Differenze tra le versioni di "Un metodo per riparare una crepa"

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In questo esempio possiamo vedere come il fondello del fusto di una Parker 51 completamente crepato sia stato riparato in modo soddisfacente.
 
In questo esempio possiamo vedere come il fondello del fusto di una Parker 51 completamente crepato sia stato riparato in modo soddisfacente.
  
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File:Parker51_rip_fusto_1.jpg|Fig. 1 - apertura penna con [[caricamento a levetta]]
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[[Categoria:Riparazioni]]
 
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Versione delle 20:15, 22 giu 2018

Spesso capita di trovare in vendita penne interessanti che purtroppo presentano una crepa; oppure può succedere che una nostra penna subisca un urto e si danneggi. In questi casi converrebbe cambiare la parte danneggiata con una nuova. Ma se, come spesso accade tra collezionisti, la penna è datata e non più in produzione reperire il pezzo non è così facile. Quindi, se ci si avvede del problema si può eventualmente rinunciare all'acquisto, ma se la penna è già nostra qualcosa dovremo fare. In questa pagina cercheremo di suggerire un metodo per cercare di riparare questo tipo di danni che può dare dei discreti risultati, che richiede dei materiali facilmente reperibili e che può essere eseguito anche da chi non ha molta manualità.

Bisogna mettere in chiaro che le crepe nelle parti plastiche con forme tubolari (come appunto sono la maggioranza delle penne) non sono facilmente "saldabili" in quanto lo spessore di un fusto, di una sezione o di un cappuccio solitamente è nell'ordine di un millimetro o poco più. Questo implica che la superficie che l'adesivo potrà bagnare sarà limitata. Se noi potessimo mettere un rinforzo, per esempio un sottile anello incollato sopra la frattura od internamente, strutturalmente la soluzione sarebbe più sicura. Il problema è che talvolta internamente non possiamo mettere nulla per problemi di accessibilità e/o spazi, mentre esternamente genererebbe sicuramente problemi di carattere estetico. Potremmo usare dei collanti adatti al tipo di materiale utilizzato, ad esempio potremmo unire l'ABS o la Cellulosa con l'utilizzo dell'acetone (che tende a far rammollire queste resine) e così via. Ma, dal momento che non è facile conoscere (ed eventualmente reperire) il solvente adatto per ogni materia plastica, dovremmo ripiegare su un collante "universale" che possa funzionare allo scopo.

In questo caso useremo del comune cianoacrilato (che non lavora su resine tipo PA; materiali morbidi in genere, polietilene, polipropilene e PTFE).

Quindi, dal momento che non possiamo contare su solventi specialisti e/o rinforzi esterni, bisogna trovare un sistema per aumentare l'area di contatto tra le due parti da unire e l'adesivo. Il sistema è molto semplice: occorre scavare tra i due lembi della frattura creando un profilo a "V" dove depositare il cianoacrilato. In questo esempio possiamo vedere come il fondello del fusto di una Parker 51 completamente crepato sia stato riparato in modo soddisfacente.

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