caricamento a stantuffo|a stantuffo]], riprodotto nel ''converter'' stesso. Un altro meccanismo molto comune è quello con cui si effettua la pressione diretta di un serbatoio in gomma (in sostanza uno ''[[sleeve filler]]''). Un converter molto particolare è il CON-70, usato nelle penne [[Pilot]] di fascia più alta, che prevede l'uso di un ingegnoso sistema a depressione che consente una notevole capienza.
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== Riferimenti esterni ==
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* http://www.pennaio.it/page.php?pagina=Sistemi%20di%20Riempimento&pg=2_4
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* http://www.richardspens.com/?page=ref_info/fillers.htm
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* http://www.rickconner.net/penspotters/filling.html
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* http://www.rickconner.net/penoply/filling.html
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* http://www.vintagepens.com/filling_instructions_vintage_pens.shtml
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* http://www.pentrace.net/penbase/Data_Returns/full_article.asp?id=266
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* http://www.pentrace.net/penbase/Data_Returns/full_article.asp?id=259&tname=Technical
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* http://www.penhero.com/PenGallery/Parker/ParkerDuofoldFiller.htm
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* http://www.penexchange.de/english/klassiker/kolbenfueller.shtml
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* http://www.penexchange.de/english/klassiker/pneumatik.shtml
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* http://www.penexchange.de/english/klassiker/selbstfueller.shtml
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* http://kamakurapens.invisionzone.com/index.php?showtopic=1057&st=0&p=5173&#entry5173
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== Note ==
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<references/>
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== Ringraziamenti ==
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Un grazie di cuore a Fabio Moricci, il [http://www.pennaio.it/ Pennaio], che ci ha gentilmente concesso l'uso dei suoi schizzi come base per la realizzazione degli schemi tecnici dei vari sistemi di caricamento.