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| Una volta separata la sezione dal fusto, si può procedere con la rimozione del gruppo di caricamento posteriore. Il sistema di caricamento è semplicemente avvitato al fusto, e per rimuoverlo bisogna fare presa sulla filettatura del fondello. E' bene evitare l'uso di pinze di qualsiasi tipo, in quanto con queste la pressione viene applicata solo su due punti. Specialmente sui modelli prodotti durante la II Guerra Mondiale si potrebbe danneggiare il pezzo con la doppia filettatura, in quanto quest'ultimo è fatto di [[celluloide]] e non di alluminio come i modelli precedenti. Si può utilizzare un dado, al quale è stato tagliato uno dei lati, ma la filettatura non è di dimensioni standard (ISO), e trovare un dado adatto non è facilissimo (vedi tab. 1). | | Una volta separata la sezione dal fusto, si può procedere con la rimozione del gruppo di caricamento posteriore. Il sistema di caricamento è semplicemente avvitato al fusto, e per rimuoverlo bisogna fare presa sulla filettatura del fondello. E' bene evitare l'uso di pinze di qualsiasi tipo, in quanto con queste la pressione viene applicata solo su due punti. Specialmente sui modelli prodotti durante la II Guerra Mondiale si potrebbe danneggiare il pezzo con la doppia filettatura, in quanto quest'ultimo è fatto di [[celluloide]] e non di alluminio come i modelli precedenti. Si può utilizzare un dado, al quale è stato tagliato uno dei lati, ma la filettatura non è di dimensioni standard (ISO), e trovare un dado adatto non è facilissimo (vedi tab. 1). |
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− | E' consigliabile in ogni caso utilizzare un attrezzo apposito; ne esistono di due tipi: il blocco (''[[Vacumatic block]]'') e la pinza (''[[Vacumatic wrench]]''). Dei due è preferibile il secondo in quanto permette di dosare la forza di serraggio più facilmente del primo. La pinza si avvita semplicemente alla filettatura del sistema di caricamento (dove si avvita anche il fondello) e facendo pressione sulla leva si stringe sulla filettature e si può rimuovere il gruppo.
| + | Per questo è consigliabile utilizzare in ogni caso un attrezzo apposito; ne esistono di due tipi: il blocco (''[[Vacumatic block]]'') e la pinza (''[[Vacumatic wrench]]''). Dei due è preferibile il secondo in quanto permette di dosare la forza di serraggio più facilmente del primo. La pinza si avvita semplicemente alla filettatura del sistema di caricamento (dove si avvita anche il fondello) e facendo pressione sulla leva si stringe sulla filettature e si può rimuovere il gruppo. |
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− | E' necessario prestare molta attenzione nello smontaggio di alberi in celluloide prodotti durante la guerra; sono estremamente fragili. In questo caso è bene ricordarsi di riscaldare ogni tanto l'alloggiamento. | + | E' necessario prestare molta attenzione nello smontaggio di alberi in [[celluloide]] prodotti durante la guerra; sono estremamente fragili. In questo caso è bene ricordarsi di riscaldare ogni tanto l'alloggiamento. |
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| Nel caso in esame il diaframma era intero e abbastanza flessibile (fig. 7), quindi è bastato tagliarlo per rimuovere il tutto facilmente. Tuttavia è molto facile imbattersi in un diaframma pietrificato, con i residui ancora all'interno dell'alloggiamento sull'albero. In questo caso, sarà necessario utilizzare uno dei metodi sopra illustrati. | | Nel caso in esame il diaframma era intero e abbastanza flessibile (fig. 7), quindi è bastato tagliarlo per rimuovere il tutto facilmente. Tuttavia è molto facile imbattersi in un diaframma pietrificato, con i residui ancora all'interno dell'alloggiamento sull'albero. In questo caso, sarà necessario utilizzare uno dei metodi sopra illustrati. |
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| Una volta tagliato a misura il diaframma (ovvero la parte in gomma), si può procedere con l'inserimento nell'alloggiamento sull'albero di caricamento aiutandosi con un apposito attrezzo (''pellet pusher'') che permette di premere solo sulla pallina per spingerla all'interno del suo alloggiamento. Tale utensile può essere facilmente auto-costruito con un semplice chiodo e una spina per mobili (fig. 8). Una volta inserito il diaframma all'interno dell'alloggiamento si deve rivoltarlo su se stesso; si cosparge l'esterno del diaframma con del talco, e con lo stesso inserito su un supporto, lo si rivolta. Come supporto é stata utilizzata una chiave per il caricamento di orologi a pendolo (fig. 9), ma va bene anche una chiave a brugola di dimensioni adeguate<ref> le dimensioni sono sul sito di R. Binder.</ref> se non si ha a disposizione l'attrezzo apposito ed un cacciavite da orologiaio per tenere fermo il diaframma mentre lo si rivolta (fig. 10). | | Una volta tagliato a misura il diaframma (ovvero la parte in gomma), si può procedere con l'inserimento nell'alloggiamento sull'albero di caricamento aiutandosi con un apposito attrezzo (''pellet pusher'') che permette di premere solo sulla pallina per spingerla all'interno del suo alloggiamento. Tale utensile può essere facilmente auto-costruito con un semplice chiodo e una spina per mobili (fig. 8). Una volta inserito il diaframma all'interno dell'alloggiamento si deve rivoltarlo su se stesso; si cosparge l'esterno del diaframma con del talco, e con lo stesso inserito su un supporto, lo si rivolta. Come supporto é stata utilizzata una chiave per il caricamento di orologi a pendolo (fig. 9), ma va bene anche una chiave a brugola di dimensioni adeguate<ref> le dimensioni sono sul sito di R. Binder.</ref> se non si ha a disposizione l'attrezzo apposito ed un cacciavite da orologiaio per tenere fermo il diaframma mentre lo si rivolta (fig. 10). |
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− | Una volta rivoltato il diaframma, lo si deve far scorrere fino all'anello sulla base dell'alloggiamento del diaframma all'estremità dell'albero di caricamento (fig. 11); il talco, un lubrificante secco, eviterà che la gomma aderisca su se stessa<ref>QUESTO PEZZO IMPORTANTE LO METTEREI NELLA VOCE TALCO E QUI FAREI UN RIMANDO ALLA PAGINA TALCO --- Occorrerebbe prima partire con una pagina lubrificanti, e ci sarebbe anche da capire se un po' di acqua saponata può sostituire il Vacumatic Lubricant di cui parla R. Binder. </ref>. | + | Una volta rivoltato il diaframma, lo si deve far scorrere fino all'anello sulla base dell'alloggiamento del diaframma all'estremità dell'albero di caricamento (fig. 11); il talco, un lubrificante secco, eviterà che la gomma aderisca su sé stessa.<ref>QUESTO PEZZO IMPORTANTE LO METTEREI NELLA VOCE TALCO E QUI FAREI UN RIMANDO ALLA PAGINA TALCO --- Occorrerebbe prima partire con una pagina lubrificanti, e ci sarebbe anche da capire se un po' di acqua saponata può sostituire il Vacumatic Lubricant di cui parla R. Binder.</ref>. |
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| Non bisogna usare lubrificanti di altro tipo: anche il silicone non è adatto, alcuni potrebbero evaporare con il tempo o aggredire la gomma, rovinando il diaframma. Il talco è il miglior prodotto per questo scopo. Evitate di usare il talco profumato per bambini: i profumi o altri additivi potrebbero aggredire la gomma. Meglio pertanto utilizzare solamente talco puro. | | Non bisogna usare lubrificanti di altro tipo: anche il silicone non è adatto, alcuni potrebbero evaporare con il tempo o aggredire la gomma, rovinando il diaframma. Il talco è il miglior prodotto per questo scopo. Evitate di usare il talco profumato per bambini: i profumi o altri additivi potrebbero aggredire la gomma. Meglio pertanto utilizzare solamente talco puro. |