Si tratta di un'altra delle marche minori italiane, le cui origini effettive sono estremamente incerte, e la cui storia è tutt'altro che chiara. Pare che il marchio sia stato registrato nel da Stiassi e Tantini (della più nota [[Tabo]]) nel 1920 presso la Camera di Commercio di Bologna con il nome di ''The Scotland Pen Italiana'', presumibilmente in forza delle forti tendenze esterofile presenti sul mercato italiano della penna stilografica, che all'epoca videro nascere numerosi marchi con denominazioni anglosassone. L'unico altro documento presente a proposito della marca è una fattura del 1930 a nome dell'azienda ''Armando Merighi'' in cui viene raffigurata una stilografica denominata ''The Scotland Pen Self Filling'', non è chiaro però il ruolo assunto da questo, anche se si ipotizza si trattasse di un rivenditore o di un concessionario per la distribuzione.<ref>anche in questo caso le informazioni relative a questo marchio sono state reperite principalmente dal testo ''La storia della stilografica in Italia, II volume'' di Letizia Iacopini, e dalle fonti ivi citate.</ref> | Si tratta di un'altra delle marche minori italiane, le cui origini effettive sono estremamente incerte, e la cui storia è tutt'altro che chiara. Pare che il marchio sia stato registrato nel da Stiassi e Tantini (della più nota [[Tabo]]) nel 1920 presso la Camera di Commercio di Bologna con il nome di ''The Scotland Pen Italiana'', presumibilmente in forza delle forti tendenze esterofile presenti sul mercato italiano della penna stilografica, che all'epoca videro nascere numerosi marchi con denominazioni anglosassone. L'unico altro documento presente a proposito della marca è una fattura del 1930 a nome dell'azienda ''Armando Merighi'' in cui viene raffigurata una stilografica denominata ''The Scotland Pen Self Filling'', non è chiaro però il ruolo assunto da questo, anche se si ipotizza si trattasse di un rivenditore o di un concessionario per la distribuzione.<ref>anche in questo caso le informazioni relative a questo marchio sono state reperite principalmente dal testo ''La storia della stilografica in Italia, II volume'' di Letizia Iacopini, e dalle fonti ivi citate.</ref> |