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− | Si hanno notizie di un unico modello realizzato con questo nome, che da un volantino risulta prodotto in tre dimensioni (N.12 piccola, N.14 media, N.15 grande). Sull'unico esemplare noto viene riportato un brevetto, il {{Cite_patent|IT|174083}} datato 1920-10-30 a nome di Carlo Leoncini presumibilmente collegato al particolare meccanismo di caricamento, del tutto analogo a quello della [[Tibaldi]] [[Perfecta]], una variante di [[safety]] in cui il pennino veniva fatto rientrare da un perno interno al cappuccio e fissato in posizione ritratta con la rotazione del fondello e riportato in avanti, una volta sbloccato, da una molla. | + | Si hanno notizie di un unico modello realizzato con questo nome, che da un volantino risulta prodotto in tre dimensioni (N.12 piccola, N.14 media, N.15 grande). Sull'unico esemplare noto viene riportato un brevetto, il {{Cite_patent|IT|174083}} datato 1920-10-30 a nome di Carlo Leoncini presumibilmente collegato al particolare meccanismo di caricamento, del tutto analogo a quello della [[Tibaldi]] [[Perfecta]], una variante di [[safety]] in cui il pennino veniva fatto rientrare da un perno interno al cappuccio e fissato in posizione ritratta con la rotazione del fondello e riportato in avanti, una volta sbloccato, da una molla. |
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Marchio minore fiorentino, su cui si hanno pochissime informazioni,[1] legato alle attività del negozio "Alle belle Arti" di Giuseppe Leoncini, cartoleria storica di Firenze fondata nel 1898, ed operante in Via Ricasoli, proprio davanti a quella che allora era l'Accademia di Belle Arti.
Si hanno notizie di un unico modello realizzato con questo nome, che da un volantino risulta prodotto in tre dimensioni (N.12 piccola, N.14 media, N.15 grande). Sull'unico esemplare noto viene riportato un brevetto, il nº IT-174083 datato 1920-10-30 a nome di Carlo Leoncini presumibilmente collegato al particolare meccanismo di caricamento, del tutto analogo a quello della Tibaldi Perfecta, una variante di safety in cui il pennino veniva fatto rientrare da un perno interno al cappuccio e fissato in posizione ritratta con la rotazione del fondello e riportato in avanti, una volta sbloccato, da una molla.
Note
- ↑ che derivano dalla voce sul testo di Letizia Jacopini La storia della stilografica in Italia, 1900-1950 e da un precedente articolo scritto con Giuseppe Fichera sulla rivista Penna.