Differenze tra le versioni di "Jointless"

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Venne chiamato ''jointless'' un particolare particolare montaggio del gruppo pennino, la cui prima versione venne brevettata  dalla [[Parker]] nel 1899 ({{Cite patent|US|622256}}). Il nuovo meccanismo venne poi associato dall'azienda ad una [[Jointless Pen|omonima]] linea di penne, come mostrato nella pubblicità riportata a fianco.  
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Venne chiamato ''jointless'' un particolare particolare montaggio del gruppo pennino, la cui prima versione venne brevettata  dalla [[Parker]] nel [[1899]] ({{Cite patent|US|622256}}). Il nuovo meccanismo venne poi associato dall'azienda ad una [[Jointless Pen|omonima]] linea di penne, come mostrato nella pubblicità riportata a fianco.  
  
In questo caso, a differenza di quanto avveniva per le altre penne dello stesso periodo, l'apertura del serbatoio della penna per il riempimento non avviene svitando la sezione rispetto al corpo, ma estraendo l'intero gruppo pennino che si può inserire ad incastro sulla punta della penna, grazie alla realizzazione di un apposito collare dotato di una linguetta di fissaggio all'interno del quale sono alloggiati pennino ed alimentatore. In questo modo si poteva ottenere un corpo sostanzialmente senza giunzione, da cui il nome della penna. Il sistema venne perfezionato con una diversa forma del collare ({{Cite patent|US|635700}}) e ne esistono varianti ({{Cite patent|US|632320}} della [[Williamson]]) usate anche da altri produttori.<ref>altri produttori tentarono soluzioni diverse, un antesignano ad esempio è il cosiddetto ''middle-joint'' della [[A.A. Waterman]] (brevetto {{Cite patent|US|619702}}) in cui la giunzione veniva spostata a metà del fusto, o l'''end-joint'' della [[Eagle]] (brevetto {{Cite patent|US|599591}}).</ref>
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In questo caso, a differenza di quanto avveniva per le altre penne dello stesso periodo, l'apertura del serbatoio della penna per il riempimento non avviene svitando la sezione rispetto al corpo, ma estraendo l'intero gruppo pennino che si può inserire ad incastro sulla punta della penna, grazie alla realizzazione di un apposito collare dotato di una linguetta di fissaggio all'interno del quale sono alloggiati pennino ed alimentatore. In questo modo si poteva ottenere un corpo sostanzialmente senza giunzione, da cui il nome della penna. Il sistema venne perfezionato con una diversa forma del collare ({{Cite patent|US|635700}}) e ne esistono varianti ({{Cite patent|US|632320}} della [[Williamson]]) usate anche da altri produttori.<ref>altri produttori tentarono soluzioni diverse, un antesignano ad esempio è il cosiddetto ''[[middle-joint]]'' della [[A. A. Waterman]] (brevetto {{Cite patent|US|619702}}) in cui la giunzione veniva spostata a metà del fusto, o l'''end-joint'' della [[Eagle]] (brevetto {{Cite patent|US|599591}}).</ref>
  
 
Il vantaggio declamato di questa soluzione era che non essendoci una giunzione non si poteva avere una perdita di inchiostro attraverso di essa; si ricordi infatti che all'epoca si aveva a che fare con modelli con [[caricamento a contagocce]] per i quali l'inchiostro è contenuto direttamente nel corpo penna, pertanto in caso di difetti costruttivi, di danneggiamenti o semplicemente in caso di scarsa tenuta (ad esempio per una inefficiente pulizia della stessa) la giunzione veniva a costituire un punto di fuoriuscita.  
 
Il vantaggio declamato di questa soluzione era che non essendoci una giunzione non si poteva avere una perdita di inchiostro attraverso di essa; si ricordi infatti che all'epoca si aveva a che fare con modelli con [[caricamento a contagocce]] per i quali l'inchiostro è contenuto direttamente nel corpo penna, pertanto in caso di difetti costruttivi, di danneggiamenti o semplicemente in caso di scarsa tenuta (ad esempio per una inefficiente pulizia della stessa) la giunzione veniva a costituire un punto di fuoriuscita.  
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Il sistema venne pertanto ampiamente pubblicizzato per la sua caratteristica di non avere perdite, anche se però si presentava il problema di dover effettuare il caricamento rimuovendo il gruppo pennino e per farlo occorreva prendere in mano il pennino stesso, con la conseguenza pressoché inevitabile di macchiarsi comunque le dita, anche se in questo caso la cosa non era inaspettata e si potevano prendere precauzioni.
 
Il sistema venne pertanto ampiamente pubblicizzato per la sua caratteristica di non avere perdite, anche se però si presentava il problema di dover effettuare il caricamento rimuovendo il gruppo pennino e per farlo occorreva prendere in mano il pennino stesso, con la conseguenza pressoché inevitabile di macchiarsi comunque le dita, anche se in questo caso la cosa non era inaspettata e si potevano prendere precauzioni.
  
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== Riferimenti esterni ==
 
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* [http://www.richardspens.com/ref/fillers/ed.htm] Articolo sul sito di Richard Binder
 
* [http://parkercollector.com/luckycurve.html#jointless] Sezione di pagina dedicata al modello omonimo su ParkerPens.net
 
* [http://parkercollector.com/luckycurve.html#jointless] Sezione di pagina dedicata al modello omonimo su ParkerPens.net
 
* [http://www.vintagepens.com/middle-joint_eyedroppers.shtml] Pagina del sito di David Nishimura
 
* [http://www.vintagepens.com/middle-joint_eyedroppers.shtml] Pagina del sito di David Nishimura
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==Brevetti correlati==
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Versione attuale delle 01:26, 23 feb 2023

Pubblicità Parker del 1899 per la giunzione jointless

Venne chiamato jointless un particolare particolare montaggio del gruppo pennino, la cui prima versione venne brevettata dalla Parker nel 1899 (nº US-622256). Il nuovo meccanismo venne poi associato dall'azienda ad una omonima linea di penne, come mostrato nella pubblicità riportata a fianco.

In questo caso, a differenza di quanto avveniva per le altre penne dello stesso periodo, l'apertura del serbatoio della penna per il riempimento non avviene svitando la sezione rispetto al corpo, ma estraendo l'intero gruppo pennino che si può inserire ad incastro sulla punta della penna, grazie alla realizzazione di un apposito collare dotato di una linguetta di fissaggio all'interno del quale sono alloggiati pennino ed alimentatore. In questo modo si poteva ottenere un corpo sostanzialmente senza giunzione, da cui il nome della penna. Il sistema venne perfezionato con una diversa forma del collare (nº US-635700) e ne esistono varianti (nº US-632320 della Williamson) usate anche da altri produttori.[1]

Il vantaggio declamato di questa soluzione era che non essendoci una giunzione non si poteva avere una perdita di inchiostro attraverso di essa; si ricordi infatti che all'epoca si aveva a che fare con modelli con caricamento a contagocce per i quali l'inchiostro è contenuto direttamente nel corpo penna, pertanto in caso di difetti costruttivi, di danneggiamenti o semplicemente in caso di scarsa tenuta (ad esempio per una inefficiente pulizia della stessa) la giunzione veniva a costituire un punto di fuoriuscita.

Il sistema venne pertanto ampiamente pubblicizzato per la sua caratteristica di non avere perdite, anche se però si presentava il problema di dover effettuare il caricamento rimuovendo il gruppo pennino e per farlo occorreva prendere in mano il pennino stesso, con la conseguenza pressoché inevitabile di macchiarsi comunque le dita, anche se in questo caso la cosa non era inaspettata e si potevano prendere precauzioni.

Riferimenti esterni

  • [1] Articolo sul sito di Richard Binder
  • [2] Sezione di pagina dedicata al modello omonimo su ParkerPens.net
  • [3] Pagina del sito di David Nishimura

Note

  1. altri produttori tentarono soluzioni diverse, un antesignano ad esempio è il cosiddetto middle-joint della A. A. Waterman (brevetto nº US-619702) in cui la giunzione veniva spostata a metà del fusto, o l'end-joint della Eagle (brevetto nº US-599591).

Brevetti correlati