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Nel periodo a cavallo fra la fine degli anni '30 e l'inizio degli anni '40, l'azienda risentì, come tutti gli altri produttori europei, degli effetti dell'economia di guerra, ed a causa delle difficoltà economiche e di approvvigionamento venne effettuata una drastica semplificazione della produzione, utilizzando un unico sistema caricamento a [[pulsante di fondo]] e la clip a freccia su tutti i modelli. Nel 1941 l'azienda lanciò un modello destinato ai militari, la [[Columbus 29]] in seguito immesso anche sul mercato generale.
 
Nel periodo a cavallo fra la fine degli anni '30 e l'inizio degli anni '40, l'azienda risentì, come tutti gli altri produttori europei, degli effetti dell'economia di guerra, ed a causa delle difficoltà economiche e di approvvigionamento venne effettuata una drastica semplificazione della produzione, utilizzando un unico sistema caricamento a [[pulsante di fondo]] e la clip a freccia su tutti i modelli. Nel 1941 l'azienda lanciò un modello destinato ai militari, la [[Columbus 29]] in seguito immesso anche sul mercato generale.
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Nel 1942 durante un bombardamento la fabbrica di Milano di Via Lamarmora venne quasi completamente distrutta,<ref>questo è anche il motivo per cui ci sono forti incertezze su molte date, essendo andati persi nell'occasione tutti gli archivi dell'azienda.</ref> la produzione venne spostata a Lesa, sul Lago Maggiore, con notevoli difficoltà logistiche essendo gli stabilimenti suddivisi in quattro diversi capannoni alquanto lontani fra loro. In questo periodo l'azienda si limitò a proseguire una limitata produzione dei modelli esistenti senza nessuna variazione o innovazione e solo nel 1946, quando l'azienda potè tornare a Milano, venne ripresa la produzione a pieno regime.
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Nel 1942 durante un bombardamento la fabbrica di Milano di Via Lamarmora venne quasi completamente distrutta,<ref>questo è anche il motivo per cui ci sono forti incertezze su molte date, essendo andati persi nell'occasione tutti gli archivi dell'azienda.</ref> la produzione venne spostata a Lesa, sul Lago Maggiore, con notevoli difficoltà logistiche essendo gli stabilimenti suddivisi in quattro diversi capannoni alquanto lontani fra loro. In questo periodo l'azienda si limitò a proseguire una limitata produzione dei modelli esistenti senza nessuna variazione o innovazione e solo nel 1946, quando l'azienda poté tornare a Milano, venne ripresa la produzione a pieno regime.
    
A metà degli anni '40 la [[Columbus]] e introdusse sul mercato la [[Columbus 13x|134]] con [[caricamento a levetta]] e di grandi dimensioni, una chiara imitazione della [[Skyline]] della [[Eversharp]]. Dello stesso modello vengono prodotte anche la versione [[Columbus 13x|132]] di dimensioni medie, e la [[Columbus 13x|130]], piccola, per signore. Sempre negli anni '40 viene prodotta una penna stilografica con [[caricamento a stantuffo]], la [[Columbus 40|40]] ed una ristilizzazione del modello [[Columbus 50|55]] che diventa una intera linea di penne.
 
A metà degli anni '40 la [[Columbus]] e introdusse sul mercato la [[Columbus 13x|134]] con [[caricamento a levetta]] e di grandi dimensioni, una chiara imitazione della [[Skyline]] della [[Eversharp]]. Dello stesso modello vengono prodotte anche la versione [[Columbus 13x|132]] di dimensioni medie, e la [[Columbus 13x|130]], piccola, per signore. Sempre negli anni '40 viene prodotta una penna stilografica con [[caricamento a stantuffo]], la [[Columbus 40|40]] ed una ristilizzazione del modello [[Columbus 50|55]] che diventa una intera linea di penne.
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Negli anni '50, seguendo sempre le tendenze di oltreoceano trainate dal grande successo della  [[Parker 51]], la [[Columbus]] introdusse il nuovo modello [[Columbus 70|70]] a pennino coperto, in questo caso però la penna non è una imitazione pedissequa, la penna è realizzata in celluloide e con [[caricamento a stantuffo]], inoltre il cappuccio era a vite, ed il pennino solo parzialmente coperto per consentire una scrittura flessibile. Come per altre imitazioni italiane, come l'[[Aurora 88]] o la [[Omas 361]] anche in questo caso la penna è probabilmente più interessante dell'originale.  
 
Negli anni '50, seguendo sempre le tendenze di oltreoceano trainate dal grande successo della  [[Parker 51]], la [[Columbus]] introdusse il nuovo modello [[Columbus 70|70]] a pennino coperto, in questo caso però la penna non è una imitazione pedissequa, la penna è realizzata in celluloide e con [[caricamento a stantuffo]], inoltre il cappuccio era a vite, ed il pennino solo parzialmente coperto per consentire una scrittura flessibile. Come per altre imitazioni italiane, come l'[[Aurora 88]] o la [[Omas 361]] anche in questo caso la penna è probabilmente più interessante dell'originale.  
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L'ultima serie prodotta in celluloide è statala [[Columbus 90]] introdotta all'incirca nel 1951, e realizzata sia con [[caricamento a stantuffo]] che con un particolare [[pulsante di fondo]] a fondello non rimovibile, simile al ''[[push-knob]]'' della [[Montblanc]]. La produzione degli anni '50 vide l'abbandono della celluloide per l'uso della più economica plastica a stampo, e la produzione di [[Columbus Anni '50|modelli]] con pennino carenato e cappuccio in plastica o penne scolastiche.
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L'ultima serie prodotta in celluloide è stata la [[Columbus 90]] introdotta all'incirca nel 1951, e realizzata sia con [[caricamento a stantuffo]] che con un particolare [[pulsante di fondo]] a fondello non rimovibile, simile al ''[[push-knob]]'' della [[Montblanc]]. La produzione degli anni '50 vide l'abbandono della celluloide per l'uso della più economica plastica a stampo, e la produzione di [[Columbus Anni '50|modelli]] con pennino carenato e cappuccio in plastica o penne scolastiche.
    
Nel 1957 il fondatore morì lasciando l'azienda in mano al figlio Enrico, ma ormai il mercato delle penne stilografiche era in completo declino a causa della diffusione della penna a sfera, la scelta fu quella di rivolgersi alla produzione di penne di fascia medio bassa e per il mercato scolastico, ma l'azienda subì un inesorabile declino. Nel 1992 i resti dell'azienda ed il marchio [[Columbus]] vennero venduti alla ''Santara Srl'' che ancora oggi produce penne moderne con questo nome.
 
Nel 1957 il fondatore morì lasciando l'azienda in mano al figlio Enrico, ma ormai il mercato delle penne stilografiche era in completo declino a causa della diffusione della penna a sfera, la scelta fu quella di rivolgersi alla produzione di penne di fascia medio bassa e per il mercato scolastico, ma l'azienda subì un inesorabile declino. Nel 1992 i resti dell'azienda ed il marchio [[Columbus]] vennero venduti alla ''Santara Srl'' che ancora oggi produce penne moderne con questo nome.
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* http://www.pentrace.net/article092801120.html Un articolo da ''Pen Trace''
 
* http://www.pentrace.net/article092801120.html Un articolo da ''Pen Trace''
* http://www.columbuspenne.it Il sito dell'attuale proprietario del marchio, all'interno ci sono un po' di informazioni storiche interessanti
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* http://www.columbuspenne.it Il sito dell'attuale proprietario del marchio, all'interno ci sono varie informazioni storiche molto interessanti
    
[[Category:Marche]]
 
[[Category:Marche]]

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