Differenze tra le versioni di "Solv-X"

Da FountainPen.
Jump to navigation Jump to search
 
Riga 1: Riga 1:
 
[[File:Solv-X.jpg|thumb|Una citazione del ''Solv-X''.]]
 
[[File:Solv-X.jpg|thumb|Una citazione del ''Solv-X''.]]
  
A partire dal [[1942]]<ref>questo è quanto riporta wikipedia citando come fonte il libro di Jonathan A. Veley, "American Writing Instrument Trademarks 1870-1953". Walsworth, 2017, p. 184.</ref> la [[Parker]] iniziò ad indicare nelle sue boccette di inchiostro il ''"Solv-X"'' indicato come ingrediente speciale capace di dissolvere le incrostazioni (proprietà del [[Quink]] promossa fin dalla sua introduzione). Il marchio ({{Marchio|73525}}) venne registrato in Italia nel [[1946]]. Non è in realtà noto di quale ingrediente speciale si tratti, ma l'indicazione si trova sulle boccette di inchiostro e nelle pubblicità.
+
A partire dal [[1942]]<ref>questo è quanto riporta wikipedia citando come fonte il libro di Jonathan A. Veley, "American Writing Instrument Trademarks 1870-1953". Walsworth, 2017, p. 184.</ref> la [[Parker]] iniziò ad indicare nelle sue boccette di inchiostro il ''"Solv-X"'' indicato come ingrediente speciale capace di dissolvere le incrostazioni (proprietà del [[Quink]] promossa fin dalla sua introduzione). Il marchio venne registrato in Italia nel [[1946]] ({{Marchio|73525}}). Non è in realtà noto di quale ingrediente speciale si tratti, ma l'indicazione si trova sulle boccette di inchiostro e nelle pubblicità.
  
 
==Note==
 
==Note==

Versione attuale delle 22:15, 22 feb 2022

Una citazione del Solv-X.

A partire dal 1942[1] la Parker iniziò ad indicare nelle sue boccette di inchiostro il "Solv-X" indicato come ingrediente speciale capace di dissolvere le incrostazioni (proprietà del Quink promossa fin dalla sua introduzione). Il marchio venne registrato in Italia nel 1946 (Reg. Gen. N. 73525). Non è in realtà noto di quale ingrediente speciale si tratti, ma l'indicazione si trova sulle boccette di inchiostro e nelle pubblicità.

Note

  1. questo è quanto riporta wikipedia citando come fonte il libro di Jonathan A. Veley, "American Writing Instrument Trademarks 1870-1953". Walsworth, 2017, p. 184.