Differenze tra le versioni di "Riparazione di un cappuccio ammaccato"

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Uno dei problemi più frequenti che si trovano sulle parti in metallo di una penna è quella delle ammaccatture, facili da trovare principalmente sui cappuccio, che per loro natura è più facili siano soggetti a cadute. In particolare per questi ultimi è abbastanza frequente, anche per il maggiore sforzo subito in caso di una caduta, che le ammaccature si presentino sulla punta del cappuccio (le botte laterali hanno minori probabilità, per la maggiore superficie esposta, di subire danni).
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Uno dei problemi più frequenti che si trovano sulle parti in metallo di una penna è quella delle ammaccature, facili da trovare principalmente sui cappucci, che per loro natura è più facili siano soggetti a cadute. In particolare per questi ultimi è abbastanza frequente, anche per il maggiore sforzo subito in caso di una caduta, che le ammaccature si presentino sulla punta del cappuccio (le botte laterali hanno minori probabilità, per la maggiore superficie esposta, di subire danni).
  
 
== Ammaccatura su testa o fondello==
 
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Il nostro punto di partenza è un cappuccio ammaccato come illustrato in figura 1. Per poter effettuare la riparazione occorre ribattere l'ammaccatura per riportare il cappuccio nelle condizioni originarie. Per questo occorre un minimo di attrezzatura che si può facilmente realizzare in casa con materiali ed attrezzi alla portata di tutti.  
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Il nostro punto di partenza è un [[cappuccio]] ammaccato come illustrato in figura 1. Per poter effettuare la riparazione occorre ribattere l'ammaccatura per riportare il cappuccio nelle condizioni originarie. Per questo occorre un minimo di attrezzatura che si può facilmente realizzare in casa con materiali ed attrezzi alla portata di tutti.  
  
 
Per effettuare una ribattitura occorre agire sempre dall'interno del cappuccio mettendo quest'ultimo a contrasto con una opportuna base, nel caso un questione come base di appoggio è stata utilizzata una tavola di legno con dei fori di varia grandezza fatti col trapano. Questi non devono essere passanti perché usando quelli passanti si corre il rischio di bucare la laminatura con un danno di molto superiore alla semplice ammaccatura, devono invece avere una forma a cupola, come in figura 2 (nel caso della tavola in figura si fa riferimento alle avvallature, create con una punta di trapano, nella parte in basso a destra).
 
Per effettuare una ribattitura occorre agire sempre dall'interno del cappuccio mettendo quest'ultimo a contrasto con una opportuna base, nel caso un questione come base di appoggio è stata utilizzata una tavola di legno con dei fori di varia grandezza fatti col trapano. Questi non devono essere passanti perché usando quelli passanti si corre il rischio di bucare la laminatura con un danno di molto superiore alla semplice ammaccatura, devono invece avere una forma a cupola, come in figura 2 (nel caso della tavola in figura si fa riferimento alle avvallature, create con una punta di trapano, nella parte in basso a destra).
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Per operare dall'interno del cappuccio servono poi due o tre asticelle di legno di vario spessore con la punta arrotondata (si possono realizzare abbastanza facilmente sgrossando con una levigatrice e rifinendo a mano con carta vetrata) da usare man mano che diminuisce l'ammaccatura (illustrate in figura 3) ed un martelletto abbastanza leggere per battere sulle asticelle a modo di scalpello (come quello illustrato in figura 4).
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Per operare dall'interno del cappuccio servono poi due o tre asticelle di legno di vario spessore con la punta arrotondata da usare man mano che diminuisce l'ammaccatura (illustrate in figura 3) ed un martelletto abbastanza leggere per battere sulle asticelle a modo di scalpello (come quello illustrato in figura 4).
  
 
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Per poter operare occorre rimuovere un eventuale [[controcappuccio]]; non è detto che questo sia presente in tutti i modelli (alcune penne hanno il cappuccio costituito solo dalla lamina di metallo), ma se presente come per la [[Omas 556]] in questione questo deve essere estratto. Le modalità con cui si può effettuare l'operazione variano anche dal tipo di costruzione (per quelli inseriti ad incastro in cappucci di plastica si può fare riferimento a [[Estrarre controcappucci non filettati|questa pagina]]) della penna. Nel caso della [[Omas 556]] in questione c'è un controcappuccio fissato a vite che tiene a incastro anche la [[clip]], per estrarlo lo si deve svitare al contrario (girando nella direzione in cui normalmente si avvita), ed una volta rimosso si potrà liberare la clip.
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Per poter operare occorre rimuovere un eventuale [[controcappuccio]]; non è detto che questo sia presente in tutti i modelli (alcune penne hanno il [[cappuccio]] costituito solo dalla lamina di metallo), ma se presente come per la [[Omas 556]] in questione questo deve essere estratto. Le modalità con cui si può effettuare l'operazione variano anche dal tipo di costruzione (per quelli inseriti ad incastro in cappucci di plastica si può fare riferimento a [[Estrarre controcappucci non filettati|questa pagina]]) della penna. Nel caso della [[Omas 556]] in questione c'è un controcappuccio fissato a vite che tiene a incastro anche la [[clip]], per estrarlo lo si deve svitare al contrario (girando nella direzione in cui normalmente si avvita), ed una volta rimosso si potrà liberare la clip.
  
A questo punto si deve separare il corpo del cappuccio in ebanite dalla laminatura che lo ricopre, dato che è questa che dovrà essere ribattuta, ed è una operazione non troppo facile. Per farlo occorre riscaldare con un accendino l'esterno del cappuccio, e se si dispone di un rottame che abbia la stessa filettatura, avvitarlo per poi estrarre gradatamente la parte in ebanite per trazione; non avendo rottami di quella misura si può utilizzare (facendo attenzione il fusto stesso della penna. Il lavoro deve essere eseguito con calma, riscaldando dal basso (bordo del cappuccio) verso la testa, operazione da fare gradualmente più volte fino alla completa estrazione, la parte in ebanite è incollata alla laminatura con materiale catramoso (probabilmente proprio catrame puro, di cui è riportato l'uso come sigillante). Tutte le parti smontate che fanno parte del cappuccio sono mostrate in figura 5, ed il corpo interno in ebanite è in figura 6.
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A questo punto si deve separare il corpo del cappuccio in ebanite dalla laminatura che lo ricopre, dato che è questa che dovrà essere ribattuta, ed è una operazione non troppo facile. Per farlo occorre riscaldare con un accendino l'esterno del cappuccio, e se si dispone di un rottame che abbia la stessa filettatura, avvitarlo per poi estrarre gradatamente la parte in ebanite per trazione; non avendo rottami di quella misura si può utilizzare (facendo attenzione il fusto stesso della penna). Il lavoro deve essere eseguito con calma, riscaldando dal basso (bordo del cappuccio) verso la testa, operazione da fare gradualmente più volte fino alla completa estrazione, la parte in ebanite è incollata alla laminatura con materiale catramoso (probabilmente proprio catrame puro, di cui è riportato l'uso come sigillante). Tutte le parti smontate che fanno parte del cappuccio sono mostrate in figura 5, ed il corpo interno in ebanite è in figura 6.
  
 
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A lavoro finito si passa al rimontaggio, prima bisogna pulire con carta smeriglio il cappuccio di ebanite (come illustrato in figura 7), ed a quel punto si dovrà eseguire l'operazione inversa rispetto all'estrazione: passare sul cappuccio della gommalacca, riscaldare la laminatura, e spingere il cappuccio all'interno della laminatura aiutandosi con una matita. Anche questa è una operazione da eseguire in più fasi, da ripetere sempre riscaldando la laminatura. Si faccia sempre attenzione che il foro d'areazione e della clip combacino nella reinserzione altrimenti si dovrà rismontare tutto. A lavoro terminato, la penna è ritornata come nuova (vedi figure 8 e 9), il confronto dello stato del cappuccio, dopo riparato e prima, è in figura 10.
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A lavoro finito si passa al rimontaggio, prima bisogna pulire con carta smeriglio il cappuccio di ebanite (come illustrato in figura 7), ed a quel punto si dovrà eseguire l'operazione inversa rispetto all'estrazione: passare sul cappuccio della gommalacca, riscaldare la laminatura, e spingere il cappuccio all'interno della laminatura aiutandosi con una matita. Anche questa è una operazione da eseguire in più fasi, da ripetere sempre riscaldando la laminatura. Si faccia sempre attenzione che il foro d'areazione e della clip combacino nella reinserzione altrimenti si dovrà rismontare tutto.
  
 
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A lavoro terminato, la penna è ritornata come nuova (vedi figure 8 e 9), il confronto dello stato del cappuccio, dopo riparato e prima, è in figura 10.
  
 
== Ammaccatura laterale==
 
== Ammaccatura laterale==
 
da fare
 
da fare
  
== Riferimenti==
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== Riferimenti esterni ==
 
* [https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=12&t=11454] La discussione che ha dato vita a questa pagina
 
* [https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=12&t=11454] La discussione che ha dato vita a questa pagina
  
 
[[Categoria:Riparazioni]]
 
[[Categoria:Riparazioni]]

Versione attuale delle 01:31, 14 mar 2023

Uno dei problemi più frequenti che si trovano sulle parti in metallo di una penna è quella delle ammaccature, facili da trovare principalmente sui cappucci, che per loro natura è più facili siano soggetti a cadute. In particolare per questi ultimi è abbastanza frequente, anche per il maggiore sforzo subito in caso di una caduta, che le ammaccature si presentino sulla punta del cappuccio (le botte laterali hanno minori probabilità, per la maggiore superficie esposta, di subire danni).

Ammaccatura su testa o fondello

Fig. 1 - Condizioni iniziali

Il nostro punto di partenza è un cappuccio ammaccato come illustrato in figura 1. Per poter effettuare la riparazione occorre ribattere l'ammaccatura per riportare il cappuccio nelle condizioni originarie. Per questo occorre un minimo di attrezzatura che si può facilmente realizzare in casa con materiali ed attrezzi alla portata di tutti.

Per effettuare una ribattitura occorre agire sempre dall'interno del cappuccio mettendo quest'ultimo a contrasto con una opportuna base, nel caso un questione come base di appoggio è stata utilizzata una tavola di legno con dei fori di varia grandezza fatti col trapano. Questi non devono essere passanti perché usando quelli passanti si corre il rischio di bucare la laminatura con un danno di molto superiore alla semplice ammaccatura, devono invece avere una forma a cupola, come in figura 2 (nel caso della tavola in figura si fa riferimento alle avvallature, create con una punta di trapano, nella parte in basso a destra).

Fig. 2 - Tavola per il raddrizzamento

Per operare dall'interno del cappuccio servono poi due o tre asticelle di legno di vario spessore con la punta arrotondata da usare man mano che diminuisce l'ammaccatura (illustrate in figura 3) ed un martelletto abbastanza leggere per battere sulle asticelle a modo di scalpello (come quello illustrato in figura 4).

Per poter operare occorre rimuovere un eventuale controcappuccio; non è detto che questo sia presente in tutti i modelli (alcune penne hanno il cappuccio costituito solo dalla lamina di metallo), ma se presente come per la Omas 556 in questione questo deve essere estratto. Le modalità con cui si può effettuare l'operazione variano anche dal tipo di costruzione (per quelli inseriti ad incastro in cappucci di plastica si può fare riferimento a questa pagina) della penna. Nel caso della Omas 556 in questione c'è un controcappuccio fissato a vite che tiene a incastro anche la clip, per estrarlo lo si deve svitare al contrario (girando nella direzione in cui normalmente si avvita), ed una volta rimosso si potrà liberare la clip.

A questo punto si deve separare il corpo del cappuccio in ebanite dalla laminatura che lo ricopre, dato che è questa che dovrà essere ribattuta, ed è una operazione non troppo facile. Per farlo occorre riscaldare con un accendino l'esterno del cappuccio, e se si dispone di un rottame che abbia la stessa filettatura, avvitarlo per poi estrarre gradatamente la parte in ebanite per trazione; non avendo rottami di quella misura si può utilizzare (facendo attenzione il fusto stesso della penna). Il lavoro deve essere eseguito con calma, riscaldando dal basso (bordo del cappuccio) verso la testa, operazione da fare gradualmente più volte fino alla completa estrazione, la parte in ebanite è incollata alla laminatura con materiale catramoso (probabilmente proprio catrame puro, di cui è riportato l'uso come sigillante). Tutte le parti smontate che fanno parte del cappuccio sono mostrate in figura 5, ed il corpo interno in ebanite è in figura 6.

Una volta che si ha a disposizione il rivestimento in metallo si può iniziare il lavoro di "battilamiera", che in realtà è abbastanza semplice: occorre posizionare la cupola del cappuccio nel foro non passante della giusta dimensione, e ribattere l'interno con una delle asticelle preparate allo scopo (vedi figura 7) passando nelle varie fasi dal più grande al più piccolo man mano che la l'ammaccatura diminuisce.

Fig. 7 - Operazione di ribattitura

A lavoro finito si passa al rimontaggio, prima bisogna pulire con carta smeriglio il cappuccio di ebanite (come illustrato in figura 7), ed a quel punto si dovrà eseguire l'operazione inversa rispetto all'estrazione: passare sul cappuccio della gommalacca, riscaldare la laminatura, e spingere il cappuccio all'interno della laminatura aiutandosi con una matita. Anche questa è una operazione da eseguire in più fasi, da ripetere sempre riscaldando la laminatura. Si faccia sempre attenzione che il foro d'areazione e della clip combacino nella reinserzione altrimenti si dovrà rismontare tutto.

A lavoro terminato, la penna è ritornata come nuova (vedi figure 8 e 9), il confronto dello stato del cappuccio, dopo riparato e prima, è in figura 10.

Ammaccatura laterale

da fare

Riferimenti esterni

  • [1] La discussione che ha dato vita a questa pagina