Pur non avendo indicazioni precise si fa risalire l'inizio della produzione da parte della [[Produced by::Radius]] dei primi modelli ''Radius Extra'' alla prima metà degli anni '30 (assumeremo indicativamente il [[Production started::1935]]). Si trattava di penne di fascia inferiore rispetto ai modelli di punta della serie [[Radius Superior]], ma sempre di buona qualità e con finiture accurate. {{TerminazioneIgnota|1955}}
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Pur non avendo indicazioni precise si fa risalire l'inizio della produzione da parte della [[Produced by::Radius]] (o della [[SAFIS]] a seconda dei punti di vista) dei primi modelli ''Radius Extra'' alla prima metà degli anni '30 (assumeremo indicativamente il [[Production started::1934]]). Si trattava di penne di fascia inferiore rispetto ai modelli di punta della serie [[Radius Superior]], ma sempre di buona qualità e con finiture accurate. {{TerminazioneIgnota|1955}}
==Caratteristiche tecniche==
==Caratteristiche tecniche==
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===Sistema di riempimento===
===Sistema di riempimento===
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Le prime versioni di questa serie erano equipaggiate con un ordinario caricamento a [[pulsante di fondo]]. A questo seguì in un secondo tempo l'adozione, per la versione [[Radius Extra Trasparente|Trasparente]], di una variante di sistema di [[caricamento a sfiatatoio]] realizzato con un sacchetto di gomma di piccole dimensioni avvolto intorno ad un serbatoio trasparente che veniva inserito all'interno del corpo della penna a sua volta trasparente. Un sistema simile a quello della [[Ink Vue]] della [[Waterman]] solo che in questo caso si opera sul sacchetto tramite un pulsante cui si accede svitando il fondello. Nei modelli del dopoguerra venne adottato invece il [[caricamento a stantuffo]].
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Le prime versioni di questa serie erano equipaggiate con un ordinario caricamento a [[pulsante di fondo]]. A questo seguì in un secondo tempo l'adozione, per la versione [[Radius Extra Trasparente|Trasparente]], di una variante di sistema di [[caricamento a sfiatatoio]] realizzato con un sacchetto di gomma di piccole dimensioni avvolto intorno ad un serbatoio trasparente che veniva inserito all'interno del corpo della penna a sua volta trasparente. Un sistema simile a quello della [[Ink-Vue]] della [[Waterman]] solo che in questo caso si opera sul sacchetto tramite un pulsante cui si accede svitando il fondello. Nei modelli del dopoguerra venne adottato invece il [[caricamento a stantuffo]].