Differenze tra le versioni di "Pento"
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+ | Sulla pagina di presentazione del modello Truda è presente un commento, a firma Rard Changizi che scrive: <<È stato realizzato dalla compagnia del mio bisnonno. Era Osmond Blyth Wade ed era coinvolto con Curzon, Summit, Mays e una varietà di altri produttori di penne.>> | ||
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+ | Le fonti registrano la produzione di una innovativa penna senza cappuccio, che purtroppo non ebbe successo. Sarebbe probabilmente il primo esempio di capless, ma non ci sono altre testimonianze o documenti a supportare questo dato. | ||
+ | La voglia di sperimentazione pare comunque confermata dal modello "Sydney", un contagocce con alimentatore doppio, quindi probabilmente ante 1920, e con doppio sistema di riempimento, cioè apribile anche in coda, anche se non è facile capire a cosa dovesse servire questa doppia apertura. | ||
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+ | Riferimenti: [https://goodwriterspens.com/2018/10/07/rards-pento-pens/], [https://goodwriterspens.com/2013/01/13/the-pento-truda/], [https://goodwriterspens.com/2018/09/27/the-may-perfect-nib/], [https://goodwriterspens.com/2014/07/23/the-pento-sydney-eyedropper/] | ||
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Versione attuale delle 17:54, 24 mag 2022
La storia del marchio Pento, almeno nelle sue origini, è abbastanza nebulosa.[1] La produzione di queste penne viene attribuita a William J. May che nel 1920 aveva fondato la "W. J. May and Co.", ma almeno dal reperimento di una pubblicità italiana del 1917 sembra che il marchio abbia origini anteriori, e che è noto per la produzione di pennini e per diverse relazioni con la Lang. Sembra che nel 1927 la Pento cessò l'attività, liquidata con una notevole perdita.
Dalle notizie e dalle testimonianze fotografiche riportate nei riferimenti si possono ricavare indizi che avvalorano il collegamento con la May:
- è documentato un modello Pento lever self-filling con una levetta con scritta "May's patent. app. for"
- il modello a contagocce chiamato "Truda" è equipaggiato con pennino marchiato "May's"
Sulla pagina di presentazione del modello Truda è presente un commento, a firma Rard Changizi che scrive: <<È stato realizzato dalla compagnia del mio bisnonno. Era Osmond Blyth Wade ed era coinvolto con Curzon, Summit, Mays e una varietà di altri produttori di penne.>>
Le fonti registrano la produzione di una innovativa penna senza cappuccio, che purtroppo non ebbe successo. Sarebbe probabilmente il primo esempio di capless, ma non ci sono altre testimonianze o documenti a supportare questo dato.
La voglia di sperimentazione pare comunque confermata dal modello "Sydney", un contagocce con alimentatore doppio, quindi probabilmente ante 1920, e con doppio sistema di riempimento, cioè apribile anche in coda, anche se non è facile capire a cosa dovesse servire questa doppia apertura.
Riferimenti: [1], [2], [3], [4]
Materiale disponibile:
Note
- ↑ i dati qui citati derivano da quanto riportato nei riferimenti, che a loro volta sembrano essere basati sulle ricerche di Stephen Hull pubblicate nel testo "The English Fountain Pen Industry", che però a quanto pare non sono risolutive.