Differenze tra le versioni di "Smontaggio Parker Vacumatic"
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+ | * alberi in alluminio. Molto spesso è sufficiente tagliare i residui di lattice per fare uscire agevolmente la sfera di ritenuta. | ||
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+ | * alberi in celluloide. La procedura è più complicata e il motivo è che erano pensati per una sostituzione integrale del blocco intero, albero e diaframma già montati. Oltre a questo, per molti diaframmi il diametro dell'imboccatura è molto vicino, se non addirittura minore di quello della sfera di ritenuta, complice anche il restringimento della celluloide avvenuto negli anni. Non avendo quindi a disposizione un gruppo di caricamento nuovo e completo, sarà necessario armarsi di pazienza; dapprima sarà necessario rimuovere i residui di lattice all'interno dell'alloggiamento, per rimuovere la sfera esistono due metodi: (QUI CI VUOLE QUALCUNO CHE SI INTENDA DI FORMATTAZIONE PER ABBASSARE IL LIVELLO DEI PUNTI) | ||
* Il primo metodo prevede l'utilizzo di una graffetta con la punta arroventata, questa viene spinta sulla sfera di ritenuta che si salderà alla punta permettendone la rimozione; questo sistema non è sempre efficace, in quanto se l'imboccatura è più piccola della sfera questa non uscirà, inoltre bisogna prestare attenzione a non toccare i bordi dell'alloggiamento per evitare di rovinarla. | * Il primo metodo prevede l'utilizzo di una graffetta con la punta arroventata, questa viene spinta sulla sfera di ritenuta che si salderà alla punta permettendone la rimozione; questo sistema non è sempre efficace, in quanto se l'imboccatura è più piccola della sfera questa non uscirà, inoltre bisogna prestare attenzione a non toccare i bordi dell'alloggiamento per evitare di rovinarla. |
Versione delle 16:00, 20 nov 2012
Spesso e volentieri, quando si acquista una Vacumatic, è necessario smontare la penna, ad esempio per sostituire il diaframma interno che con il tempo e l'azione dell'inchiostro si solidifica; non è un'operazione particolarmente difficile, ma neanche immediata, e che richiede qualche attrezzo particolare.
Nel testo ed in alcune fotografie sono stati indicati i nomi dei particolari anche in lingua inglese al fine di facilitare una eventuale ricerca di informazioni/ricambi sul web.
Anche se il caricamento Vacumatic esiste in tre versioni, la procedura di smontaggio rimane tuttavia la stessa: in questa pagina verrà utilizzata una Parker Vacumatic prodotta in Canada e dotata di caricamento "Lockdown".
Rimozione della sezione pennino/alimentatore
Innanzitutto conviene mettere la penna a bagno, sia per eliminare i residui di inchiostro, sia per ammorbidire vecchi pezzi di gomma che potrebbero rendere difficoltoso lo smontaggio. Per questo valgono sempre i consigli riportati alla pagina consigli generali per il ripristino di stilografiche.
Dopo aver lavato la penna si può procedere con lo smontaggio, incominciando dalla sezione. La sezione è avvitata al fusto, e quasi sempre è impossibile svitarla a mani nude, vuoi per la presenza di sigillanti, vuoi per la presenza di inchiostro o semplicemente per l'accoppiamento particolarmente "stretto" delle parti. In tal caso, con l'aiuto di un asciugacapelli o altri strumenti, si può riscaldare il fusto nella zona della filettatura (Fig.1), in modo che il fusto stesso si dilati ed eventuali sigillanti si ammorbidiscano facilitando così lo smontaggio. Durante il riscaldamento è necessario far ruotare la penna nel flusso di aria calda in modo da distribuire uniformemente il calore sul fusto.
Mai usare fiamme libere, in quanto la celluloide è estremamente infiammabile.
Ad ogni modo, per ulteriori informazioni consultare la pagina uso del calore per favorire lo smontaggio.
Con l'ausilio di un po' di calore solitamente si riesce a svitare la sezione a mani nude, nel caso non ci si riuscisse subito, conviene avere pazienza, e soprattutto non usare mai attrezzi non idonei che potrebbero rovinare la penna. Come si può vedere in Fig.1 la sezione della penna è stata danneggiata da una precedente riparazione dove la sezione è stata forzata con una comune pinza. Gli strumenti adatti sono riportati alla pagina consigli generali per il ripristino di stilografiche e Pinze di sicurezza.
Rimozione del sistema di caricamento
Una volta separata la sezione dal fusto, si può procedere con la rimozione del gruppo di caricamento posteriore. Il sistema di caricamento è semplicemente avvitato al fusto, e per rimuoverlo bisogna fare presa sulla filettatura del fondello. E' bene evitare l'uso di pinze di qualsiasi tipo, in quanto con queste la pressione viene applicata solo su due punti; specialmente sui modelli prodotti durante la II Guerra Mondiale, si potrebbe danneggiare il pezzo con la doppia filettatura, in quanto quest'ultimo è fatto di celluloide e non di alluminio come i modelli precedenti. Si può utilizzare un dado, al quale è stato tagliato uno dei lati, ma la filettatura non è di dimensioni standard (ISO), e trovare un dado adatto non è facilissimo (Tab.1). E' consigliabile in ogni caso utilizzare un attrezzo apposito; ne esistono di due tipi: blocco (Vacumatic block) e pinza (Vacumatic wrench). Dei due è preferibile il secondo in quanto permette di dosare la forza di serraggio più facilmente del primo. La pinza si avvita semplicemente alla filettatura del sistema di caricamento (dove si avvita anche il fondello) e facendo pressione sulla leva si può rimuovere il gruppo. In Fig.2 si può vedere la pinza con la penna, mentre in Fig.3 si può vedere la pinza attaccata al sistema di caricamento. Qui in alto a sinistra si può vedere il blocco di rimozione in ottone.
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Anche qui il riscaldamento del fusto può aiutare nella rimozione, soprattutto nel caso in cui la filettatura sia stata sigillata con gommalacca. Nello smontaggio può essere conveniente tenere la pinza con la mano "debole", e tenere la penna nella mano "forte", onde evitare di esercitare troppa pressione sulla filettatura. Nel caso di caricamento lockdown l'operazione di rimozione va effettuata con l'albero di caricamento completamente estratto. Infatti se l'albero è bloccato in posizione ritratta, è molto probabile che il tappo di ottone all'estremità dell'albero salti via nello smontarlo, danneggiando quindi irreversibilmente il gruppo di caricamento.
Una volta svitato il gruppo filettato si può procedere con l'estrazione dell'albero. Per fare ciò è necessario operare dall'interno del fusto spingendo l'albero fuori posteriormente al fusto. Non è consigliabile afferrare e tirare l'albero esternamente: i diaframmi pietrificati e solidificati possono fare da collante tra albero e fusto (DOMANDA: TRA GRUPPO E FUSTO ???), rendendo estremamente facile spezzare l'albero, specialmente se in celluloide. Per l'estrazione esiste anche uno strumento apposito (vacumatic pump ejector), ma in generale basta utilizzare un tubo di ottone (o plastica) con i bordi levigati leggermente più piccolo del fusto o una spina (Fig. 4). (QUI SAREBBE OPPORTUNO DARE UN DIAMETRO ORIENTATIVO DEL TUBETTO, MAGARI QUELLO DELLA FOTO O IL MASSIMO DIAMETRO INTERNO DEL FUSTO)
Sostituzione del diaframma
Rimozione del vecchio diaframma
La rimozione del diaframma richiede accorgimenti diversi a seconda del materiale costituente l'albero:
- alberi in alluminio. Molto spesso è sufficiente tagliare i residui di lattice per fare uscire agevolmente la sfera di ritenuta.
- alberi in celluloide. La procedura è più complicata e il motivo è che erano pensati per una sostituzione integrale del blocco intero, albero e diaframma già montati. Oltre a questo, per molti diaframmi il diametro dell'imboccatura è molto vicino, se non addirittura minore di quello della sfera di ritenuta, complice anche il restringimento della celluloide avvenuto negli anni. Non avendo quindi a disposizione un gruppo di caricamento nuovo e completo, sarà necessario armarsi di pazienza; dapprima sarà necessario rimuovere i residui di lattice all'interno dell'alloggiamento, per rimuovere la sfera esistono due metodi: (QUI CI VUOLE QUALCUNO CHE SI INTENDA DI FORMATTAZIONE PER ABBASSARE IL LIVELLO DEI PUNTI)
- Il primo metodo prevede l'utilizzo di una graffetta con la punta arroventata, questa viene spinta sulla sfera di ritenuta che si salderà alla punta permettendone la rimozione; questo sistema non è sempre efficace, in quanto se l'imboccatura è più piccola della sfera questa non uscirà, inoltre bisogna prestare attenzione a non toccare i bordi dell'alloggiamento per evitare di rovinarla.
- Il secondo metodo prevede la foratura della sfera con una piccola punta e un trapano; in questo caso è bene evitare l'utilizzo di un trapano classico, in quanto le oscillazioni del braccio possono portare ad un disassamento della punta e a rovinare l'alloggiamento. Onde evitare di rovinare l'alloggiamento è conveniente utilizzare una punta molto piccola ed una guida che protegga i bordi dell'alloggiamento.
E' necessario prestare molta attenzione con gli alberi prodotti durante la guerra, che essendo fatti interamente in celluloide sono estremamente fragili; in questo caso è bene ricordarsi di riscaldare ogni tanto l'alloggiamento.
Come si può vedere dalla Fig.5 nel caso in esame il diaframma era intero e abbastanza flessibile, quindi è bastato tagliare il diaframma per rimuovere il tutto facilmente. Tuttavia è molto facile avere un diaframma pietrificato, con i residui ancora all'interno dell'alloggiamento sull'albero. In questo caso, sarà necessario utilizzare uno dei metodi sopra proposti. Una volta rimossi tutti i residui di gomma e la pallina dall'alloggiamento sull'albero si può procedere con l'inserimento del nuovo diaframma.
Inserimento del nuovo diaframma
Innanzitutto il diaframma va tagliato, la Parker se li faceva produrre a misura, ma oggi si trovano diaframmi molto più lunghi del necessario. Una volta tagliato il diaframma deve essere lungo più o meno 26.5 mm, esiste un po' di tolleranza ma tagliarlo troppo corto porta a troppi stress sull'alloggiamento dell'albero, troppo lungo può portare il diaframma a piegarsi su se stesso o a bloccarsi sul tubo della sezione e quindi a non funzionare.
Una volta tagliato il diaframma a misura, si può procedere con l'inserimento nell'alloggiamento sull'albero di caricamento, per fare ciò ci si deve aiutare con un attrezzo apposito (pellet pusher) che permetta di fare pressione sulla pallina e spingerla all'interno dell'alloggiamento. Se ne può creare uno utilizzando un semplice chiodo e un tassello per mobili (Fig. 6). Una volta inserito il diaframma all'interno dell'alloggiamento si deve rivoltare il diaframma su se stesso; si cosparge l'esterno del diaframma con del talco, e con il diaframma inserito su un supporto lo si rivolta. Si è utilizzata come supporto una chiave per il caricamento di orologi a pendolo (Fig. 7), ma va bene anche una chiave a brugola di dimensioni adeguate se non si ha a disposizione l'attrezzo apposito ed un cacciavite da orologiaio per tenere fermo il diaframma mentre lo si rivolta (Fig.8).
Una volta rivoltato il diaframma, lo si deve far scorrere fino all'anello sulla base dell'alloggiamento del diaframma all'estremità dell'albero di caricamento (Fig.9), il talco fa da lubrificante ed eviterà che la gomma aderisca su se stessa. Non usare lubrificanti di altro tipo, anche il silicone non è adatto, alcuni potrebbero evaporare con il tempo o aggredire la gomma, rovinando il diaframma. Il talco è il miglior prodotto per questo scopo, bisogna solo fare attenzione a non usare i vari talchi profumati usati ad esempio nei prodotti per bambini, i profumi o altri additivi usati per questi prodotti potrebbero aggredire la gomma; meglio pertanto utilizzare talco puro.
Rimontaggio del nuovo diaframma
A questo punto è conveniente testare il meccanismo prima di inserirlo nella penna, tenendo con due dita il diaframma attaccato al collare si mette in funzione il meccanismo e si verifica che il diaframma si espanda correttamente, e che il diaframma non sia troppo corto o troppo lungo; nel caso in cui ci fosse qualche problema si può riprocedere all'inserimento o se necessario mettere un nuovo diaframma.
Se tutto è a posto si può inserire il gruppo di caricamento nel fusto, ma prima di procedere è bene controllare che non ci siano residui di inchiostro o di diaframma nel fusto che possano provocare danni sia durante l'inserimento del diaframma sia nel successivo utilizzo dello stesso.
Aiutandosi con una goccia d'acqua (o al massimo saliva) posta all'esterno del diaframma si fa scorrere il gruppo all'interno del fusto fino a che il collare non combacia con l'alloggiamento interno al fusto. Prestare attenzione a non ruotare l'albero durante il caricamento onde evitare torsioni del diaframma. A questo punto si può riavvitare il collare esattamente come lo si è smontato, riscaldando il fusto prima di riavvitare il gruppo filettato. Prima di procedere oltre è bene controllare che il meccanismo funzioni correttamente guardando all'interno del fusto, magari utilizzando una luce che ne illumini l'interno.
Non utilizzare alcun sigillante nel rimontare il diaframma, il diaframma funge anche da guarnizione di tenuta ed è tenuto in posizione dal gruppo filettato.
Rimontaggio della sezione
La sezione viene rimontata semplicemente avvitandola all'interno del fusto, prima di riavvitare il tutto è bene riscaldare il fusto in modo da facilitare l'inserimento. E' necessario utilizzare un sigillante sulla filettatura, in quanto alla lunga si potrebbero generare perdite di inchiostro. Si può utilizzare il silicone, in questo caso è stato utilizzato un sigillante a base di resina, molto malleabile e sensibile al calore. Prima di rimontare la sezione si può procedere allo smontaggio del gruppo pennino/alimentatore
Ulteriori ritocchi cosmetici
Si può approfittare dell'occasione per smontare le rimanenti parti della penna, e procedere quindi ad una pulizia approfondita.
Smontaggio del gruppo pennino/alimentatore
Il gruppo pennino si smonta utilizzando un apposito blocco di estrazione (knockout block) dopo aver rimosso dall'alimentatore il tubo di aspirazione.
Rimozione dei gioielli
I gioielli sono generalmente avvitati al cappuccio o al fondello. In questo caso basta utilizzare una gomma per cancellare per fare pressione sul gioiello e svitare, è spesso necessario l'utilizzo del calore e di un po' di pazienza. I gioielli sul fondello sono avvitati al fondello stesso, e l'anello decorativo è tenuto in posizione dal gioiello. I gioielli sul cappuccio possono essere avvitati al cappuccio, e quindi la clip è tenuta in posizione dal gioiello stesso; oppure possono essere avvitati ad una doppia vite che fa presa sul cappuccio e tiene in posizione la clip, in questo caso il gioiello è solo decorativo e la doppia vite si rimuove con un semplice cacciavite a taglio. I gioielli ad "occhio di bue", ovvero con un cerchio di colore leggermente diverso all'interno del gioiello, non sono smontabili.
Work in progress................................................