Differenze tra le versioni di "Karat Rolled"
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La sigla è tipica della produzione europea, negli Stati Uniti si usa in genere direttamente la dicitura ''"Gold Filled"'' o ''"[[gold rolled|Rolled Gold Plate]]"'' o più semplicemente ''"Gold Rolled"''. In Italia la sigla venne poi tradotta, sull'onda della campagna di italianizzazione dei nomi portata avanti dal regime fascista, come ''"[[Karati Rinforzati]]"'' per mantenere la sigla (traduzione molto forzata, dato che "Karati" non è italiano). Oggi si direbbe semplicemente ''"laminato oro"''. | La sigla è tipica della produzione europea, negli Stati Uniti si usa in genere direttamente la dicitura ''"Gold Filled"'' o ''"[[gold rolled|Rolled Gold Plate]]"'' o più semplicemente ''"Gold Rolled"''. In Italia la sigla venne poi tradotta, sull'onda della campagna di italianizzazione dei nomi portata avanti dal regime fascista, come ''"[[Karati Rinforzati]]"'' per mantenere la sigla (traduzione molto forzata, dato che "Karati" non è italiano). Oggi si direbbe semplicemente ''"laminato oro"''. | ||
− | Si tenga presente che la laminatura è una lavorazione completamente diversa dalla placcatura che è ormai lo standard usato sulle penne contemporanee. Nella placcatura lo strato d'oro viene depositato con un procedimento elettrolitico, che composta spessori molto ridotti, da qualche decimo di micron, che contraddistingue il cosiddetto "rivestimento in oro" molto economico (in Francia non si può parlare di placcatura se non sono almeno 5 micron), fino a qualche decina di micron per quelle di maggior qualità. Nella laminatura lo strato viene depositato applicando a pressione ad alta temperatura una lamina d'oro che in genere ha spessori ben superiori, al metallo sottostante (spesso ottone), in tal caso nelle penne più recenti viene usata l'indicazione ''gold filled'' (o GF) e l'indicazione della frazione del peso dell'oggetto dell'oro applicato e del titolo dello stesso; ad esempio i cappucci dorati delle [[Parker 51]] riportano la dicitura ''"1/10 12K GOLD FILLED"'' che significa l'uso di una lamina d'oro a 12 carati per un decimo del peso dello stesso. | + | Si tenga presente che la laminatura è una lavorazione completamente diversa dalla placcatura che è ormai lo standard usato sulle penne contemporanee. Nella placcatura lo strato d'oro viene depositato con un procedimento elettrolitico, che composta spessori molto ridotti, da qualche decimo di micron, che contraddistingue il cosiddetto "rivestimento in oro" molto economico (in Francia non si può parlare di placcatura se non sono almeno 5 micron), fino a qualche decina di micron per quelle di maggior qualità. |
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+ | Nella laminatura lo strato viene depositato applicando a pressione ad alta temperatura una lamina d'oro che in genere ha spessori ben superiori, al metallo sottostante (spesso ottone), in tal caso nelle penne più recenti viene usata l'indicazione ''gold filled'' (o GF) e l'indicazione della frazione del peso dell'oggetto dell'oro applicato e del titolo dello stesso; ad esempio i cappucci dorati delle [[Parker 51]] riportano la dicitura ''"1/10 12K GOLD FILLED"'' che significa l'uso di una lamina d'oro a 12 carati per un decimo del peso dello stesso. | ||
La sigla trae spesso in confusione perché viene presa per una titolazione relativa al materiale del rivestimento, che invece non è oro. Per essere oro regolarmente titolato infatti la sigla che veniva usata l'espressione diretta in carati (oggi invece deve essere in percentuale), indicati a seconda della lingua sia con la sola "K" o la sola "C" (''"18 K"'', ''"18 C"'') che nelle forma con le sigle "Kt" o "Ct" (''"14 Kt"'', ''"14 Ct"'') e talvolta, nelle penne italiane, anche "Ki". | La sigla trae spesso in confusione perché viene presa per una titolazione relativa al materiale del rivestimento, che invece non è oro. Per essere oro regolarmente titolato infatti la sigla che veniva usata l'espressione diretta in carati (oggi invece deve essere in percentuale), indicati a seconda della lingua sia con la sola "K" o la sola "C" (''"18 K"'', ''"18 C"'') che nelle forma con le sigle "Kt" o "Ct" (''"14 Kt"'', ''"14 Ct"'') e talvolta, nelle penne italiane, anche "Ki". |
Versione delle 21:45, 13 nov 2024
Con la sigla "KR", abbreviazione di "Karat Rolled" si indica in genere la titolatura delle laminature in oro che si trovano spesso sui modelli rivestiti, la sigla cioè corrisponde alla percentuale di oro, espressa in carati, presente nella laminatura, pertanto la sigla "18 KR" indica una laminatura con oro a 18 carati, mentre la sigla "14 KR" una laminatura con oro a 14 carati.
La sigla è tipica della produzione europea, negli Stati Uniti si usa in genere direttamente la dicitura "Gold Filled" o "Rolled Gold Plate" o più semplicemente "Gold Rolled". In Italia la sigla venne poi tradotta, sull'onda della campagna di italianizzazione dei nomi portata avanti dal regime fascista, come "Karati Rinforzati" per mantenere la sigla (traduzione molto forzata, dato che "Karati" non è italiano). Oggi si direbbe semplicemente "laminato oro".
Si tenga presente che la laminatura è una lavorazione completamente diversa dalla placcatura che è ormai lo standard usato sulle penne contemporanee. Nella placcatura lo strato d'oro viene depositato con un procedimento elettrolitico, che composta spessori molto ridotti, da qualche decimo di micron, che contraddistingue il cosiddetto "rivestimento in oro" molto economico (in Francia non si può parlare di placcatura se non sono almeno 5 micron), fino a qualche decina di micron per quelle di maggior qualità.
Nella laminatura lo strato viene depositato applicando a pressione ad alta temperatura una lamina d'oro che in genere ha spessori ben superiori, al metallo sottostante (spesso ottone), in tal caso nelle penne più recenti viene usata l'indicazione gold filled (o GF) e l'indicazione della frazione del peso dell'oggetto dell'oro applicato e del titolo dello stesso; ad esempio i cappucci dorati delle Parker 51 riportano la dicitura "1/10 12K GOLD FILLED" che significa l'uso di una lamina d'oro a 12 carati per un decimo del peso dello stesso.
La sigla trae spesso in confusione perché viene presa per una titolazione relativa al materiale del rivestimento, che invece non è oro. Per essere oro regolarmente titolato infatti la sigla che veniva usata l'espressione diretta in carati (oggi invece deve essere in percentuale), indicati a seconda della lingua sia con la sola "K" o la sola "C" ("18 K", "18 C") che nelle forma con le sigle "Kt" o "Ct" ("14 Kt", "14 Ct") e talvolta, nelle penne italiane, anche "Ki".