Differenze tra le versioni di "Diplomatic Patented Pen"

Da FountainPen.
Jump to navigation Jump to search
(Creata pagina con "La ''Diplomatic Patented Pen'', spesso identificata anche con la sigla ''"DP2"'' nasce nel 1953<ref>la data viene riportata da Letizia Jacopini nel libro "Storia della sti...")
 
 
(Una versione intermedia di uno stesso utente non è mostrata)
Riga 1: Riga 1:
La ''Diplomatic Patented Pen'', spesso identificata anche con la sigla ''"DP2"'' nasce nel [[1953]]<ref>la data viene riportata da Letizia Jacopini nel libro "Storia della stilografica in Italia" da cui sono tratte molte delle informazioni riportate in questa pagina, ed è compatibile con le date note dai brevetti di Del Piero.</ref> dalle invenzioni dell'Ing. Alberto del Piero (sono citati nel brevetto inglese, {{Cite patent|GB|738754}} due brevetti italiani datati 1951-07-13 e 1952-05-12) relative ad un caricamento che sembra essere il primo esempio noto di [[converter]].
+
La ''Diplomatic Patented Pen'', spesso identificata anche con la sigla ''"DP2"'' nasce nel [[1953]]<ref>la data viene riportata da Letizia Jacopini nel libro "Storia della stilografica in Italia" da cui sono tratte molte delle informazioni riportate in questa pagina, ed è compatibile con le date note dai brevetti di Del Piero.</ref> ad opera della ''Meccanica Precisione Meridionale S.p.A.'' di Napoli, utilizzando le invenzioni dell'Ing. Alberto del Piero (sono citati nel brevetto inglese, {{Cite patent|GB|738754}} due brevetti italiani datati 1951-07-13 e 1952-05-12) relative ad un caricamento che sembra essere il primo esempio noto di caricamento a [[converter]], contendendo anche il primato dell'uso della cartuccia di plastica (che però in questo caso era anche un converter) anche alla [[Duo-Cart]] ed alla [[Waterman CF]].
  
 
La penna venne prodotta in due versioni, ''"Sport"'' e ''"Scolastica"'', seguendo una linea stilistica analoga a quella della [[Parker 51]], ed era dotata appunto di un particolare caricamento a cartucce ricaricabili, sia in maniera diretta e pulita da un apposito calamaio prodotto dall'azienda, che da una ordinaria boccetta di inchiostro. Nonostante fosse senz'altro una penna all'avanguardia rispetto ai suoi tempi, la penna non ebbe il successo che avrebbe meritato, e rimase in produzione per pochi anni, fino all'incirca il [[1956]].
 
La penna venne prodotta in due versioni, ''"Sport"'' e ''"Scolastica"'', seguendo una linea stilistica analoga a quella della [[Parker 51]], ed era dotata appunto di un particolare caricamento a cartucce ricaricabili, sia in maniera diretta e pulita da un apposito calamaio prodotto dall'azienda, che da una ordinaria boccetta di inchiostro. Nonostante fosse senz'altro una penna all'avanguardia rispetto ai suoi tempi, la penna non ebbe il successo che avrebbe meritato, e rimase in produzione per pochi anni, fino all'incirca il [[1956]].

Versione attuale delle 18:10, 3 ott 2021

La Diplomatic Patented Pen, spesso identificata anche con la sigla "DP2" nasce nel 1953[1] ad opera della Meccanica Precisione Meridionale S.p.A. di Napoli, utilizzando le invenzioni dell'Ing. Alberto del Piero (sono citati nel brevetto inglese, nº GB-738754 due brevetti italiani datati 1951-07-13 e 1952-05-12) relative ad un caricamento che sembra essere il primo esempio noto di caricamento a converter, contendendo anche il primato dell'uso della cartuccia di plastica (che però in questo caso era anche un converter) anche alla Duo-Cart ed alla Waterman CF.

La penna venne prodotta in due versioni, "Sport" e "Scolastica", seguendo una linea stilistica analoga a quella della Parker 51, ed era dotata appunto di un particolare caricamento a cartucce ricaricabili, sia in maniera diretta e pulita da un apposito calamaio prodotto dall'azienda, che da una ordinaria boccetta di inchiostro. Nonostante fosse senz'altro una penna all'avanguardia rispetto ai suoi tempi, la penna non ebbe il successo che avrebbe meritato, e rimase in produzione per pochi anni, fino all'incirca il 1956.

Riferimenti: [1], [2]

Materiale disponibile:

Note

  1. la data viene riportata da Letizia Jacopini nel libro "Storia della stilografica in Italia" da cui sono tratte molte delle informazioni riportate in questa pagina, ed è compatibile con le date note dai brevetti di Del Piero.