Differenze tra le versioni di "Auretta"
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L'[[Produced by::Aurora]] ''Auretta'', introdotta quale stilografica scolastica nel [[Production started::1959]],<ref>per questa data si fa riferimento a quanto riportato da Giuseppe Fichera in un suo post su facebook.</ref> è stata proposta dallo storico produttore torinese, fino agli anni Ottanta, in numerose varianti, con notevoli cambiamenti nelle forme, nelle dimensioni, nei materiali e nelle soluzioni stilistiche. | L'[[Produced by::Aurora]] ''Auretta'', introdotta quale stilografica scolastica nel [[Production started::1959]],<ref>per questa data si fa riferimento a quanto riportato da Giuseppe Fichera in un suo post su facebook.</ref> è stata proposta dallo storico produttore torinese, fino agli anni Ottanta, in numerose varianti, con notevoli cambiamenti nelle forme, nelle dimensioni, nei materiali e nelle soluzioni stilistiche. | ||
Fu venduta in moltissimi esemplari, facendo buona concorrenza ad altri prodotti della stessa fascia di mercato, anche di produzione straniera, principalmente tedesca. | Fu venduta in moltissimi esemplari, facendo buona concorrenza ad altri prodotti della stessa fascia di mercato, anche di produzione straniera, principalmente tedesca. | ||
La pubblicità dell'epoca, soprattutto per i primi modelli, poneva l'accento specialmente sulla robustezza (non dimentichiamo che si trattava di una penna destinata ai bambini) e sull'affidabilità. | La pubblicità dell'epoca, soprattutto per i primi modelli, poneva l'accento specialmente sulla robustezza (non dimentichiamo che si trattava di una penna destinata ai bambini) e sull'affidabilità. | ||
− | Andando al di là delle previsioni, un po' come accadde per la [[Parker 45]], l' | + | Andando al di là delle previsioni, un po' come accadde per la [[Parker 45]], l'''Auretta'' riscosse un certo interesse anche da parte degli adulti, venendo conseguentemente proposta anche in versione “Lusso”. |
− | La prima versione venne prodotta dal [[1959]] al [[1965]] | + | La prima versione venne prodotta dal [[1959]] al [[1965]],<ref>E' stato scelto l'anno nel quale, certamente, la seconda versione era elencata in un listino prezzi, ma non v'era la prima. L'introduzione della seconda serie potrebbe però essere precedente, anche se nella rivista "Giro in Foto" n. 67, del maggio 2021, in un'intervista a Cesare Verona si afferma (probabilmente riferendosi alla seconda serie, dato che se ne menzionano i vari colori) che l'Auretta fu introdotta nel [[1965]].</ref> e si rifà dal punto di vista estetico, all'[[Aurora 88P]], o se si preferisce (data l'alimentazione a cartuccia) all'[[Aurora 888P]] o alla [[Duo-Cart]]. |
− | La seconda, nelle varianti che per intenderci chiameremo “32”, “Quadrifoglio”, “Fregi d'Oro” e “Lusso”, fu fabbricata fra il [[1965]] ed il [[1972]].<ref>L'anno 1972 è ipotetico ed è suggerito dalla pubblicazione del modello in un catalogo che, facendo riferimento all'esposizione al MOMA della Aurora Hastil, avvenuta nel 1972 (il museo le assegnò il codice oggetto 61.1972), non poteva essere stato pubblicato prima di quell'anno.</ref> La variante [[Auretta 32]] è presente almeno dal [[1965]], essendo riportata in [[:Categoria:Aurora-Listino-1965-09|questo listino prezzi]] del settembre di quell'anno. | + | La seconda versione, nelle varianti che per intenderci chiameremo “32”, “Quadrifoglio”, “Fregi d'Oro” e “Lusso”, fu fabbricata fra il [[1965]] ed il [[1972]].<ref>L'anno 1972 è ipotetico ed è suggerito dalla pubblicazione del modello in un catalogo che, facendo riferimento all'esposizione al MOMA della Aurora Hastil, avvenuta nel 1972 (il museo le assegnò il codice oggetto 61.1972), non poteva essere stato pubblicato prima di quell'anno.</ref> e si rifà dal punto di vista estetico all'[[Aurora 98]]. La variante [[Auretta 32]] è presente almeno dal [[1965]], essendo riportata in [[:Categoria:Aurora-Listino-1965-09|questo listino prezzi]] del settembre di quell'anno. |
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− | Mentre la prima | + | L'''Auretta'' venne prodotta in diverse versioni, cui faremo riferimento in forma sintetica come ''Mk1'', ''Mk2'', ''Mk3'' e ''Mk4'' anche se queste sigle non sono mai utilizzate nelle pubblicità o nella documentazione ufficiale. Le diverse serie sono state prodotte seguendo le evoluzioni stilistiche ed estetiche dei modelli di fascia superiore. Mentre la prima serie si rifà, dal punto di vista estetico, all'[[Aurora 88P]], o se si preferisce (data l'alimentazione a cartuccia) all'[[Aurora 888P]] ed alla [[Duo-Cart]], la seconda serie è figlia, esteticamente, dell'[[Aurora 98]], mentre la terza serie si rifà liberamente alle linee dell'Aurora [[Hastil]]. La quarta serie si stacca esteticamente dagli altri modelli della casa torinese. |
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+ | ** Caratteristiche visive peculiari: clip liscia (più corta di quella dell'Auretta prima serie) o faccettata, di tipo "discendente", cioè che si protende dal vertice basso del cappuccio; testa del cappuccio con due svasature laterali, che richiamano le svasature sulla punta della sezione; sezione con punta svasata nella parte superiore e scritta “auretta” incisa lungitudinalmente. | ||
+ | ** Alimentazione: a cartuccia, senza manicotto interno in acciaio. Il corpo accoglie due cartucce. Sono presenti due fondelli in metallo da inserire alla base delle cartucce, per evitare che la seconda si muova. | ||
+ | ** Pennino in acciaio (cromo cobalto), materiale denominato, in questa [[:File:1965-09-Aurora-Listino-IntLeft.jpg|pagina di listino]] del [[1965]], come [[Stylpy]]. | ||
+ | ** Colori: nero, grigio, celeste, rosso, salmone (arancio), verde e turchese. Nero, grigio, verde, bleu e turchese per la versione “Fregi d'oro” oppure se vendute in set con la penna a sfera. | ||
+ | [[File:Auretta-Mk3-Lusso-Coppia.JPG|thumb|Una Auretta terza serie Lusso insieme all'equivalente penna a sfera]] | ||
+ | * '''Auretta seconda serie "Lusso"''' <br/> La versione Lusso aveva corpo e cappuccio in acciaio. | ||
+ | ** Caratteristiche visive peculiari: corpo e cappuccio in metallo lucido; scritta “auretta” incisa sulla sezione, longitudinalmente. | ||
+ | ** Alimentazione: a cartuccia, am non ha manicotto interno in acciaio. Può contenere due cartucce. Il fondo del fusto è dotato di un pendente interno, che segala presenza di una sola cartuccia. | ||
+ | ** Pennino: in acciaio. | ||
+ | * '''Auretta terza serie (in plastica oppure in versione Lusso - 1972 - ignoto)''' | ||
+ | ** Caratteristiche visive peculiari: corpo e cappuccio cilindrici (in acciaio nella versione “Lusso”, in plastica nella versione base), entrambi con estremità sempre cilindrica, ma con diametro ridotto. Su una versione lo “scalino” che raccorda i due diametri è più pronunciato. Pennino in acciaio di forma piatta e triangolare, a volte con una leggera piega a "V". | ||
+ | ** Alimentazione: a cartuccia, senza manicotto interno in acciaio. Il corpo accoglie due cartucce. | ||
+ | ** Pennino in acciaio. | ||
+ | ** Colori: nero, giallo, marrone, verde, blu, rosso, grigio e rosa, con parti metalliche cromate. La versione “Lusso” si presenta usualmente in finitura metallica con dettagli cromati, ma sembra che ne sia stata prodotta anche una variante laccata in color nero satinato. | ||
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− | + | * '''Auretta quarta serie (ignoto - ignoto)''' <br/> Questa variante veniva anche nominata “Club”, come dimostra l'appellativo riportato su una confezione in plastica trasparente contenente un set composto da stilografica e penna a sfera con corpo e cappuccio metallici. L'appellativo non ha però accompagnato sempre la IV serie, almeno nella vendita della sola stilografica con corpo e cappuccio in plastica, come dimostra un'altra confezione. E' dunque possibile, ma non dimostrato, che per la versione con corpo e cappuccio metallici sia stato scelto l'appellativo “Club” anziché quello di “Lusso”. | |
− | + | ** Caratteristiche visive peculiari: corpo e cappuccio cilindrici, con anelli colorati a contrasto; pennino in acciaio di forma piatta e triangolare, a volte con una leggera piega a "V". Il fermaglio riporta la scritta “auretta” ed a seconda delle finiture può essere cromato o dorato. | |
− | + | ** Alimentazione: a cartuccia, senza manicotto interno in acciaio. Il corpo accoglie due cartucce. | |
− | + | ** Colori: nero, rosso e grigio scuro, anelli e porta fermaglio in plastica di diverso colore e con parti metalliche cromate. Sono conosciute anche versioni con colorazioni fantasia (ad esempio di carattere floreale). | |
− | E' dunque possibile, ma non dimostrato, che per la versione con corpo e cappuccio metallici sia stato scelto l'appellativo “Club” anziché quello di “Lusso”. | ||
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− | Furono moltissimi i colori e le finiture con i quali vennero offerte le versioni dell' | + | Furono moltissimi i colori e le finiture con i quali vennero offerte le versioni dell'''Auretta''. Elencarli tutti sarebbe pretesa eccessiva, ma si possono senz'altro menzionare il nero, il grigio, il rosso, il giallo, il rosa, l'azzurro, il verde, il blu, il marrone, il metallo spazzolato o laccato e la placcatura in argento. Naturalmente, non tutti i colori o le finiture furono offerti su ogni versione. |
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− | I pennini furono sempre d'acciaio. | + | I pennini furono sempre d'acciaio, ma variano forma a seconda delle diverse serie. Nella prima serie il pennino è, a parte il materiale, sostanzialmente uguale a quelli in oro adottati nei modelli di fascia superiore come la [[Duo-Cart]] o la [[Aurora 888]], arcuato, con foro rotondo e stampigliatura ''Auretta''. |
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Versione attuale delle 21:12, 30 mag 2023
Storia
L'Aurora Auretta, introdotta quale stilografica scolastica nel 1959,[1] è stata proposta dallo storico produttore torinese, fino agli anni Ottanta, in numerose varianti, con notevoli cambiamenti nelle forme, nelle dimensioni, nei materiali e nelle soluzioni stilistiche.
Fu venduta in moltissimi esemplari, facendo buona concorrenza ad altri prodotti della stessa fascia di mercato, anche di produzione straniera, principalmente tedesca. La pubblicità dell'epoca, soprattutto per i primi modelli, poneva l'accento specialmente sulla robustezza (non dimentichiamo che si trattava di una penna destinata ai bambini) e sull'affidabilità. Andando al di là delle previsioni, un po' come accadde per la Parker 45, l'Auretta riscosse un certo interesse anche da parte degli adulti, venendo conseguentemente proposta anche in versione “Lusso”.
La prima versione venne prodotta dal 1959 al 1965,[2] e si rifà dal punto di vista estetico, all'Aurora 88P, o se si preferisce (data l'alimentazione a cartuccia) all'Aurora 888P o alla Duo-Cart. La seconda versione, nelle varianti che per intenderci chiameremo “32”, “Quadrifoglio”, “Fregi d'Oro” e “Lusso”, fu fabbricata fra il 1965 ed il 1972.[3] e si rifà dal punto di vista estetico all'Aurora 98. La variante Auretta 32 è presente almeno dal 1965, essendo riportata in questo listino prezzi del settembre di quell'anno.
La terza serie fu introdotta nel 1972 e si rifà alle linee della Hastil. Al momento non è possibile ipotizzare una data d'uscita dal mercato, perché non siamo ancora in grado di fornire un anno per l'introduzione della quarta variante, anche se si ritiene che si sia potuto trattare della seconda metà degli anni Settanta.
Non è nota una data di terminazione precisa, assumeremo il 1985, per indicare la metà degli anni '80, ma l'assunzione è totalmente arbitraria, senza alcun riscontro fattuale ed eseguita ai soli fini della gestione della cronologia.
Caratteristiche tecniche
L'Aurora Auretta fu proposta inizialmente quale stilografica scolastica. Presentava fusto, sezione e cappuccio in materiale plastico stampato ad iniezione e pennino in acciaio, parzialmente coperto. Nella prima versione, corpo e cappuccio erano irrobustiti da un rivestimento interno d'ottone. Il cappuccio s'innestava a pressione, trattenuto da un anello d'acciaio inserito fra sezione e fusto. L'alimentazione era a cartuccia. Nella prima versione la penna era dotata d'un manicotto d'acciaio, nel quale venivano innestate, dalla parte del loro fondo, due cartucce. Le versioni successive perdono il manicotto, ma accolgono ugualmente due cartucce nel fusto. Le versioni “Lusso” sono caratterizzate da fusto e cappuccio in acciaio, spazzolato oppure laccato a seconda delle varianti. Fu offerta anche una versione placcata in argento, con fermaglio placcato in oro. La stilografica era anche offerta in set con penna a sfera coordinata.
Materiali
Con l'eccezione delle versioni "Lusso", in metallo spazzolato, laccato oppure placcato, tutte le Auretta furono prodotte in plastica ad iniezione. Il cappuccio ed il corpo della prima versione erano irrobustiti dall'aggiunta d'un rivestimento interno in ottone.
I fermagli erano in acciaio, usualmente cromato ma dorato su alcune versioni. I pennini erano in acciaio.
Sistema di riempimento
Tutte le versioni furono alimentate con caricamento a cartuccia, anche se con diverse varianti. Fino alla seconda serie la penna consentiva di ospitare due cartucce, nella prima serie tramite un manicotto, nella seconda serie invece vennero usati due fondellini metallici da incastrare sulla base delle cartucce, per evitare che la seconda si muovesse nel fusto. Nelle versioni successive vennero usate delle cartucce singole. Non è noto se sia stato prodotto un converter specifico del modello.
Versioni
L'Auretta venne prodotta in diverse versioni, cui faremo riferimento in forma sintetica come Mk1, Mk2, Mk3 e Mk4 anche se queste sigle non sono mai utilizzate nelle pubblicità o nella documentazione ufficiale. Le diverse serie sono state prodotte seguendo le evoluzioni stilistiche ed estetiche dei modelli di fascia superiore. Mentre la prima serie si rifà, dal punto di vista estetico, all'Aurora 88P, o se si preferisce (data l'alimentazione a cartuccia) all'Aurora 888P ed alla Duo-Cart, la seconda serie è figlia, esteticamente, dell'Aurora 98, mentre la terza serie si rifà liberamente alle linee dell'Aurora Hastil. La quarta serie si stacca esteticamente dagli altri modelli della casa torinese.
- Auretta prima serie (1959 – 1965)
La penna riprende le linee della Duo-Cart con cui condivide il fondello chiuso da un tappo metallico. Il cappuccio è a incastro con il bordo terminato da una banda metallica cromata.- Caratteristiche visive peculiari: clip "ascendente", cioè che si protende dal vertice alto del cappuccio; corpo e cappuccio con rivestimento interno d'ottone.
- Alimentazione: a cartuccia, con manicotto interno in acciaio che accoglie due cartucce.
- Pennino in acciaio.
- Colori: nero, rosso ed azzurro, con parti metalliche cromate. E' possibile che la prima serie sia stata offerta anche in altri colori. Quelli citati corrispondono a ritrovamenti effettivi.
- Auretta seconda serie (modelli "32", "Quadrifoglio" e “Fregi d'oro” - 1965 – 1972)
La penna riprende le linee della Aurora 98. La penna perde il rinforzo interno in ottone ed è realizzata interamente in materiale plastico, denominato in questa pagina di listino del 1965 come Resistel. Nella versione “32” la sezione riporta la scritta “auretta” sulla sezione, in senso longitudinale. Nella versione “Quadrifoglio” la sezione non riporta alcuna scritta, ma il cappuccio, senza alcuna scritta nella “32”, riporta alla base un quadrifoglio cromato e la scritta “auretta”, sempre cromata. La versione “Fregi d'oro” riporta incisa la scritta “auretta” alla base del cappuccio; fermaglio, veretta e fondello sono dorati a spessore. Nelle altre versioni questi particolari sono cromati.- Caratteristiche visive peculiari: clip liscia (più corta di quella dell'Auretta prima serie) o faccettata, di tipo "discendente", cioè che si protende dal vertice basso del cappuccio; testa del cappuccio con due svasature laterali, che richiamano le svasature sulla punta della sezione; sezione con punta svasata nella parte superiore e scritta “auretta” incisa lungitudinalmente.
- Alimentazione: a cartuccia, senza manicotto interno in acciaio. Il corpo accoglie due cartucce. Sono presenti due fondelli in metallo da inserire alla base delle cartucce, per evitare che la seconda si muova.
- Pennino in acciaio (cromo cobalto), materiale denominato, in questa pagina di listino del 1965, come Stylpy.
- Colori: nero, grigio, celeste, rosso, salmone (arancio), verde e turchese. Nero, grigio, verde, bleu e turchese per la versione “Fregi d'oro” oppure se vendute in set con la penna a sfera.
- Auretta seconda serie "Lusso"
La versione Lusso aveva corpo e cappuccio in acciaio.- Caratteristiche visive peculiari: corpo e cappuccio in metallo lucido; scritta “auretta” incisa sulla sezione, longitudinalmente.
- Alimentazione: a cartuccia, am non ha manicotto interno in acciaio. Può contenere due cartucce. Il fondo del fusto è dotato di un pendente interno, che segala presenza di una sola cartuccia.
- Pennino: in acciaio.
- Auretta terza serie (in plastica oppure in versione Lusso - 1972 - ignoto)
- Caratteristiche visive peculiari: corpo e cappuccio cilindrici (in acciaio nella versione “Lusso”, in plastica nella versione base), entrambi con estremità sempre cilindrica, ma con diametro ridotto. Su una versione lo “scalino” che raccorda i due diametri è più pronunciato. Pennino in acciaio di forma piatta e triangolare, a volte con una leggera piega a "V".
- Alimentazione: a cartuccia, senza manicotto interno in acciaio. Il corpo accoglie due cartucce.
- Pennino in acciaio.
- Colori: nero, giallo, marrone, verde, blu, rosso, grigio e rosa, con parti metalliche cromate. La versione “Lusso” si presenta usualmente in finitura metallica con dettagli cromati, ma sembra che ne sia stata prodotta anche una variante laccata in color nero satinato.
- Auretta quarta serie (ignoto - ignoto)
Questa variante veniva anche nominata “Club”, come dimostra l'appellativo riportato su una confezione in plastica trasparente contenente un set composto da stilografica e penna a sfera con corpo e cappuccio metallici. L'appellativo non ha però accompagnato sempre la IV serie, almeno nella vendita della sola stilografica con corpo e cappuccio in plastica, come dimostra un'altra confezione. E' dunque possibile, ma non dimostrato, che per la versione con corpo e cappuccio metallici sia stato scelto l'appellativo “Club” anziché quello di “Lusso”.- Caratteristiche visive peculiari: corpo e cappuccio cilindrici, con anelli colorati a contrasto; pennino in acciaio di forma piatta e triangolare, a volte con una leggera piega a "V". Il fermaglio riporta la scritta “auretta” ed a seconda delle finiture può essere cromato o dorato.
- Alimentazione: a cartuccia, senza manicotto interno in acciaio. Il corpo accoglie due cartucce.
- Colori: nero, rosso e grigio scuro, anelli e porta fermaglio in plastica di diverso colore e con parti metalliche cromate. Sono conosciute anche versioni con colorazioni fantasia (ad esempio di carattere floreale).
Colori
Furono moltissimi i colori e le finiture con i quali vennero offerte le versioni dell'Auretta. Elencarli tutti sarebbe pretesa eccessiva, ma si possono senz'altro menzionare il nero, il grigio, il rosso, il giallo, il rosa, l'azzurro, il verde, il blu, il marrone, il metallo spazzolato o laccato e la placcatura in argento. Naturalmente, non tutti i colori o le finiture furono offerti su ogni versione.
Pennini
I pennini furono sempre d'acciaio, ma variano forma a seconda delle diverse serie. Nella prima serie il pennino è, a parte il materiale, sostanzialmente uguale a quelli in oro adottati nei modelli di fascia superiore come la Duo-Cart o la Aurora 888, arcuato, con foro rotondo e stampigliatura Auretta.
Misure
Nella tabella seguente sono riportate le misure relative alle diverse varianti del modello, sia per quanto riguarda le lunghezze che il peso. La lunghezza fa riferimento alla lunghezza della penna da chiusa col cappuccio avvitato o calzato fino in fondo. La misura del fusto fa riferimento alla lunghezza del corpo penna compreso il pennino. I diametri per fusto e cappuccio sono misurati sul loro valore massimo, la sezione invece sul punto di presa, ed il diametro è quindi una indicazione molto approssimata. I pesi sono a penna scarica (o senza cartucce). Le misure sono state eseguite su esemplari singoli, pertanto sono comunque indicative, e sono possibili variazioni dell'ordine di uno/due millimetri sulle lunghezze, di qualche decimo di millimetro sui diametri, e del grammo sui pesi.
Versione | Lunghezza | Altre misure: lunghezze, diametri, pesi |
---|---|---|
Mk1 | 13.8 cm | Lunghezze: 12.6 cm fusto; 6.7 cm cappuccio; 14.8 cm calzata e 2.6 cm sezione. Diametri: 11.7 mm fusto; 12.8 mm cappuccio e 10.0 mm sezione. Peso: 17 g; 5.5 g cappuccio. |
Mk2 | 13.1 cm | Lunghezze: 12.0 cm fusto; -- cm cappuccio; 13.8 cm calzata e 4.7 cm sezione. Diametri: 11.2 mm fusto; 12.1 mm cappuccio e 9.3 mm sezione. Peso: 11 g; -- g cappuccio. |
Quadrifoglio | 13.1 cm | Lunghezze: 12.0 cm fusto; 13.8 cm calzata e 3.1 cm sezione. Diametri: 11.2 mm fusto; 12.1 mm cappuccio e 9.3 mm sezione. Peso: 11 g; -- g cappuccio. |
Mk2 (Lusso) | 13.6 cm | Lunghezze: 12.3 cm fusto; -- cm cappuccio e 14.5 cm calzata. Diametri: 10.8 mm fusto; 12.7 mm cappuccio e -- mm sezione. Peso: 17 g; -- g cappuccio. |
Mk3 (lusso) | 13.6 cm | Lunghezze: 12.2 cm fusto; -- cm cappuccio; 15.6 cm calzata e 3.2 cm sezione. Diametri: 10.0 mm fusto; 10.0 mm cappuccio e 8.7 mm sezione. Peso: 16 g; -- g cappuccio. |
Mk4 | -- |
Riepilogo delle informazioni disponibili
Si riportano di seguito tutte le informazioni raccolte in riferimento ai modelli trattati in questa pagina, a partire dai relativi dati di cronologia, i vari riferimenti attinenti gli stessi trovati sul web e le immagini pubblicate sul wiki (fotografie, scansioni di pubblicità, di foglietti di istruzioni e garanzia, di documenti correlati, ecc.) disponibili al riguardo.
Cronologia
Anno | Avvenimento |
---|---|
1959 | l'azienda introduce le Auretta |
Riferimenti esterni
- [1] Discussione sul forum dedicata alla raccolta delle informazioni sul modello
- [2] Discussione sul forum (con smontaggio)
- [3] Discussione su varianti
- [4] Comparativa della prima serie
Note
- ↑ per questa data si fa riferimento a quanto riportato da Giuseppe Fichera in un suo post su facebook.
- ↑ E' stato scelto l'anno nel quale, certamente, la seconda versione era elencata in un listino prezzi, ma non v'era la prima. L'introduzione della seconda serie potrebbe però essere precedente, anche se nella rivista "Giro in Foto" n. 67, del maggio 2021, in un'intervista a Cesare Verona si afferma (probabilmente riferendosi alla seconda serie, dato che se ne menzionano i vari colori) che l'Auretta fu introdotta nel 1965.
- ↑ L'anno 1972 è ipotetico ed è suggerito dalla pubblicazione del modello in un catalogo che, facendo riferimento all'esposizione al MOMA della Aurora Hastil, avvenuta nel 1972 (il museo le assegnò il codice oggetto 61.1972), non poteva essere stato pubblicato prima di quell'anno.
Materiale disponibile
Viene di seguito illustrato il materiale raccolto relativo a questo modello: le fotografie dello stesso, le pubblicità in cui compare o viene citato, le scansioni dei libretti di istruzione per il modello, ed tutte le altre scansioni contenenti informazioni ad esso attinenti.