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− | == Stibi ==
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− | [[Image:Tabo-STB-Stripe-Capped-Back.jpg|thumb|Una [[S.T.B.]] produzione [[Tabo]] ]]
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− | Con la sigla ''[[S.T.B.]]'' (acronimo di ''Stiassi Tantini Bologna''), così come con altre sigle (''StyBy'', ''[[Stibi]]'', ''EsseTibi'') veniva marcata la produzione di seconda fascia (penne economiche) della [[Tabo]], così come si può vedere nella foto riportata a fianco. Non è chiaro l'arco di tempo in cui è avvenuta questa produzione, né le varie tipologie di modelli prodotti, ma il marchio ''[[Stibi]]'' venne registrato fin dal 1936 ({{Marchio|54733}}).
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− | ===Riferimenti esterni===
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− | == Uhlmann's Eterno ==
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− | === Storia ===
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− | [[Image:UhlmannEterno-Overlay-Capped.jpg|thumb|Una ''Uhlmann's Eterno'' laminata.]]
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− | La ''Uhlmann's Eterno'' venne fondata nel 1902 a Milano da ''Emil Uhlmann'' come azienda specializzata nella produzione di rivestimenti in metallo laminato o in oro di varie tipologie di oggetti, fra cui anche le matite meccaniche. Benché presente sul mercato dall'inizio del secolo l'azienda si ritiene generalmente che l'aziende non sia entrata sul mercato delle stilografiche fino alla prima metà degli anni '20, quando iniziò la commercializzazione di penne [[rientranti]] o a [[caricamento#eyedropper|contagocce]] in ebanite, presumibilmente realizzate assemblando parti importate dalla Germania. In realtà le attività nel campo delle stilografiche originano negli anni '10, quando ''Emil Uhlmann'' registrò il marchio [[Famos]] ({{Marchio|12938}}) e ''The Royal'' ({{Marchio|14896}}).
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− | La produzione iniziale a marchio ''Uhlmann's Eterno'' ricorda infatti molto da vicino i modelli tedeschi dello stesso periodo, le penne riportavano la incisione del nome dell'azienda sul corpo della penna, insieme a quella del logo, costituito da un triangolo con un occhio al suo interno. Anche i pennini erano marcati con la dicitura ''Uhlmann's Eterno'' posta su due righe inframmezzate dallo stesso logo.
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− | [[Image:UhlmannEterno-Overlay-Nib.jpg|thumb|left|Pennino con marchio ''Uhlmann's Eterno''.]]
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− | Nello stesso periodo iniziano a comparire sui cataloghi dell'azienda anche i primi modelli [[overlay|rivestiti]], che risultarono di buona qualità, sia per le lavorazioni più semplici con motivi geometrici incisi a macchina con alternanza di superfici lisce o satinate, che per le lavorazioni più raffinate con motivi floreali realizzati a sbalzo o con decorazioni smaltate in diversi colori. Anche queste penne venivano marchiate con il nome dell'azienda, o più semplicemente con la sola dicitura ''Eterno'', talvolta accompagnata dal logo.
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− | [[Image:UhlmannEterno-Overlay-Posted-2.jpg|thumb|Una ''Uhlmann's Eterno'' laminata.]]
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− | All'inizio degli anni '30 l'azienda cambiò ragione sociale in ''Industria Reclame L. Uhlmann'' spostando la sede da Via Moscova 14 a Via Piave 7, in questo periodo l'azienda si affermò nella produzione di oggetti e strumenti di scrittura personalizzabili a scopo pubblicitario, promossi attraverso cataloghi illustrati. La gamma di articoli personalizzabili era molto vasta e comprendeva penne di probabile origine tedesca di scarsa qualità. A queste si aggiungeva però una produzione di penne marcate ''Uhlmann's Eterno'' o ''Eterno'' di buona qualità, come modelli ''[[Flat top]]'' in celluloide a [[pulsante di fondo]] di chiara imitazione della [[Duofold]].
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− | Nella seconda metà degli anni '30 la produzione venne ristilizzata secondo i dettami delle nuove tendenze, vennero prodotte delle nuove penne in celluloide anellata o marmorizzata di varie colorazioni, denominate ''Penne Lusso Extra'' sia in forme tonda che sfaccettate, e dotate di [[caricamento a levetta]], a queste si aggiunsero penne in celluloide anellata trasparente con caricamento a [[siringa rovesciata]] molto simili alle [[Maxima]] della [[Ancora]].
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− | ===Riferimenti esterni===
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− | * nessuno, per ora
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− | == Zemax ==
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− | === Storia ===
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− | La [[Zemax]] è una delle molte aziende nate nel torinese, le sue origini esatte non sono note, ma secondo Letizia Jacopini era attiva fin dal 1934 in Via Plana, a Torino data confermata dalla registrazione del marchio in quell'anno ({{Marchio|49908}}). Il nome dell'azienda deriva direttamente dale iniziali quello del fondatore, Massimiliano Zeme, con l'aggiunta di una "x" finale presumibilmente a scopi commerciali, per dare una sorta di internazionalità al marchio; la cosa porta pertanto a supporre delle origini antecedenti al periodo di massima enfasi autarchica del regime fascista. La registrazione ufficiale della fondazione dell'azienda è invece del 1939, con la ragione sociale ''Zeme Massimo e C. Soc. Anonima'' e la sede in via Ospedale 37, sempre a Torino.<ref>al solito le informazioni al riguardo sono riprese dal libro ''La storia della stilografica in Italia, 1900-1950'', di Letizia Iacopini.</ref>
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− | [[Image:Zemax-Engraved-Black-Ringed-Nib.jpg|thumb|left|Pennino di una [[Zemax]] con il relativo logo.]]
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− | La ditta pare essere stata molto attiva nella produzione su commissione, con molti modelli realizzati per conto terzi, commercializzati all'ingrosso prevalentemente nel nord Italia, sotto i marchi più diversi. L'azienda produceva comunque penne di buona qualità, e con finiture molto raffinate ed originale, sia in termini di verette deecorate o intarsiate, di intarsi sul corpo o di lavorazioni complesse come sfaccettature ondulate per corpo e cappuccio.
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− | La produzione commercializzata direttamente era caratterizzata dalla marchiatura con la scritta ''ZEMAX'' racchiusa fra due loghi dell'azienda. Detto logo era costituito dal monogramma dalle iniziali del fondatore, con una "M" a gambe arcuate a costituire un cerchio insieme al trattino inferiore della "Z", e veniva riportato all'interno di un cerchio anche sui pennini.
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− | I modelli venduti direttamente dall'azienda con il proprio marchio vennero prodotti sia in versione liscia (con caricamento a [[pulsante di fondo]]) che in versione faccettata (con [[caricamento a levetta]]), usando delle celluloidi di buona qualità in colori marmorizzati e anellati e decorazioni molto elaborate in termini di verette ed incisioni. Le clip riprendevano le tendenze del momento, con la classica rotellina in stile [[Omas Extra]] (o più precisamente [[Doric]]) o a freccia rielaborando quella della [[Vacumatic]], ma esistono anche varianti con forme diverse.
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− | [[Image:Zemax-Itala-Marbled-Inscr.jpg|thumb|Marchiatura di una [[Itala Zemax|Itala]].]]
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− | Le penne erano prodotte in tre misure e non sono noti nomi specifici di modelli eccetto per la [[Itala Zemax|Itala]], che non riportava sul corpo il marchio ''ZEMAX'' ma solo il logo ed il nome ''ITALA'' all'interno di un rettangolo. La qualità della produzione più antica è eccellente, la produzione successiva tende ad essere meno interessante. Durante la guerra con il periodo autarchico seguendo la tendenza a creare nomi di fantasia per le leghe dei pennini in acciaio, venne utilizzato il nome ''Durzem''.
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− | Non è chiara l'evoluzione del marchio nel dopoguerra, ma la produzione sembra essere continuata almeno fino alla fine degli anni '40. La produzione più tarda viene sovente trovata con pennino marchiato ''Rexing''.
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− | == Zerollo ==
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− | === Storia ===
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− | La [[Zerollo]] venne fondata nel 1932 da ''Dante Davide Zerollo''<ref>sembra comunque che questi fosse già attivo nel campi della meccanica applicata alla cancelleria, detenendo un brevetto ({{FPO Patent|1790037}}) per la sigillazione automatica di lettere, assegnato negli USA nel 1931, ma richiesto fin dal gennaio 1929 in Germania.</ref> a Genova per la produzione di una delle stilografiche più originali siano mai state realizzate, dotata di un particolarissimo sistema telescopico che consentiva di usare alternativamente due penne diverse, contenute in un unico corpo, facendo uscire alternativamente ora l'una ora l'altra.<ref>l'idea di una penna doppia non è comunque così originale, ne compare una già in un brevetto ({{FPO Patent|1020221}}) del 1912.</ref> La penna venne protetta, secondo il produttore, da brevetti ottenuti in tutto il mondo, ma di questi sono noti soltanto il brevetto USA {{FPO Patent|1893130}} richiesto nel 1930 in Italia, nel 1931 negli USA e assegnato nel 1933, il British Patent {{Cite patent|GB|397736}}, riconosciuto il 31 agosto del 1933, ed il brevetto francese {{Cite patent|FR|728038}}.<ref>nei brevetti sono citati come inventori Mirko Chelazzi e Dino Frulli, presumibilmente impiegati di Zerollo.</ref>
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− | [[Image:Zerollo-Blue.jpg|thumb|Una [[Zerollo]].]]
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− | La [[Zerollo]] produsse sostanzialmente, sia pure in un numero notevole di varianti, un solo modello, denominato [[Zerollo|Duo Color]] appunto per la particolarità di consentire, avendo al suo interno due penne separate, di scrivere con due colori diversi. Il meccanismo, che riprende la tecnologia delle [[rientranti]] è estremamente sofisticato e sopporta tolleranze minime, cosa che rende la penna piuttosto debole sul piano della stabilità meccanica. Attraverso un ingegnoso sistema a vite senza fine le due penne, che sono separate da una lamina metallica agganciata al fondello che la mette in rotazione, vengono fatte scorrere tramite delle scanalature realizzate sul corpo della penna e portate alternativamente dentro e fuori il corpo a seconda della direzione in cui si ruota il fondello.
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− | Per scrivere è necessario estrarre completamente una delle due penne dal corpo, portando l'altra all'interno, in posizione di riposo queste invece devono essere poste alla stessa altezza restando parzialmente sporgenti dalla apertura anteriore, ed in questa posizione è possibile sia chiudere la penna col cappuccio che eseguire il caricamento. Il cappuccio infatti ha il solo scopo di protezione delle punte delle due penne, dato che l'inchiostro non è contenuto nel corpo ma nelle singole penne che sono alloggiate in esso.
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− | [[Image:1933-12-Zerollo.jpg|thumb|left|Pubblicità [[Zerollo]] del 1933.]]
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− | Il caricamento avviene con lo stesso principio del [[Caricamento#match-stick filler|caricamento a stuzzicadenti]] tramite due forellini presenti sul corpo che in posizione di riposo forniscono un accesso alle barre di pressione che consentono di strizzare i gommini posti su ciascuna delle due penne interne, che contengono l'inchiostro. In questo caso non è necessario avere uno stuzzicadenti, dato che la testina del cappuccio monta al suo interno un sottile pernietto di metallo adatto allo scopo; pertanto basta svitarla ed usarla come impugnatura per premere attraverso i forellini laterali.
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− | Le prime versioni della penna vennero realizzate in ebanite, e sono presenti anche versioni [[overlay|rivestite]] con decorazioni in metallo laminato in oro. La produzione iniziale era sicuramente estremamente ridotta, dato che sono state ritrovati foglietti di garanzia, datati 1933, scritti a mano firmati singolarmente dallo stesso ''Dante Zerollo''. A queste seguirono poi da versioni in celluloide realizzate in bellissimi colori marmorizzati, o a venature di legno, e con lavorazioni estremamente raffinate come una particolarissima sfaccettatura a spirale.
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− | Data la qualità e la raffinatezza delle lavorazioni, e la presenza di celluloidi simili, è stata avanzata l'ipotesi che la produzione di queste penne sia stata affidata alla [[Omas]], ma non esiste nessuna prova, riferimento o documento al riguardo che permetta di avvalorare questa ipotesi, e la somiglianza o la qualità delle lavorazioni non possono essere considerate un elemento conclusivo, al più si può ritenere che [[Zerollo]] si rifornisse dalla [[Omas]] per alcune parti.<ref>in [http://www.fountainpennetwork.com/forum/index.php?showtopic=4467&st=0&#entry116468 questo articolo] viene citata una ricerca di Luca De Ponti relativa a pennini e clip.</ref>
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− | L'azienda ebbe un certo successo, e riuscì a commercializzare i suoi prodotti anche all'estero appoggiandosi alla [http://en.wikipedia.org/wiki/Alfred_Dunhill Dunhill] per il mercato inglese ed alla [[Uniq]] per quello francese, ma benché funzionale si trattava comunque di una penna dotata un sistema meccanico molto complesso e delicato, di difficile riparazione, che la rendeva fragile e tutto sommato non molto più comoda da usare rispetto alla semplice e lineare soluzione di portarsi dietro due penne separate. Mantenendo però la produzione basata solo su questo particolare modello, e non sapendo produrre ulteriore innovazione, con la caduta dell'interesse riscosso nel periodo iniziale, la [[Zerollo]] subì un progressivo declino restando sparendo dal mercato dopo la seconda guerra mondiale.
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− | Per la particolarità delle sue penne, unita alla scarsa produzione ed alla ancora più scarsa disponibilità di esemplari funzionanti, le [[Zerollo]] restano fra i modelli di stilografiche più ricercati dai collezionisti, raggiungendo prezzi elevatissimi, anche se alla fine la rilevanza storica dell'azienda, specialmente in rapporto al panorama internazionale, resta tutto sommato relativamente marginale.
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− | ===Riferimenti esterni===
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− | * http://www.pentrace.net/article112300025.html
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− | * http://www.fountainpennetwork.com/forum/index.php?showtopic=4467&st=0&#entry116468
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| == Note == | | == Note == |
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