Differenze tra le versioni di "Lucens & Extra Lucens"
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A partire dal 1941 (come ricostruito dalla sequenza delle pubblicità sull'Illustrazione Italiana) vennero utilizzati anche i pennini in ''[[Permanio]]'', abbinati a decorazioni cromate. Questi vennero dismessi nel dopoguerra, quando si tornò all'uso di pennini in oro, non venne però più prodotta la versione bicolore per la [[Extra Lucens]]. | A partire dal 1941 (come ricostruito dalla sequenza delle pubblicità sull'Illustrazione Italiana) vennero utilizzati anche i pennini in ''[[Permanio]]'', abbinati a decorazioni cromate. Questi vennero dismessi nel dopoguerra, quando si tornò all'uso di pennini in oro, non venne però più prodotta la versione bicolore per la [[Extra Lucens]]. | ||
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Versione attuale delle 23:00, 25 mag 2024
Storia
Nel 1936 la Omas brevettò un nuovo sistema di caricamento a depressione,[1] denominato stantuffo tuffante, che consentiva di costruire, seguendo la tendenza inaugurata dalla Vacumatic della Parker, delle penne dotate di corpo trasparente per la visualizzazione del livello dell'inchiostro. Con questo nuovo caricamento vennero equipaggiate due nuove linee di penne, la Lucens, tonda e la Extra Lucens, sfaccettata.
Le prime versioni vennero realizzate in una celluloide trasparente molto chiara, che risultò estremamente fragile e delicata, e venne perciò ben presto sostituita da una celluloide più scura ma più resistente. Fino al 1938 le penne vennero realizzate con lo stesso stile della Extra: vera grecata e clip a rotellina, per la Extra Lucens. Quest'ultima divenne il modello di punta dell'azienda, e per essa venne poi realizzato un apposito pennino bicolore con la incisione di una sagoma di freccia, identica a quella del pennino della Vacumatic.
Nel 1938 venne effettuata una ristilizzazione, per la Extra Lucens venne introdotta una clip a freccia, di nuovo sostanzialmente identica a quella della Vacumatic, e per entrambi i modelli si passò dalla vera grecata ad una decorazione con tre sottili anelli metallici sul cappuccio. Inoltre sul cappuccio veniva inciso, fra le verette e la punta della clip un monogramma con le iniziali di AS di Armando Simoni all'interno di un cerchietto. Vennero inoltre prodotte tre misure diverse invece della singola misura iniziale.
Nel 1941, con l'ingresso dell'Italia in guerra e la conseguente scarsità di materiali pregiati, ed in particolare dell'oro, anche sulle penne di questa serie vennero introdotte finiture cromate ed il pennino nella speciale lega di acciaio denominate Permanio. Nel dopoguerra non avvennero cambiamenti di rilievo, se non per il ritorno ai pennini in oro (non più bicolori) ed alle finiture laminate in oro.
In corrispondenza alla introduzione della nuova Omas 361 e della ristilizzazione completa di tutti i modelli fatta in sua concomitanza la Lucens venne ristilizzata in forma ogivale, non è chiaro però quando sono stati introdotti questi modelli e per quanto sono rimasti sul mercato. La Extra Lucens restò invece in produzione sostanzialmente immutata fino all'incirca agli anni '60. Non è nota una data di terminazione precisa, assumeremo il 1960, ma l'assunzione è totalmente arbitraria, senza alcun riscontro fattuale ed eseguita ai soli fini della gestione della cronologia.
Caratteristiche tecniche
La caratteristica tecnica più rilevante di queste penne era il sistema di caricamento a stantuffo tuffante che consente di realizzare il corpo penna in materiale trasparente. Non vi sono altre caratteristiche tecniche degne di nota se non quelle relative alla fragilità della celluloide chiara trasparente usata per le prime versioni. La clip era realizzata con montaggio a incastro nel controcappuccio. Il cappuccio era realizzato con chiusura a vite.
Materiali
Le penne erano prodotte in celluloide lavorata dal pieno. In particolare il corpo era realizzato in celluloide semitrasparente. La clip e le finiture erano realizzate in metallo laminato oro ed il pennino in oro a 14 carati, con lavorazione bicolore. Con l'ingresso in guerra e lo scarseggiare dell'oro come molte altre aziende italiane ed europee la Omas dovette ricorrere all'acciaio, usando una particolare lega, denominata Permanio, per i pennini, e utilizzando per clip e finiture del metallo cromato.
Sistema di riempimento
Sia le Lucens che le Extra Lucens sono dotate di caricamento stantuffo tuffante. Il meccanismo, sostanzialmente identico a quello dalla Dunn di ben 15 anni prima, consente di caricare la penna creando una depressione attraverso l'uso di uno stantuffo da usare a modo di pompa. Il sistema consente una notevole capacità di inchiostro, maggiore rispetto al caricamento a levetta, oltre alla possibilità di controllarne il livello realizzando il corpo in celluloide trasparente, e con ogni probabilità il brevetto riportato nelle stampigliature sulla penna (nº IT-73725-1936) fa riferimento a questo caricamento.
Versioni
Le prime versioni di Lucens ed Extra Lucens erano, a parte il sistema di caricamento, sostanzialmente identiche alle corrispondenti versioni liscia e faccettata della Omas Extra, con la clip a rotellina e la decorazione sul cappuccio con la banda centrale decorata con un motivo a greca posta fra due anellini sottili. La Lucens era prodotta in tre misure, grande, media e piccola (da signora), con una incisione Omas Lucens in caratteri corsivi sul corpo con sotto il riferimento al brevetto (brev. 73725-1936).
La Extra Lucens venne prodotta inizialmente soltanto nella misura media. Sul corpo vi erano incisi, in stampatello su una delle facce, il marchio OMAS ed a fianco in caratteri più piccoli su due righe sovrapposte, la dicitura Extra Lucens, sempre in stampatello, ed lo stesso riferimento al brevetto (brev. 73725-1936) presente sulla Lucens.
A partire dalla ristilizzazione del 1938, che vide il passaggio dalla vera grecata a tre sottili verette, per la Extra Lucens avvenne anche la sostituzione del fermaglio a rotellina con quello a freccia e l'ampliamento delle versioni a tre diverse misure, grande, media e piccola, come per la Lucens.
Nel dopoguerra, con l'introduzione della 361, anche la Lucens venne ristilizzata per assumere le forme ogivali con clip piatta e veretta singola usate per le nuove Extra, sono note le misure grande e standard e versioni con finestra di osservazione trasparente gialla o rossa. In questo stesso periodo invece la Extra Lucens restò in produzione senza modifiche significative.
Colori
Una delle caratteristiche più interessanti di questi modelli è la varietà di colori in cui essi venivano prodotti. Vennero utilizzati sostanzialmente gli stessi colori già presenti per la Omas Extra, con nuove colorazioni introdotte anche in seguito all'uso di celluloide semitrasparente per il corpo. Fra questi segnaliamo: nero, con sezione trasparente a spirale, anellata o marmorizzata ed in colore rosso o verde; verde, marrone, grigio e azzurro marmorizzati; verde, marrone e grigio in versione anellata, nero a venature bianche.
Pennini
I pennini erano in oro a 14 carati. Per la versione Lucens avevano il foro di areazione a forma di cuore e riportavano le diciture OMAS e Extra poste orizzontalmente sopra e sotto la caratura riportata in un rombo orizzontale. Per la Extra Lucens venne invece realizzato un pennino bicolore decorato con una incisione a forma di freccia, chiara imitazione di quella presente sui pennini della Vacumatic, con un foro di areazione a forma di casetta; sotto la freccia sono poi riportate le diciture OMAS e Extra Lucens poste rispettivamente sopra e sotto la caratura, riportata in un rombo orizzontale.
A partire dal 1941 (come ricostruito dalla sequenza delle pubblicità sull'Illustrazione Italiana) vennero utilizzati anche i pennini in Permanio, abbinati a decorazioni cromate. Questi vennero dismessi nel dopoguerra, quando si tornò all'uso di pennini in oro, non venne però più prodotta la versione bicolore per la Extra Lucens.
Misure
Nella tabella seguente sono riportate le misure relative alle diverse varianti del modello, sia per quanto riguarda le lunghezze che il peso. La lunghezza fa riferimento alla lunghezza della penna da chiusa col cappuccio avvitato o calzato fino in fondo. La misura del fusto fa riferimento alla lunghezza del corpo penna compreso il pennino. I diametri per fusto e cappuccio sono misurati sul loro valore massimo, la sezione invece sul punto di presa, ed il diametro è quindi una indicazione molto approssimata. I pesi sono a penna scarica (o senza cartucce). Le misure sono state eseguite su esemplari singoli, pertanto sono comunque indicative, e sono possibili variazioni dell'ordine di uno/due millimetri sulle lunghezze, di qualche decimo di millimetro sui diametri, e del grammo sui pesi.
Versione | Lunghezza | Altre misure: lunghezze, diametri, pesi |
---|---|---|
Lucens 3V, OS | 13.8 cm | Diametri: 13.5 mm fusto e 15.5 mm cappuccio. |
Lucens 3V, MD | 13.0 cm | |
Lucens 3V, VP | 10.0 cm | Diametri: 11.7 mm fusto e 12.8 mm cappuccio. |
Riepilogo delle informazioni disponibili
Si riportano di seguito tutte le informazioni raccolte in riferimento ai modelli trattati in questa pagina, a partire dai relativi dati di cronologia, i vari riferimenti attinenti gli stessi trovati sul web e le immagini pubblicate sul wiki (fotografie, scansioni di pubblicità, di foglietti di istruzioni e garanzia, di documenti correlati, ecc.) disponibili al riguardo.
Cronologia
Anno | Avvenimento |
---|---|
1936 | l'azienda introduce le Lucens |
1936 | l'azienda introduce le Extra Lucens |
1938 | l'azienda introduce la clip a freccia sulla Extra Lucens |
Riferimenti esterni
- [1] Discussione sul restauro su FPN
- [2] Presentazione sul forum di una Extra Lucens spiralata
- [3] Presentazione sul forum di una Extra Lucens anellata
Note
- ↑ presumibilmente, anche se non è possibile esserne certi non essendo disponibile il testo dello stesso, si tratta del brevetto nº IT-73725-1936, che si trova stampigliato su questi modelli.
Materiale disponibile
Viene di seguito illustrato il materiale raccolto relativo a questo modello: le fotografie dello stesso, le pubblicità in cui compare o viene citato, le scansioni dei libretti di istruzione per il modello, ed tutte le altre scansioni contenenti informazioni ad esso attinenti.