Differenze tra le versioni di "Smontaggio Parker Vacumatic"

Da FountainPen.
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Una volta rimossi tutti i residui di gomma e la pallina dall'alloggiamento sull'albero si può procedere con l'inserimento del nuovo diaframma.
 
Una volta rimossi tutti i residui di gomma e la pallina dall'alloggiamento sull'albero si può procedere con l'inserimento del nuovo diaframma.
  
[[File:VacSmontata.jpg|400px|Fig. 4 - Parker Vacumatic smontata.]]
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[[File:VacSmontata.jpg|400px|thumb|Fig. 4 - Parker Vacumatic smontata.]]
  
 
===Inserimento del nuovo diaframma===
 
===Inserimento del nuovo diaframma===

Versione delle 22:33, 6 nov 2012


Spesso e volentieri, quando si acquista una Vacumatic, è necessario sostituire il diaframma interno che con il tempo e l'azione dell'inchiostro si solidifica; non è un'operazione particolarmente difficile, ma neanche immediata, e che richiede qualche attrezzo particolare.

Nel testo ed in alcune fotografie sono stati indicati i nomi dei particolari anche in lingua inglese al fine di facilitare una eventuale ricerca di informazioni/ricambi sul web.

Esistono tre diverse versioni del caricamento Vacumatic, tuttavia la procedura di sostituzione rimane la stessa, qui verrà utilizzata una Parker Vacumatic prodotta in Canada e dotata di caricamento "lockdown".

File:Vac Can LD prerep.jpg
Parker Vacumatic Lockdown

Rimozione della sezione pennino/alimentatore

Innanzitutto conviene mettere la penna a bagno, sia per eliminare i residui di inchiostro, sia per ammorbidire vecchi pezzi di gomma che potrebbero rendere difficoltoso lo smontaggio. Per questo valgono sempre i consigli riportati alla pagina consigli generali per il ripristino di stilografiche.

Dopo aver lavato la penna si può procedere con lo smontaggio, incominciando dalla sezione. La sezione è avvitata al fusto, e nel 99,9% dei casi è impossibile svitarla a mani nude, vuoi per la presenza di sigillanti, vuoi per la presenza di inchiostro o semplicemente per l'accoppiamento particolarmente "stretto". In tal caso con l'aiuto di un asciugacapelli si può riscaldare il fusto nella zona della filettatura (Fig.1), in modo che il fusto si dilati ed eventuali sigillanti si ammorbidiscano facilitando così lo smontaggio. Durante il riscaldamento è necessario far ruotare la penna nel flusso di aria calda in modo da distribuire uniformemente il calore sul fusto.

Mai usare fiamme libere, in quanto la celluloide è estremamente infiammabile. Ad ogni modo, per ulteriori informazioni consultare la pagina uso del calore per favorire lo smontaggio.

Con l'ausilio di un po' di calore solitamente si riesce a svitare la sezione a mani nude, nel caso non ci si riuscisse subito, conviene avere pazienza, e soprattutto non usare mai attrezzi non idonei che potrebbero rovinare la penna. Come si può vedere in Fig.1 la sezione della penna è stata danneggiata da una precedente riparazione dove la sezione è stata forzata con una comune pinza. Gli strumenti adatti sono riportati alla pagina consigli generali per il ripristino di stilografiche, dove tra le varie cose si possono trovare delle fotografie esplicative degli "attrezzi consigliati".

File:Sezione.jpg
Fig. 1 - Zona da riscaldare per aiutare lo smontaggio della sezione

Rimozione del sistema di caricamento

Una volta smontata la sezione, si può procedere con la rimozione del gruppo di caricamento. Il sistema di caricamento è semplicemente avvitato al fusto, e per rimuoverlo bisogna fare presa sulla filettatura del fondello. E' bene evitare l'uso di pinze di qualsiasi tipo, in quanto con queste si applica la pressione solo su due punti, e specialmente sui modelli prodotti durante la II Guerra Mondiale, si potrebbe danneggiare il pezzo con la doppia filettatura, in quanto quest'ultimo è fatto di celluloide e non di alluminio come i modelli precedenti. Si può utilizzare un dado, al quale è stato tagliato uno dei lati, ma la filettatura non è di dimensioni standard (ISO), e trovare un dado adatto non è facilissimo. E' consigliabile in ogni caso utilizzare un attrezzo apposito, ne esistono di due tipi: blocco (Vacumatic block) e pinza (Vacumatic wrench), dei due è preferibile il secondo in quanto permette di dosare la forza di serraggio più facilmente del primo. La pinza si avvita semplicemente alla filettatura del sistema di caricamento (dove si avvita anche il fondello) e facendo pressione sulla leva si può rimuovere il gruppo. In Fig.2 si può vedere la pinza con la penna, mentre in Fig.3 si può vedere la pinza attaccata al sistema di caricamento.

File:VacWrench.jpg
Fig. 2 - Pinza Vacumatic
File:WrenchOn.jpg
Fig. 3 - Pinza Vacumatic innestata sul fusto

Anche quì il riscaldamento del fusto può aiutare nella rimozione, soprattutto nel caso in cui la filettatura sia stata sigillata con gommalacca. Nello smontaggio può essere conveniente tenere la pinza con la mano "debole", e tenere la penna nella mano "forte", onde evitare di esercitare troppa pressione sulla filettatura. Nel caso di caricamento lockdown l'operazione di rimozione va effettuata con l'albero di caricamento completamente estratto, può succedere infatti che nel caso di albero bloccato in posizione ritratta svitando il gruppo filettato si faccia saltare il tappo di ottone all'estremità dell'albero, con conseguente danneggiamento irreversibile del gruppo di caricamento.

Una volta svitato il gruppo filettato si può procedere con l'estrazione dell'albero, per fare ciò è necessario operare dall'interno del fusto spingendo l'albero fuori dal fusto. Mai tirare l'albero dall'esterno, infatti diaframmi pietrificati e solidificati possono fare da collante tra l'albero ed il fusto, rendendo estremamente facile spezzare l'albero, specialmente quello in celluloide nel periodo di guerra. Esiste per questo scopo anche uno strumento apposito (vacumatic pump ejector), ma in generale basta utilizzare un tubo di ottone (o plastica) con i bordi levigati leggermente più piccolo del fusto.

Sostituzione del diaframma

Rimozione del vecchio diaframma

A questo punto si può procedere alla rimozione del vecchio diaframma. Come si può vedere dalla Fig.4 il diaframma era intero e abbastanza flessibile, quindi è bastato tagliare il diaframma per rimuovere il tutto facilmente. Tuttavia è molto facile avere un diaframma pietrificato, con i residui ancora all'interno dell'alloggiamento sull'albero. In questo caso, armandosi di tanta pazienza bisognerà rimuovere tutti i residui di gomma all'interno dell'alloggiamento sull'albero prima di poter rimuovere la pallina. E' necessario prestare molta attenzione con gli alberi prodotti durante la guerra, che essendo fatti interamente in celluloide sono estremamente fragili; in questo caso è bene ricordarsi di riscaldare ogni tanto l'alloggiamento con l'asciugacapelli. Una volta rimossi tutti i residui di gomma e la pallina dall'alloggiamento sull'albero si può procedere con l'inserimento del nuovo diaframma.

File:VacSmontata.jpg
Fig. 4 - Parker Vacumatic smontata.

Inserimento del nuovo diaframma

Innanzitutto il diaframma va tagliato, la Parker se li faceva produrre a misura, ma oggi si trovano diaframmi molto più lunghi del necessario. Una volta tagliato il diaframma deve essere lungo più o meno 26.5 mm, esiste un po' di tolleranza ma tagliarlo troppo corto porta a troppi stress sull'alloggiamento dell'albero, troppo lungo può portare il diaframma a piegarsi su se stesso o a bloccarsi sul tubo della sezione e quindi a non funzionare.

Una volta tagliato il diaframma a misura, si può procedere con l'inserimento nell'alloggiamento sull'albero di caricamento, per fare ciò ci si deve aiutare con un attrezzo apposito (pellet pusher) che permetta di fare pressione sulla pallina e spingerla all'interno dell'alloggiamento. Qui si è utilizzata una punta magnetica uscita da un set di cacciaviti "da orologiaio" da pochi spiccioli (Fig. 5). Una volta inserito il diaframma all'interno dell'alloggiamento si deve rivoltare il diaframma su se stesso; si cosparge l'esterno del diaframma con del talco, e con il diaframma inserito su un supporto lo si rivolta. Si è utilizzata come supporto una chiave per il caricamento di orologi a pendolo (Fig. 5), ma va bene anche una chiave a brugola di dimensioni adeguate se non si ha a disposizione l'attrezzo apposito ed un cacciavite da orologiaio per tenere fermo il diaframma mentre lo rivolto (Fig.6).

Una volta rivoltato il diaframma, lo si deve far scorrere fino all'anello sulla base dell'alloggiamento del diaframma all'estremità dell'albero di caricamento, il talco fa da lubrificante ed eviterà che la gomma aderisca su se stessa. Non usare lubrificanti di altro tipo, anche il silicone non è adatto, alcuni potrebbero evaporare con il tempo o aggredire la gomma, rovinando il diaframma. Il talco è il miglior prodotto per questo scopo, bisogna solo fare attenzione a non usare i vari talchi profumati usati ad esempio nei prodotti per bambini, i profumi o altri additivi usati per questi prodotti potrebbero aggredire la gomma; meglio pertanto utilizzare talco puro.

Work in progress................................................