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[[File:1951-Haro-Instro-Ext.jpg|thumb|Istruzioni per una penna [[Haro]] ]]
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[[File:1951-Haro-Instro-Ext.jpg|thumb|Istruzioni per una penna ''Haro'' ]]
    
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La [[Haro]] venne fondata nel [[1926]] da ''Hans Roggenbuck'' (dalle lettere iniziali del quale deriva il proprio nome) nel distretto di Pomerania a Frömsdorf. In seguito la produzione venne trasferita a Frankenstein. La produzione era centrata su penne di fascia economica dotate per lo più di pennino in vetro. Non è chiaro se questo sia stato introdotto per primo da questa azienda, o dalla [[Spors]] creata negli Stati Uniti dal cugino, o abbia altre origini, ma si tratta certamente del tratto distintivo della produzione di questa azienda.
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La ''Haro'' venne fondata nel [[1926]] da ''Hans Roggenbuck'' (dalle lettere iniziali del quale deriva il proprio nome) nel distretto di Pomerania a Frömsdorf. In seguito la produzione venne trasferita a Frankenstein. La produzione era centrata su penne di fascia economica dotate per lo più di pennino in vetro. Non è chiaro se questo sia stato introdotto per primo da questa azienda, o dalla [[Spors]] creata negli Stati Uniti dal cugino, o abbia altre origini, ma si tratta certamente del tratto distintivo della produzione di questa azienda.
    
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La produzione della [[Haro]] ebbe un discreto successo grazie al pennino in vetro, soprattutto per la caratteristica, ampiamente pubblicizzata dall'azienda, di consentire la scrittura anche su strati multipli di carta carbone. Il pennino inoltre era resistente alla corrosione dell'inchiostro e costava molto poco, rendendo la penna economica. Lo svantaggio principale restava comunque, oltre la fragilità meccanica, quello di un consumo della punta molto più rapido, oltre ovviamente alla rigidità della scrittura.
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La produzione della ''Haro'' ebbe un discreto successo grazie al pennino in vetro, soprattutto per la caratteristica, ampiamente pubblicizzata dall'azienda, di consentire la scrittura anche su strati multipli di carta carbone. Il pennino inoltre era resistente alla corrosione dell'inchiostro e costava molto poco, rendendo la penna economica. Lo svantaggio principale restava comunque, oltre la fragilità meccanica, quello di un consumo della punta molto più rapido, oltre ovviamente alla rigidità della scrittura.
    
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Le prime stilografiche prodotte erano delle [[safety]] in ebanite, di forma sottile e diritta, in due misure contraddistinte dalla iscrizione ''Haro I'' o ''Haro II'' sul corpo. Per la produzione successiva, venne usato il [[caricamento a levetta]] o quello a [[pulsante di fondo]]. Nel [[1937]] la [[Haro]], una delle prime aziende a lanciarsi nel mercato della produzione economica, dette vita alla pubblicazione di un giornale chiamato ''Haro-Winkle''. In questo periodo la produzione effettuata in [[celluloide]] colorata (blu, verde e perla striato nero) utilizzando il [[caricamento a stantuffo]].
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Le prime stilografiche prodotte erano delle [[safety]] in ebanite, di forma sottile e diritta, in due misure contraddistinte dalla iscrizione ''Haro I'' o ''Haro II'' sul corpo. Per la produzione successiva, venne usato il [[caricamento a levetta]] o quello a [[pulsante di fondo]]. Nel [[1937]] la ''Haro'', una delle prime aziende a lanciarsi nel mercato della produzione economica, dette vita alla pubblicazione di un giornale chiamato ''Haro-Winkle''. In questo periodo la produzione effettuata in [[celluloide]] colorata (blu, verde e perla striato nero) utilizzando il [[caricamento a stantuffo]].
    
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Avendo previsto gli effetti del successo della penna a sfera negli anni '50 la [[Haro]] cambiò settore di mercato, concentrandosi sulla produzione di carta e articoli di cancelleria. L'azienda esiste ancora ed è gestita dai figli del fondatore.
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Avendo previsto gli effetti del successo della penna a sfera negli anni '50 la ''Haro'' cambiò settore di mercato, concentrandosi sulla produzione di carta e articoli di cancelleria. L'azienda esiste ancora ed è gestita dai figli del fondatore.
    
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