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[[Image:Aurora-ARA5-Mottled-Capped.jpg|thumb|Una [[A.R.A.]] n. 5]]
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==Storia==
 
==Storia==
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La produzione iniziale dell'[[Produced by::Aurora]] dalla sua nascita nel [[1919]] è ben documentata dal primo catalogo,<ref>molti dei dati qui esposti fanno riferimento in prima battuta al libro ''La storia della Aurora dal [[Production started::1919]] ai giorni nostri'' di Luca de Ponti ed in seconda battuta al libro ''La storia della stilografica Italiana'' di Letizia Jacopini.</ref> pubblicato dall'azienda nel [[1922]], che vede la presenza di quattro diverse denominazioni per i diversi modelli, determinate dal sistema di caricamento adottato.
 
La produzione iniziale dell'[[Produced by::Aurora]] dalla sua nascita nel [[1919]] è ben documentata dal primo catalogo,<ref>molti dei dati qui esposti fanno riferimento in prima battuta al libro ''La storia della Aurora dal [[Production started::1919]] ai giorni nostri'' di Luca de Ponti ed in seconda battuta al libro ''La storia della stilografica Italiana'' di Letizia Jacopini.</ref> pubblicato dall'azienda nel [[1922]], che vede la presenza di quattro diverse denominazioni per i diversi modelli, determinate dal sistema di caricamento adottato.
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[[File:Aurora-RA1-Overlay-Bands-Open.jpg|thumb|left|Una [[R.A.]] n.1]]
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[[File:Aurora-RA1-Overlay-Bands-Open.jpg|thumb|left|Una [[R.A.]] 1]]
    
Certamente i modelli iniziali prodotti fin dalla nascita dell'azienda sono stati quelli con caricamento [[safety]], denominati [[R.A.]],<ref>le denominazioni sono appunto quelle utilizzate nel catalogo del 1922, presenti anche in molte pubblicità dello stesso periodo.</ref> sigla di ''Rientrante Aurora'', e con [[caricamento a contagocce]], denominate sia [[F.A.]], sigla di ''Fisso Aurora''.  Delle penne a [[caricamento a contagocce|contagocce]] venne poi realizzata una seconda versione di prezzo più basso, denominata [[F.A.S.]], sigla di ''Fisso Aurora Semplice'', dotata, al contrario della versione [[F.A.]] che aveva un attacco a vite, di un semplice cappuccio ad incastro.
 
Certamente i modelli iniziali prodotti fin dalla nascita dell'azienda sono stati quelli con caricamento [[safety]], denominati [[R.A.]],<ref>le denominazioni sono appunto quelle utilizzate nel catalogo del 1922, presenti anche in molte pubblicità dello stesso periodo.</ref> sigla di ''Rientrante Aurora'', e con [[caricamento a contagocce]], denominate sia [[F.A.]], sigla di ''Fisso Aurora''.  Delle penne a [[caricamento a contagocce|contagocce]] venne poi realizzata una seconda versione di prezzo più basso, denominata [[F.A.S.]], sigla di ''Fisso Aurora Semplice'', dotata, al contrario della versione [[F.A.]] che aveva un attacco a vite, di un semplice cappuccio ad incastro.
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A questi modelli si aggiunge, (non è chiaro se da subito o in seguito all'inizio degli anni '20 ma compare nel catalogo del 1922 stesso), la [[A.R.A]], sigla che sta per ''Aurora a Riempimento Automatico'', dotata invece del classico [[caricamento a levetta]] e per questo pubblicizzata come ''"la penna che non imbratta le mani"''.  
 
A questi modelli si aggiunge, (non è chiaro se da subito o in seguito all'inizio degli anni '20 ma compare nel catalogo del 1922 stesso), la [[A.R.A]], sigla che sta per ''Aurora a Riempimento Automatico'', dotata invece del classico [[caricamento a levetta]] e per questo pubblicizzata come ''"la penna che non imbratta le mani"''.  
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[[Image:Aurora-ARA4-Black-Capped.jpg|thumb|left|Una [[A.R.A.]] n. 4]]
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Inizialmente tutti i modelli erano accomunati dall'assenza di fermaglio esattamente come per i modelli della [[Montblanc]] dello stesso periodo. Poi questo fu reso disponibile in forma di clip montata su una fascetta da infilare e stringere sul cappuccio in un secondo tempo (Luca de Ponti riporta la data del [[1925]]).  Questa prima versione presenta l'incisione frontale ''Aurora Torino'' nel logo ovoidale dell'azienda. Fanno seguito a queste gli eleganti fermagli su anello di fissaggio montati sulla testa del cappuccio, in cui l'anello era decorato a foglie di alloro o con motivi traforati, che sono databili intorno alla metà degli anni '20. Seguono le clip rivettate ed i fermagli incastrati sul cappuccio che poi verranno usati anche per il successivo modello [[Aurora Duplex|Duplex]].
 
Inizialmente tutti i modelli erano accomunati dall'assenza di fermaglio esattamente come per i modelli della [[Montblanc]] dello stesso periodo. Poi questo fu reso disponibile in forma di clip montata su una fascetta da infilare e stringere sul cappuccio in un secondo tempo (Luca de Ponti riporta la data del [[1925]]).  Questa prima versione presenta l'incisione frontale ''Aurora Torino'' nel logo ovoidale dell'azienda. Fanno seguito a queste gli eleganti fermagli su anello di fissaggio montati sulla testa del cappuccio, in cui l'anello era decorato a foglie di alloro o con motivi traforati, che sono databili intorno alla metà degli anni '20. Seguono le clip rivettate ed i fermagli incastrati sul cappuccio che poi verranno usati anche per il successivo modello [[Aurora Duplex|Duplex]].
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[[File:Aurora-ARA5-Duplex-Open.jpg|thumb|Una [[A.R.A.]] n.5 "transazionale ?"]]
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Nel [[1926]] venne prodotta una particolare versione della [[R.A.]] n.2 per la campagna Vitalizi del ''Touring Club Italiano'', in due versioni, una marcata T.C.I. sul fermaglio, l'altra marcata T.C.I. sul serbatoio, e recante l'acromimo F.E.R.T. (''Fortitudo Eius Rhodum Tenuit'', motto della Accademia della S.S. Annunziata) inciso sulla manopola del fondello.
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Nel [[1926]] venne prodotta una particolare versione della [[R.A.]] 2 per la campagna Vitalizi del ''Touring Club Italiano'', in due versioni, una marcata T.C.I. sul fermaglio, l'altra marcata T.C.I. sul serbatoio, e recante l'acromimo F.E.R.T. (''Fortitudo Eius Rhodum Tenuit'', motto della Accademia della S.S. Annunziata) inciso sulla manopola del fondello.
    
Benché a partire dal [[1927]] questi modelli vengano progressivamente sostituiti dalla nuova [[Aurora Duplex|Duplex]], la loro produzione pare essere proseguita almeno fino agli anni '30 (sono presenti in cataloghi insieme alle [[Aurora Duplex|Duplex]] in celluloide).  {{TerminazioneIgnota|1935|come indicativo della metà degli anni '30}}  
 
Benché a partire dal [[1927]] questi modelli vengano progressivamente sostituiti dalla nuova [[Aurora Duplex|Duplex]], la loro produzione pare essere proseguita almeno fino agli anni '30 (sono presenti in cataloghi insieme alle [[Aurora Duplex|Duplex]] in celluloide).  {{TerminazioneIgnota|1935|come indicativo della metà degli anni '30}}  
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I modelli iniziali dell'[[Aurora]] erano tutti realizzati in [[ebanite]]. Benché la produzione iniziale abbia presumibilmente utilizzato soltanto ebanite nera, ben presto (Luca de Ponti riporta la data del 1924) la gamma venne ampliata con modelli in ebanite [[mottled|fiammata]] rossa e nera ed anche [[RHR|ebanite rosso-corallo]], che però risultano piuttosto rari.  
 
I modelli iniziali dell'[[Aurora]] erano tutti realizzati in [[ebanite]]. Benché la produzione iniziale abbia presumibilmente utilizzato soltanto ebanite nera, ben presto (Luca de Ponti riporta la data del 1924) la gamma venne ampliata con modelli in ebanite [[mottled|fiammata]] rossa e nera ed anche [[RHR|ebanite rosso-corallo]], che però risultano piuttosto rari.  
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[[File:Aurora-ARA5-Mottled-Body.jpg|thumb|Una [[A.R.A.]] n.5 in [[ebanite fiammata]] ]]
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[[File:Aurora-ARA5-Mottled-Body.jpg|thumb|Una [[A.R.A.]] 5 in [[ebanite fiammata]] ]]
    
Insieme alle penne ordinarie in ebanite, era presente la disponibilità di una ampia gamma di [[overlay|rivestimenti]] in metallo, prezioso e non, con le più varie decorazioni, dalla semplice laminatura ad incisioni a cesello di grandissima eleganza e complessità, in genere reperibili solo sui modelli più prestigiosi, realizzati in argento massiccio o oro massiccio a 14k.  
 
Insieme alle penne ordinarie in ebanite, era presente la disponibilità di una ampia gamma di [[overlay|rivestimenti]] in metallo, prezioso e non, con le più varie decorazioni, dalla semplice laminatura ad incisioni a cesello di grandissima eleganza e complessità, in genere reperibili solo sui modelli più prestigiosi, realizzati in argento massiccio o oro massiccio a 14k.  
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(la F.A. 4) al costo di 40 lire. La [[F.A.S.]] era disponibile solo in misura 4, al prezzo inferiore di 30 lire. Del modello  F.A.0 è stata inoltre ritrovata una particolare versione rivestita dotata di serbatoio telescopico.
 
(la F.A. 4) al costo di 40 lire. La [[F.A.S.]] era disponibile solo in misura 4, al prezzo inferiore di 30 lire. Del modello  F.A.0 è stata inoltre ritrovata una particolare versione rivestita dotata di serbatoio telescopico.
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[[Image:Aurora-ARA3-Mottled-Posted.jpg|left|thumb|Una [[A.R.A.]] n.3]]
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[[Image:Aurora-ARA3-Mottled-Posted.jpg|left|thumb|Una [[A.R.A.]] 3]]
    
Il modello [[R.A.]] prevedeva sette diverse misure (nn. 00, 0, 1, 2, 3, 4, 5) con prezzi che andavano a partire dalle 40 lire del più piccolo fino alle 48 del modello R.A. 4 con incrementi di due lire a salire nella dimensione. Il modello di grandi dimensioni (maggiori di 14 cm) R.A. 5 aveva invece un costo di 70 lire. Si vocifera anche di una R.A. 6 mai commercializzata. Le versioni francesi erano numerate diversamente, 12 equivalente alla R.A. 2, 22 equivalente alla R.A. 3 e 32 equivalente alla R.A. 4.
 
Il modello [[R.A.]] prevedeva sette diverse misure (nn. 00, 0, 1, 2, 3, 4, 5) con prezzi che andavano a partire dalle 40 lire del più piccolo fino alle 48 del modello R.A. 4 con incrementi di due lire a salire nella dimensione. Il modello di grandi dimensioni (maggiori di 14 cm) R.A. 5 aveva invece un costo di 70 lire. Si vocifera anche di una R.A. 6 mai commercializzata. Le versioni francesi erano numerate diversamente, 12 equivalente alla R.A. 2, 22 equivalente alla R.A. 3 e 32 equivalente alla R.A. 4.
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Ancora più varie le versioni [[overlay|rivestite]], realizzate sia in metallo laminato 18k, che in oro o argento massiccio. Oltre alle decorazioni con motivi geometrici ([[guilloché]] o grana di riso) sono presenti modelli con fascette decorate (in genere con motivi floreali) sul corpo e sul cappuccio, modelli con elaborate incisioni a sbalzo, versioni smaltate o decorate al bulino.  
 
Ancora più varie le versioni [[overlay|rivestite]], realizzate sia in metallo laminato 18k, che in oro o argento massiccio. Oltre alle decorazioni con motivi geometrici ([[guilloché]] o grana di riso) sono presenti modelli con fascette decorate (in genere con motivi floreali) sul corpo e sul cappuccio, modelli con elaborate incisioni a sbalzo, versioni smaltate o decorate al bulino.  
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[[Image:Aurora-ARA4-Laminata-Marks.jpg|thumb|left|Punzoni su una A.R.A. 4.]]
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[[Image:Aurora-ARA4-Laminata-Marks.jpg|thumb|left|Punzoni su una [[A.R.A. 4]] ]]
    
I rivestimenti in metallo laminato riportano inoltre un punzone rettangolare con la sigle ''18 KR'', a cui si affianca un altro punzone con la scritta ''Aurora'' in rilievo in un riquadro rettangolare; quest'ultimo però non è presente nei modelli dei primi anni '20, in cui è talvolta sostituito da un punzone più piccolo, sempre di foggia rettangolare, recante una cifra o una lettera. In genere le punzonatore sono presenti o sul bordo inferiore del cappuccio o su quello superiore del corpo, anche se si trovano modelli con un solo punzone o col punzone spuntato sulla parte inferiore del corpo.
 
I rivestimenti in metallo laminato riportano inoltre un punzone rettangolare con la sigle ''18 KR'', a cui si affianca un altro punzone con la scritta ''Aurora'' in rilievo in un riquadro rettangolare; quest'ultimo però non è presente nei modelli dei primi anni '20, in cui è talvolta sostituito da un punzone più piccolo, sempre di foggia rettangolare, recante una cifra o una lettera. In genere le punzonatore sono presenti o sul bordo inferiore del cappuccio o su quello superiore del corpo, anche se si trovano modelli con un solo punzone o col punzone spuntato sulla parte inferiore del corpo.

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