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The [[Haro]] production had a moderate success due to the glass nib, especially for the characteristic to enable writing on multiple layers of carbon paper, widely publicized by the company. The nib was also corrosion resistant for inks and had very little costs, making the pen cheap. The main drawback still remained, beyond the mechanical fragility, that of a much more rapid consumption of the tip, in addition of course to the writing rigidity.
 
The [[Haro]] production had a moderate success due to the glass nib, especially for the characteristic to enable writing on multiple layers of carbon paper, widely publicized by the company. The nib was also corrosion resistant for inks and had very little costs, making the pen cheap. The main drawback still remained, beyond the mechanical fragility, that of a much more rapid consumption of the tip, in addition of course to the writing rigidity.
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Le prime stilografiche prodotte erano delle [[safety]] in ebanite, di forma sottile e diritta, in due misure contraddistinte dalla iscrizione ''Haro I'' o ''Haro II'' sul corpo. Per la produzione successiva, venne usato il [[caricamento a levetta]] quello a [[pulsante di fondo]]. Nel [[1937]] la [[Haro]], una delle prime aziende a lanciarsi nel mercato della produzione economica, dette vita alla pubblicazione di un giornale chiamato ''Haro-Winkle''. In questo periodo la produzione effettuata in celluloide colorata (blu, verde e perla striato nero) utilizzando il [[caricamento a stantuffo]].
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First fountain pens were hard rubber [[safety]], slim and straight form, in two sizes distinguished by the inscription ''"Haro"'' or ''"Haro II"'' on the barrel. Later production used both [[lever filler]] and [[button filler]]. In [[1937]] the [[Haro]], as one of the first companies to jump into the economic production market, gave rise to the publication of a newspaper called ''"Haro-Winkle"''. In this period the production shifted to celluloid colored pens (blue, green and black pearl striated) using the [[piston filler]].
    
Dopo la seconda guerra mondiale la Slesia fu occupata dall'esercito russo e nel [[1946]] ''Hans Roggenbuck'' venne espulso dalla Germania Est, andando ad abitare a Bad Merghentheim dove riprese l'attività con una azienda di riparazioni di stilografiche, ma nel [[1948]] rifondò una fabbrica a Regensburg, riprendendo la produzione di stilografiche con pennino in vetro, a cui vennero affiancati anche pennini ordinari in acciaio ed oro e passando all'uso di resine plastiche.  
 
Dopo la seconda guerra mondiale la Slesia fu occupata dall'esercito russo e nel [[1946]] ''Hans Roggenbuck'' venne espulso dalla Germania Est, andando ad abitare a Bad Merghentheim dove riprese l'attività con una azienda di riparazioni di stilografiche, ma nel [[1948]] rifondò una fabbrica a Regensburg, riprendendo la produzione di stilografiche con pennino in vetro, a cui vennero affiancati anche pennini ordinari in acciaio ed oro e passando all'uso di resine plastiche.  

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