Differenze tra le versioni di "Symphony"

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* [http://www.vintagepens.com/symphony.shtml] Pagina sul modello sul sito di David Nishimura
 
* [http://www.vintagepens.com/symphony.shtml] Pagina sul modello sul sito di David Nishimura
 
* [http://www.penhero.com/PenGallery/Eversharp/EversharpSymphony.htm] Pagina sul modello sul sito di Jim Mamoulides
 
* [http://www.penhero.com/PenGallery/Eversharp/EversharpSymphony.htm] Pagina sul modello sul sito di Jim Mamoulides
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Versione delle 18:37, 6 ago 2021

Una Symphony della seconda serie

Storia

Una Symphony della terza serie

Il modello Symphony venne introdotto sul mercato dalla Eversharp nel 1948[1]; nel tentativo di rilanciarsi sul mercato dopo il fallimento della Capillary Action la Eversharp si rivolse ad un altro famoso designer industriale, Raymond Loewy che realizzò una penna in stile modernista, con un cappuccio molto particolare con una sfasatura che lo divide in due facendolo assomigliare ad una chiglia di nave.

L'anno successivo venne immediatamente introdotta una seconda versione caratterizzata dalla mancanza della filettatura metallica sul corpo, un cappuccio più arrotondato e dotato di diverse versioni di verette dorate. Infine nel 1951 venne introdotta una terza versione, non più chiamata Symphony, in cui il cappuccio venne semplificato, eliminando la sfasatura delle due metà, per una forma simmetrica semplicemente affusolata. Nello stesso periodo vennero introdotti anche dei modelli più economici con cappuccio in plastica dello stesso colore del corpo. Il modello venne dismesso all'incirca nel 1953.

Caratteristiche tecniche

La penna non introduce, novità stilistiche a parte, significative innovazioni tecniche significative rispetto alla Skyline, da cui eredita l'alimentatore Magic Feed. La parte più originale della penna, nelle prime due serie, è il cappuccio in metallo con chiusura a vite realizzata usando un controcappuccio in plastica lungo fino al fondo su cui è realizzata la filettatura. Questo, nelle prime due serie, veniva mantenuto in posizione fissa grazie alla forma sfalsata del cappuccio, che ne consentiva un incastro su una posizione fissa, funzionalità venuta meno con i cappucci ordinari introdotti a partire dalla terza serie.

Materiali

Il corpo penna venne realizzato in plastica di vari colorazioni a tinta unita, con un cappuccio metallico, sia cromato, che completamente placcato. La plastica utilizzata, con il miglioramento delle tecnologie produttive avvenute nel frattempo, è migliore e più stabile rispetto a quella usata con le Skyline, ed i restringimenti e le deformazioni sono meno comuni, così come le discolorazioni. Resta comunque una tendenza al restringimento del controcappuccio che lo porta a sganciarsi dal cappuccio, questo non era un problema per le prime due serie, dato che la sfalsatura del cappuccio lo manteneva comunque in posizione, ma nella terza serie, in cui il cappuccio ritorna ad essere simmetrico, manca un incastro, ed in caso di restringimenti avviene un distacco ed il cappuccio finisce per ruotare liberamente.

Sistema di riempimento

La penna eredita la variante di caricamento a levetta con sfiatatoio della Skyline realizzato in un unico blocco senza barretta separata, che nel 1951 venne aggiornato e migliorato con una forma più compatta, e promosso nelle pubblicità dell'azienda con il nome di Flip-Fill.

Versioni

La prima versione del 1948 era caratterizzata dal particolarissimo cappuccio la cui parte finale era divisa orizzontalmente in due parti sfasate fra loro, lasciando uno scalino piatto di circa un millimetro. La clip era dorata e montata sulla cima della metà più stretta del cappuccio, ottenendo delle linee che riprendono, sull'aggancio al cappuccio, quelle della metà più larga, ricostruendo la simmetria del cappuccio. Il fondo del cappuccio era completamente liscio e senza verette, con una terminazione piatta. Il corpo era dotato di un anello metallico filettato su cui si avvita il cappuccio, che separa la sezione dal fusto, il corpo inoltre presentava uno scalino in corrispondenza alla posizione di chiusura del cappuccio per ricostruire la continuità delle linee a penna chiusa.

Numero Decorazione
701 veretta sottile
703 banda a bordi cappuccio
705 cappuccio dorato

La prima versione non riscosse un grande successo, anche a causa delle sue linee forse troppo estreme rispetto ai gusti dell'epoca, e solo dopo un anno, nel 1949, la penna venne ristilizzata. L'anello metallico con la filettatura venne eliminato, come pure lo scalino sul corpo in corrispondenza della terminazione del cappuccio, usando una transizione molto più morbida, come quella delle Skyline. Anche i bordi dello scalino sul cappuccio, e la sua terminazione vennero arrotondate, e la clip spostata più in basso. Vennero introdotte inoltre diverse versioni di finiture del cappuccio, relative a diversi livelli di prezzo della penna, da una semplice veretta (sul modello numerato 701), ad una banda dorata (sul modello numerato 703), ad un cappuccio completamente dorato sul modello numerato 705).

Nel 1951 la penna venne ristilizzata una terza volta, semplificando ulteriormente il design (forse anche in un ottica di riduzione dei costi. Il cappuccio divenne semplicemente affusolato perdendo la sfasatura, e la separazione sul corpo della parte filettata dal resto del fusto divenne progressiva, con una linea più affusolata. La penna inoltre non venne più identificata come Symphony e promossa come New Eversharp.

Codice Finiture
71x dorate
91x cromate
Codice Banda pennino
y11 assente piccolo (flessibile)
y13 1.27 mm piccolo (flessibile)
y15 4,77 mm grande (flessibile/rigido)
y17 9.52 mm grande (flessibile/rigido)

In questo stesso periodo vennero introdotte anche delle versioni più economiche con cappuccio in plastica come il corpo, dotate anch'esse di diversi livelli di finiture e di prezzo, ed identificate da una serie di codici numerici di tre cifre. La prima cifra, quella delle centinaia, identificava la rifinitura dei particolari metallici, con le cifre illustrate nella tabella a sinistra. La cifra delle decine era sempre uno, mentre la cifra delle unità identificava sia la decorazione del cappuccio che la tipologia del pennino, secondo i valori illustrati nella tabella a desta.

Colori

Il colori dei modelli della prima generazione erano quattro: nero, blu, verde e rosso, a questi però si aggiunge, molto raro tanto che se ne dubitava l'esistenza,[2] anche il marrone. I colori della seconda generazione e della terza generazione sono cinque: nero, blu, verde (più scuro rispetto a quello della prima generazione), marrone (più scuro rispetto a quello della prima generazione) e burgundy.

Pennini

Pennino ed alimentatore sono sostanzialmente gli stessi della precedente Skyline ed hanno lo stesso altissimo livello qualitativo. Richard Binder riporta due varianti (piccolo e grande) nelle versioni economiche del modello.

Misure

Nella tabella seguente sono riportate le misure relative alle diverse varianti del modello, sia per quanto riguarda le lunghezze che il peso. La lunghezza fa riferimento alla lunghezza della penna da chiusa col cappuccio avvitato o calzato fino in fondo. La misura del fusto fa riferimento alla lunghezza del corpo penna compreso il pennino. I diametri per fusto e cappuccio sono misurati sul loro valore massimo, la sezione invece sul punto di presa, ed il diametro è quindi una indicazione molto approssimata. I pesi sono a penna scarica (o senza cartucce). Le misure sono state eseguite su esemplari singoli, pertanto sono comunque indicative, e sono possibili variazioni dell'ordine di uno/due millimetri sulle lunghezze, di qualche decimo di millimetro sui diametri, e del grammo sui pesi.

Versione Lunghezza Altre misure: lunghezze, diametri, pesi
MkI -- cm
MkII -- cm
MkIII -- cm
Econ. -- cm

Riepilogo delle informazioni disponibili

Si riportano di seguito tutte le informazioni raccolte in riferimento ai modelli trattati in questa pagina, a partire dai relativi dati di cronologia, i vari riferimenti attinenti gli stessi trovati sul web e le immagini pubblicate sul wiki (fotografie, scansioni di pubblicità, di foglietti di istruzioni e garanzia, di documenti correlati, ecc.) disponibili al riguardo.

Cronologia

Anno Avvenimento
1948 l'azienda introduce le Symphony progettate da Raymond Loewy
1949 l'azienda introduce la seconda generazione della Symphony
1951 l'azienda introduce la terza generazione della Symphony
1951 l'azienda introduce le varianti economiche della Symphony
1953 l'azienda dismette le Symphony

Riferimenti esterni

  • [1] Pagina sul modello sul sito di Richard Binder
  • [2] Pagina sul modello sul sito di David Nishimura
  • [3] Pagina sul modello sul sito di Jim Mamoulides

Note

  1. la gran parte delle informazioni di questa pagina sono ricavate dall'eccellente pagina dedicata alla penna nel sito di Richard Binder, riportato in testa ai riferimenti.
  2. ma se ne è potuto vedere un esemplare in questa discussione, purtroppo le foto non sono più disponibili.

Materiale disponibile

Viene di seguito illustrato il materiale raccolto relativo a questo modello: le fotografie dello stesso, le pubblicità in cui compare o viene citato, le scansioni dei libretti di istruzione per il modello, ed tutte le altre scansioni contenenti informazioni ad esso attinenti.