Differenze tra le versioni di "Gommalacca"

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[[Image:Shellac-Vari.png|thumb|Varietà di gommalacca]]
 
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La gommalacca (''shellac'' per gli anglosassoni) è una sostanza originata dalle secrezioni di un insetto (la [http://it.wikipedia.org/wiki/Kerria_lacca Kerria lacca], una cocciniglia) che vive principalmente nelle foreste della Tailandia e dall'Assam. Si presente in scaglie sottili e fragili e costituisce un polimero naturale.  
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La gommalacca (''shellac'' per gli anglosassoni) è una sostanza originata dalle secrezioni di un insetto (la [http://it.wikipedia.org/wiki/Kerria_lacca Kerria lacca], una cocciniglia) che vive principalmente nelle foreste della Tailandia e dall'Assam. Si presenta in scaglie sottili e fragili e costituisce un polimero naturale.  
  
 
Questa fragilità non la rende adatta a riparazioni dove ci siano sollecitazioni meccaniche Inutile ad esempio, tentare di riparare sottili spaccature della sezione: la pressione esercitata sul pennino si trasferisce alla sezione che finisce per riaprirsi.
 
Questa fragilità non la rende adatta a riparazioni dove ci siano sollecitazioni meccaniche Inutile ad esempio, tentare di riparare sottili spaccature della sezione: la pressione esercitata sul pennino si trasferisce alla sezione che finisce per riaprirsi.

Versione delle 13:02, 7 nov 2012

Varietà di gommalacca

La gommalacca (shellac per gli anglosassoni) è una sostanza originata dalle secrezioni di un insetto (la Kerria lacca, una cocciniglia) che vive principalmente nelle foreste della Tailandia e dall'Assam. Si presenta in scaglie sottili e fragili e costituisce un polimero naturale.

Questa fragilità non la rende adatta a riparazioni dove ci siano sollecitazioni meccaniche Inutile ad esempio, tentare di riparare sottili spaccature della sezione: la pressione esercitata sul pennino si trasferisce alla sezione che finisce per riaprirsi.

Per applicazioni dove è necessaria una certa elasticità, è meglio ricorrere a questa ricetta

Nel restauro delle penne stilografiche viene usato principalmente come collante per riattaccare sulla sezione i sacchetti di gomma, e talvolta anche come sigillante o collante per le parti interne (quando non è necessaria una tenuta per i liquidi). In questo caso viene in genere preparata sciogliendo le scaglie in alcool etilico (va bene anche quello denaturato), ed applicandolo sulle parti con l'ausilio di uno stuzzicadenti.

L'uso di metanolo permette un'essiccazione più rapida, ma è di più difficile reperibilità. Le schede di sicurezza dell'etanolo riportano tossicità per ingestione, mentre quelle del metanolo riportano tossicità per ingestione, contatto e inalazione. Ovviamente le quantità inalate, nel caso di riparazioni amatoriali, saranno molto basse, ma è comunque doveroso fornire queste informazioni.

Il suo discioglimento non è immediato e richiede del tempo. Per preparare il liquido denso che si usa come collante, è opportuno procedere per tentativi, mantenendo bassa la quantità di alcool. Una volta che la gommalacca si è sciolta, è più facile e immediato aggiungere qualche goccia di alcool per raggiungere la viscosità desiderata. Aggiungere nuove scaglie per aumentare la viscosità richiede MOLTO più tempo (ore). Indicativamente si può partire da un rapporto peso/volume di 1 gr di gommalacca per 4 ml di alcool.

Conviene scioglierla e conservarla in un barattolino di vetro con tappo ermetico, la cui forma ne ostacoli il rovesciamento accidentale. I calamai degli inchiostri soffrono dello stesso problema, ma alcuni sono molto recalcitranti al rovesciamento perchè sono bassi e larghi sul fondo. Evitare boccettine alte e strette.

Le sue caratteristiche principali sono la possibilità di ammorbidirsi con il calore a una temperatura abbastanza bassa (60°C, inferiore a quella di ammorbidimento della celluloide, 74°C), garantendo così la reversibilità degli incollaggi. E' inoltre abbastanza semplice rimuoverla essendo solubile in alcool.