Differenze tra le versioni di "Gommalacca"
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Questa fragilità non la rende adatta a riparazioni dove ci siano sollecitazioni meccaniche Inutile ad esempio, tentare di riparare sottili spaccature della sezione: la pressione esercitata sul pennino si trasferisce alla sezione che finisce per riaprirsi. | Questa fragilità non la rende adatta a riparazioni dove ci siano sollecitazioni meccaniche Inutile ad esempio, tentare di riparare sottili spaccature della sezione: la pressione esercitata sul pennino si trasferisce alla sezione che finisce per riaprirsi. | ||
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Conviene scioglierla e conservarla in un barattolino di vetro con tappo ermetico, la cui forma ne ostacoli il rovesciamento accidentale. I calamai degli inchiostri soffrono dello stesso problema, ma alcuni sono molto recalcitranti al rovesciamento perchè sono bassi e larghi sul fondo. Evitare boccettine alte e strette. | Conviene scioglierla e conservarla in un barattolino di vetro con tappo ermetico, la cui forma ne ostacoli il rovesciamento accidentale. I calamai degli inchiostri soffrono dello stesso problema, ma alcuni sono molto recalcitranti al rovesciamento perchè sono bassi e larghi sul fondo. Evitare boccettine alte e strette. | ||
− | Le sue caratteristiche principali sono la possibilità di ammorbidirsi con il calore a una temperatura abbastanza bassa (60°C, inferiore a quella di ammorbidimento della celluloide, 74°C), garantendo così la reversibilità degli incollaggi. E' inoltre abbastanza semplice | + | Le sue caratteristiche principali sono la possibilità di ammorbidirsi con il calore a una temperatura abbastanza bassa (60°C, inferiore a quella di ammorbidimento della celluloide, 74°C), garantendo così la reversibilità degli incollaggi. E' inoltre abbastanza semplice rimuoverla essendo solubile in alcool. |
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Versione delle 01:01, 7 nov 2012
La gommalacca (shellac per gli anglosassoni) è una sostanza originata dalle secrezioni di un insetto (la Kerria lacca, una cocciniglia) che vive principalmente nelle foreste della Tailandia e dall'Assam. Si presente in scaglie sottili e fragili e costituisce un polimero naturale.
Questa fragilità non la rende adatta a riparazioni dove ci siano sollecitazioni meccaniche Inutile ad esempio, tentare di riparare sottili spaccature della sezione: la pressione esercitata sul pennino si trasferisce alla sezione che finisce per riaprirsi.
Nel restauro delle penne stilografiche viene usato principalmente come collante per riattaccare sulla sezione i sacchetti di gomma, e talvolta anche come sigillante o collante per le parti interne (quando non è necessaria una tenuta per i liquidi). In questo caso viene in genere preparata sciogliendo le scaglie in alcool etilico (va bene anche quello denaturato), ed applicandolo sulle parti con l'ausilio di uno stuzzicadenti.
Il suo discioglimento non è immediato e richiede del tempo. Per preparare il liquido denso che si usa come collante, è opportuno procedere per tentativi, mantenendo bassa la quantità di alcool. Una volta che la gommalacca si è sciolta, è più facile e immediato aggiungere qualche goccia di alcool per raggiungere la viscosità desiderata. Aggiungere nuove scaglie per aumentare la viscosità richiede MOLTO più tempo (ore).
Conviene scioglierla e conservarla in un barattolino di vetro con tappo ermetico, la cui forma ne ostacoli il rovesciamento accidentale. I calamai degli inchiostri soffrono dello stesso problema, ma alcuni sono molto recalcitranti al rovesciamento perchè sono bassi e larghi sul fondo. Evitare boccettine alte e strette.
Le sue caratteristiche principali sono la possibilità di ammorbidirsi con il calore a una temperatura abbastanza bassa (60°C, inferiore a quella di ammorbidimento della celluloide, 74°C), garantendo così la reversibilità degli incollaggi. E' inoltre abbastanza semplice rimuoverla essendo solubile in alcool.