Differenze tra le versioni di "Pulizia dell'ebanite con soda caustica"
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Uno dei metodi suggeriti più volte per la pulizia dell'ebanite dalla colorazione marrone che il materiale assume nel tempo con l'esposizione alla luce (dovuta all'ossidazione dello zolfo usato per indurire la gomma), è quello di trattare il materiale con del Fornet o analogo prodotto di pulizia per i forni da cucina. | Uno dei metodi suggeriti più volte per la pulizia dell'ebanite dalla colorazione marrone che il materiale assume nel tempo con l'esposizione alla luce (dovuta all'ossidazione dello zolfo usato per indurire la gomma), è quello di trattare il materiale con del Fornet o analogo prodotto di pulizia per i forni da cucina. | ||
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Infatti anche se l'ossidazione dello zolfo può anche essere asportata meccanicamente con abrasivi, una pulizia di questo tipo rischia di rimuovere anche i rilievi delle incisioni presenti sulle penne. L'uso di prodotti che asportano la parte alterata chimicamente, agendo tanto sulla superficie della penna che all'interno delle incisioni, lascia sostanzialmente inalterata la differenza di livello, mantenendo l'aspetto di quest'ultime. | Infatti anche se l'ossidazione dello zolfo può anche essere asportata meccanicamente con abrasivi, una pulizia di questo tipo rischia di rimuovere anche i rilievi delle incisioni presenti sulle penne. L'uso di prodotti che asportano la parte alterata chimicamente, agendo tanto sulla superficie della penna che all'interno delle incisioni, lascia sostanzialmente inalterata la differenza di livello, mantenendo l'aspetto di quest'ultime. | ||
− | Dato che l'azione di pulizia viene compiuta attraverso il principio attivo di questi prodotti, che altro non è che la [https://it.wikipedia.org/wiki/Idrossido_di_sodio|soda caustica] (Idrossido di sodio, o NaOH), si è provato ad utilizzarla direttamente, avendo tra l'altro questa anche un costo di acquisto inferiore. | + | Dato che l'azione di pulizia viene compiuta attraverso il principio attivo di questi prodotti, che altro non è che la [https://it.wikipedia.org/wiki/Idrossido_di_sodio| soda caustica] (Idrossido di sodio, o NaOH), si è provato ad utilizzarla direttamente, avendo tra l'altro questa anche un costo di acquisto inferiore. |
Si riportano gli effetti di una pulizia con una soluzione di soda caustica della durata di un'ora, effettuata su un cappuccio [[Pelikan]] in [[ebanite]] con ossidazione uniforme. | Si riportano gli effetti di una pulizia con una soluzione di soda caustica della durata di un'ora, effettuata su un cappuccio [[Pelikan]] in [[ebanite]] con ossidazione uniforme. |
Versione attuale delle 20:50, 7 lug 2022
Attenzione: per la manipolazione della soda caustica (NaOH) si vedano e osservino le norme di sicurezza.
Uno dei metodi suggeriti più volte per la pulizia dell'ebanite dalla colorazione marrone che il materiale assume nel tempo con l'esposizione alla luce (dovuta all'ossidazione dello zolfo usato per indurire la gomma), è quello di trattare il materiale con del Fornet o analogo prodotto di pulizia per i forni da cucina.
Infatti anche se l'ossidazione dello zolfo può anche essere asportata meccanicamente con abrasivi, una pulizia di questo tipo rischia di rimuovere anche i rilievi delle incisioni presenti sulle penne. L'uso di prodotti che asportano la parte alterata chimicamente, agendo tanto sulla superficie della penna che all'interno delle incisioni, lascia sostanzialmente inalterata la differenza di livello, mantenendo l'aspetto di quest'ultime.
Dato che l'azione di pulizia viene compiuta attraverso il principio attivo di questi prodotti, che altro non è che la soda caustica (Idrossido di sodio, o NaOH), si è provato ad utilizzarla direttamente, avendo tra l'altro questa anche un costo di acquisto inferiore.
Si riportano gli effetti di una pulizia con una soluzione di soda caustica della durata di un'ora, effettuata su un cappuccio Pelikan in ebanite con ossidazione uniforme.
Sono state sperimentate tre diverse concentrazioni di soda caustica: 40, 4, e 0.4 grammi per litro (1N, 0.1N e 0.01 N per chi mastica un po' di chimica). L'acqua era distillata per non introdurre altre variabili.
Il cappuccio è stato tenuto:
- a contatto parzialmente nella soluzione 0.4 gr/lt dalla parte del fermaglio
- asciugato
- reimmerso sempre parzialmente nella soluzione da 4 gr/lt dalla parte delle verette
- immerso nella soluzione da 40 gr/lt previa mascheratura con nastro adesivo della zona 4 gr/lt.
Nella fotografia a lato si possono vedere gli effetti delle tre concentrazioni, dopo l'immersione di una parte del cappuccio nella soluzione e dopo asciugatura e lucidatura. A sinistra prima della lucidatura e destra dopo lucidatura con spazzole e pasta abrasiva. La foto è il collage di diversi scatti al medesimo cappuccio: la differenza di colore è dovuta a imperizia fotografica e nubi passeggere.
Sembra che:
- 4 gr/lt siano sufficienti
- 0.4 gr/lt non hanno praticamente effetto
- 40 gr/lt sono un pelo più efficaci, ma l'effetto non sembra 10 volte migliore.
Si deve ricordare che la prova è stata fatta tenendo a contatto una parte del cappuccio nella soluzione a temperatura ambiente per una sola ora.
Nella foto a sinistra in basso si può notare l'"ombra" del fermaglio sul cappuccio. Infatti l'ossidazione dell'ebanite è un processo catalizzato dalla luce.
La fascia chiara (foto a sinistra) vicino alle verette è la condizione originale del cappuccio, che in quella zona è stato mascherato con nastro adesivo.
In caso di particolari in alluminio è opportuno mascherarli o rimuoverli, in quanto la soda caustica corrode questo metallo.