Differenze tra le versioni di "Waterman"
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La compagnia venne fondata nel 1888 a New York. Si narra, ma è quasi certo che si tratti di una storia successiva diffusa ad arte dal reparto marketing dell'azienda, che tutto abbia avuto origine dal malfunzionamento di una penna stilografica che fece perdere un lucroso contatto a ''Lewis Waterman'', che allora lavorava come assicuratore. Invece di arrabbiarsi il fondatore si sarebbe interessato al funzionamento di quell'oggetto, individuando la soluzione al principale problema dello stesso, quello di un regolare afflusso al pennino. Così venne inventato il primo alimentatore multicanale moderno, che a tutt'oggi resta, sostanzialmente inalterato, il cuore di ogni penna stilografica. | La compagnia venne fondata nel 1888 a New York. Si narra, ma è quasi certo che si tratti di una storia successiva diffusa ad arte dal reparto marketing dell'azienda, che tutto abbia avuto origine dal malfunzionamento di una penna stilografica che fece perdere un lucroso contatto a ''Lewis Waterman'', che allora lavorava come assicuratore. Invece di arrabbiarsi il fondatore si sarebbe interessato al funzionamento di quell'oggetto, individuando la soluzione al principale problema dello stesso, quello di un regolare afflusso al pennino. Così venne inventato il primo alimentatore multicanale moderno, che a tutt'oggi resta, sostanzialmente inalterato, il cuore di ogni penna stilografica. | ||
− | I primi anni di attività della [[Waterman]] sono comunque piuttosto oscuri, ma la novità essenziale fu appunto quella di aver introdotto il primo alimentatore veramente funzionante, per il quale ''Lewis Waterman'' aveva ottenuto anche il primo brevetto dell'azienda | + | I primi anni di attività della [[Waterman]] sono comunque piuttosto oscuri, ma la novità essenziale fu appunto quella di aver introdotto, nel 1883, il primo alimentatore veramente funzionante, per il quale ''Lewis Waterman'' aveva ottenuto anche, nel 1884, il primo brevetto dell'azienda. E' stato grazie a questa innovazione che le prime stilografiche, prodotte prima ancora della fondazione ufficiale, riscossero un grande successo, su cui si è basata la fortuna iniziale dell'azienda. A questo si aggiunse da subito una grande capacità nel saper industrializzare la produzione ed investire fortemente in innovazione. |
− | Dopo la morte nel 1901 del fondatore, la guida dell'azienda passò al nipote, Frank D. Waterman, che | + | Dopo la morte nel 1901 del fondatore, la guida dell'azienda passò al nipote, ''Frank D. Waterman'', che si può considerare il vero autore del successo internazionale dell'azienda. Egli infatti dette avvio ad una politica di espansione a livello mondiale che rese la [[Waterman]] il più grande produttore mondiale di penne stilografiche. Per questo [[Waterman]] rientra a pieno titolo fra le [[Big Four]]. |
− | La produzione iniziale era costituita principalmente da penne di ebanite nera dotate di pennino d'oro. | + | La produzione iniziale era costituita principalmente da penne di ebanite nera (liscia o con qualche incisione meccanica) dotate di pennino d'oro, e come la gran parte delle penne dell'epoca si caricavano a contagocce. In questo primo periodo, in cui le forme ed i meccanismi di caricamento erano sempre gli stessi, i diversi modelli venivano identificati esclusivamente in base al numero indicante la misura del pennino. |
− | + | All'inizio del secolo, fino a tutti gli anni '10, la [[Waterman]] si contraddistingue per un grande sforzo nella ricerca di innovazioni tecniche: viene introdotta la clip sul cappuccio (la ''Clip Cap''), e vengono sperimentati diversi meccanismi di caricamento alternativi al contagocce. In questo periodo la [[Waterman]] si distingue per aver creato anche uno dei più classici sistemi di caricamento, il ''Safety'' in cui con un meccanismo a vite si fa rientrare il pennino all'interno della corpo che funge da serbatoio. La [[Waterman]] è la prima a produrre le penne ''rientranti'', presto imitata da molte altre aziende (specialmente in europa). A tutti questi sistemi subentra, nel 1913, il caricamento a levetta, introdotto per primo dalla [[Sheaffer]], ma che la [[Waterman]] riesce a copiare eludendo il brevetto della concorrente. | |
− | + | Sempre nei primi anni 1900 vengono introdotti nuovi modelli contraddistinti da diverse forme del cappuccio e della penna, per identificare i quali la [[Waterman]] creò un apposito [[Waterman Standard Numbering System|sistema di numerazione standard]] inizialmente composto da due cifre, la prima delle delle quali indicava la forma della penna, mentre la seconda continuava ad indicare la dimensione del pennino, dando luogo ad un numero che veniva impresso sul fondo della penna per idenficarne immediatamente le caratteristiche. | |
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+ | In breve tempo però, a causa dell'introduzione dei nuovi sistemi di caricamento e della realizzazione di nuovi modelli rivestiti in argento ed oro, il sistema iniziò a mostrare i suoi limiti, potendo confidare per l'identificazione dei vari modelli solo sull'uso di una folta schiera di suffissi, che venivano aggiunti alla normale numerazione a due cifre. Il sistema divenne rapidamente confuso, tanto che nel 1916 la [[Waterman]] riformulò completamente il suo [[Waterman Standard Numbering System|sistema di numerazione]], adottando una terza cifra, principalmente utilizzate per indicare il tipo di finiture, mentre la seconda cifra indicava il sistema di riempimento e la terza, come sempre, la misura del pennino. Questo sistema restò in voga sostanzialmente inalterato fino al 1927, con l'introduzione della [[Ripple]]. | ||
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+ | E' questo comunque il periodo d'oro della [[Waterman]], in cui l'azienda domina il mercato e resta costantemente ai vertici delle vendite, diventando il punto di riferimento per tutti gli altri produttori di penne stilografiche, che cercano di farsi spazio sul mercato con introducendo soluzioni innovative. Serie come le [[5x]] in ebanite nera, rossa o fiammata, o le [[45x]] rivestite in argento, sono dei classici e rappresentano il vertice del mondo della stilografica di quegli anni. | ||
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+ | A parte questo periodo iniziale però la [[Waterman]] non si è più distinta (con una eccezione) per aver contribuito negli con grandi innovazioni alla storia della stilografica. Il successo della ditta infatti è sempre stato dettato dalle caratteristiche di qualità ed affidabilità delle sue penne. Per questo approccio molto conservativo, che la ha vista privilegiare la tradizione piuttosto che l'innovazione, dopo gli anni '20 la [[Waterman]] ha visto progressivamente erodersi le sue quote di mercato, iniziando a restare indietro rispetto alle emergenti [[Parker]], [[Sheaffer]] ed [[Eversharp]]. | ||
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+ | Nel 1925 ''Frank Waterman'' si presentò alle elezioni a sindaco di New York, ma perse lo scontro con [http://en.wikipedia.org/wiki/Jimmy_Walker James J. Walker] | ||
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+ | Il primo momento in cui la politica tradizionalista dell'azienda la pose in netto svantaggio nei confronti dei concorrenti fu quello dell'introduzione della celluloide. Nonostante i grandi vantaggi in termini di robustezza e di possibilità di colorazione, la [[Waterman]] adottò con molto ritardo la celluloide come materiale di produzione, cercando di rispondere all'introduzione dei nuovi colori prima con la creazione della [[Ripple]] in ebanite fiammata | ||
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+ | delle penne, restando indietro rispetto ai nuovi modelli colorati prodotti dai concorrenti. | ||
Il declino dell'azienda proseguì inesorabile negli anni successivi fino alla seconda guerra mondiale, ed essa subì, come tutte gli altri principali produttori dell'epoca la grande crisi degli anni '50. La compagnia originale americana venne liquidata nel 1954, ma il nome [[Waterman]] ha continuato ad esistere grazie alla filiale francese, la ''Waterman Jif'' (in seguito divenuta '''Waterman S.A.''') che invece prosperava, e che negli anni successivi assorbì tutto quello che rimaneva della ditta originale americana e della succursale francese. E' infatti della ''Waterman Jif'' l'altra grande innovazione prodotta dal marchio [[Waterman]], la creazione della prima stilografica a cartucce di plastica usa e getta, che introdusse sul mercato quello che ormai è il più comune meccanismo di caricamento delle stilografiche contemporanee. | Il declino dell'azienda proseguì inesorabile negli anni successivi fino alla seconda guerra mondiale, ed essa subì, come tutte gli altri principali produttori dell'epoca la grande crisi degli anni '50. La compagnia originale americana venne liquidata nel 1954, ma il nome [[Waterman]] ha continuato ad esistere grazie alla filiale francese, la ''Waterman Jif'' (in seguito divenuta '''Waterman S.A.''') che invece prosperava, e che negli anni successivi assorbì tutto quello che rimaneva della ditta originale americana e della succursale francese. E' infatti della ''Waterman Jif'' l'altra grande innovazione prodotta dal marchio [[Waterman]], la creazione della prima stilografica a cartucce di plastica usa e getta, che introdusse sul mercato quello che ormai è il più comune meccanismo di caricamento delle stilografiche contemporanee. | ||
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* [http://penscollection.com/pens/waterman-pens.html Waterman pens at penscollection.com] | * [http://penscollection.com/pens/waterman-pens.html Waterman pens at penscollection.com] | ||
* [http://www.rickconner.net/penspotters/waterman.html Waterman at penspotters] | * [http://www.rickconner.net/penspotters/waterman.html Waterman at penspotters] | ||
− | + | * [http://www.lionandpen.com/RAstyk/WatermanNumbers.html sul codice colore pennini] | |
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Versione delle 22:09, 15 ott 2007
La Waterman è tutt'oggi uno dei maggiori produttori di penne stilografiche. La ditta venne fondata nel 1883 a New York City da Lewis Edson Waterman, ed è uno dei pochi produttori storici che è sopravvissuto, anche se in maniera indiretta, fino ai nostri giorni. Attualmente la compagnia opera con il nome di Waterman S.A. ed è di proprietà della Sanford, una divisione della Newell Rubbermaid che possiede anche la Parker.
Se si escludono i primi anni di vita, la Waterman ha sempre mantenuto un approccio molto conservativo, che la ha vista privilegiare la tradizione nei confronti che l'innovazione sia per quanto riguarda lo stile che la tecnologia, pur mantenendo sempre una qualità di altissimo livello. Però, anche a causa di questo approccio tradizionalista, dopo il periodo d'oro durato fino agli anni '20, la Waterman ha visto progressivamente erodersi le sue quote di mercato, restando sempre più indietro rispetto alle emergenti Parker, Sheaffer ed Eversharp, insieme alle quali rientra a pieno titolo nelle Big Four.
Storia
La storia della penna stilografica è profondamente legata alla storia della Waterman, tanto che in molti considerano il suo fondatore Lewis Edson Waterman, l'inventore di questo oggetto di scrittura. In realtà questa è una pretesa eccessiva, ma agli albori della penna stilografica la Waterman è stata all'avanguardia nella produzione industriale e nella diffusione di questo oggetto sul mercato internazionale.
La compagnia venne fondata nel 1888 a New York. Si narra, ma è quasi certo che si tratti di una storia successiva diffusa ad arte dal reparto marketing dell'azienda, che tutto abbia avuto origine dal malfunzionamento di una penna stilografica che fece perdere un lucroso contatto a Lewis Waterman, che allora lavorava come assicuratore. Invece di arrabbiarsi il fondatore si sarebbe interessato al funzionamento di quell'oggetto, individuando la soluzione al principale problema dello stesso, quello di un regolare afflusso al pennino. Così venne inventato il primo alimentatore multicanale moderno, che a tutt'oggi resta, sostanzialmente inalterato, il cuore di ogni penna stilografica.
I primi anni di attività della Waterman sono comunque piuttosto oscuri, ma la novità essenziale fu appunto quella di aver introdotto, nel 1883, il primo alimentatore veramente funzionante, per il quale Lewis Waterman aveva ottenuto anche, nel 1884, il primo brevetto dell'azienda. E' stato grazie a questa innovazione che le prime stilografiche, prodotte prima ancora della fondazione ufficiale, riscossero un grande successo, su cui si è basata la fortuna iniziale dell'azienda. A questo si aggiunse da subito una grande capacità nel saper industrializzare la produzione ed investire fortemente in innovazione.
Dopo la morte nel 1901 del fondatore, la guida dell'azienda passò al nipote, Frank D. Waterman, che si può considerare il vero autore del successo internazionale dell'azienda. Egli infatti dette avvio ad una politica di espansione a livello mondiale che rese la Waterman il più grande produttore mondiale di penne stilografiche. Per questo Waterman rientra a pieno titolo fra le Big Four.
La produzione iniziale era costituita principalmente da penne di ebanite nera (liscia o con qualche incisione meccanica) dotate di pennino d'oro, e come la gran parte delle penne dell'epoca si caricavano a contagocce. In questo primo periodo, in cui le forme ed i meccanismi di caricamento erano sempre gli stessi, i diversi modelli venivano identificati esclusivamente in base al numero indicante la misura del pennino.
All'inizio del secolo, fino a tutti gli anni '10, la Waterman si contraddistingue per un grande sforzo nella ricerca di innovazioni tecniche: viene introdotta la clip sul cappuccio (la Clip Cap), e vengono sperimentati diversi meccanismi di caricamento alternativi al contagocce. In questo periodo la Waterman si distingue per aver creato anche uno dei più classici sistemi di caricamento, il Safety in cui con un meccanismo a vite si fa rientrare il pennino all'interno della corpo che funge da serbatoio. La Waterman è la prima a produrre le penne rientranti, presto imitata da molte altre aziende (specialmente in europa). A tutti questi sistemi subentra, nel 1913, il caricamento a levetta, introdotto per primo dalla Sheaffer, ma che la Waterman riesce a copiare eludendo il brevetto della concorrente.
Sempre nei primi anni 1900 vengono introdotti nuovi modelli contraddistinti da diverse forme del cappuccio e della penna, per identificare i quali la Waterman creò un apposito sistema di numerazione standard inizialmente composto da due cifre, la prima delle delle quali indicava la forma della penna, mentre la seconda continuava ad indicare la dimensione del pennino, dando luogo ad un numero che veniva impresso sul fondo della penna per idenficarne immediatamente le caratteristiche.
In breve tempo però, a causa dell'introduzione dei nuovi sistemi di caricamento e della realizzazione di nuovi modelli rivestiti in argento ed oro, il sistema iniziò a mostrare i suoi limiti, potendo confidare per l'identificazione dei vari modelli solo sull'uso di una folta schiera di suffissi, che venivano aggiunti alla normale numerazione a due cifre. Il sistema divenne rapidamente confuso, tanto che nel 1916 la Waterman riformulò completamente il suo sistema di numerazione, adottando una terza cifra, principalmente utilizzate per indicare il tipo di finiture, mentre la seconda cifra indicava il sistema di riempimento e la terza, come sempre, la misura del pennino. Questo sistema restò in voga sostanzialmente inalterato fino al 1927, con l'introduzione della Ripple.
E' questo comunque il periodo d'oro della Waterman, in cui l'azienda domina il mercato e resta costantemente ai vertici delle vendite, diventando il punto di riferimento per tutti gli altri produttori di penne stilografiche, che cercano di farsi spazio sul mercato con introducendo soluzioni innovative. Serie come le 5x in ebanite nera, rossa o fiammata, o le 45x rivestite in argento, sono dei classici e rappresentano il vertice del mondo della stilografica di quegli anni.
A parte questo periodo iniziale però la Waterman non si è più distinta (con una eccezione) per aver contribuito negli con grandi innovazioni alla storia della stilografica. Il successo della ditta infatti è sempre stato dettato dalle caratteristiche di qualità ed affidabilità delle sue penne. Per questo approccio molto conservativo, che la ha vista privilegiare la tradizione piuttosto che l'innovazione, dopo gli anni '20 la Waterman ha visto progressivamente erodersi le sue quote di mercato, iniziando a restare indietro rispetto alle emergenti Parker, Sheaffer ed Eversharp.
Nel 1925 Frank Waterman si presentò alle elezioni a sindaco di New York, ma perse lo scontro con James J. Walker
Il primo momento in cui la politica tradizionalista dell'azienda la pose in netto svantaggio nei confronti dei concorrenti fu quello dell'introduzione della celluloide. Nonostante i grandi vantaggi in termini di robustezza e di possibilità di colorazione, la Waterman adottò con molto ritardo la celluloide come materiale di produzione, cercando di rispondere all'introduzione dei nuovi colori prima con la creazione della Ripple in ebanite fiammata
delle penne, restando indietro rispetto ai nuovi modelli colorati prodotti dai concorrenti.
Il declino dell'azienda proseguì inesorabile negli anni successivi fino alla seconda guerra mondiale, ed essa subì, come tutte gli altri principali produttori dell'epoca la grande crisi degli anni '50. La compagnia originale americana venne liquidata nel 1954, ma il nome Waterman ha continuato ad esistere grazie alla filiale francese, la Waterman Jif (in seguito divenuta Waterman S.A.) che invece prosperava, e che negli anni successivi assorbì tutto quello che rimaneva della ditta originale americana e della succursale francese. E' infatti della Waterman Jif l'altra grande innovazione prodotta dal marchio Waterman, la creazione della prima stilografica a cartucce di plastica usa e getta, che introdusse sul mercato quello che ormai è il più comune meccanismo di caricamento delle stilografiche contemporanee.
Cronologia
Anno | Avvenimenti |
---|---|
1884 | Viene rilasciato a Lewis Waterman il primo brevetto per un alimentatore multicanale |
1886 | Viene introdotto il primo corpo penna lavorato meccanicamente. |
1888 | Viene fondata ufficialmente la L. E. Waterman Company |
1890 | Viene introdotto il primo modello da scrivania con il corpo penna conico |
1892 | Viene introdotto il cappuccio conico (tapered) |
1899 | Viene introdotto il pennino n. 10 |
1899 | Viene introdotto lo Spoon feed, un alimentatore allargato dotato di tasche di raccolta |
1904 | Vengono introdotti i rivestimenti in oro ed argento |
1905 | Viene introdotto sul cappuccio il fermaglio rivettato denominato Clip Cap |
1907 | Viene creata la prima penna rientrante (denominata Safety filler) |
1908 | Viene introdotto lo Sleeve filler |
1912 | Viene introdotto il Coin filler su licenza Conklin, dismesso dopo un anno |
1913 | Viene introdotto il caricamento a levetta (Lever filler) |
1917 | Viene adottato in nuovo sistema di numerazione |
1927 | Viene lanciato il modello Ripple, in ebanite rossa e nera |
1929 | Viene introdotta la prima serie del modello Patrician |
1933 | Introdotti i modelli n.7 e n.5 |
1936 | Viene introdotto il modello InkView |
1936 | Il modello Patrician viene dismesso |
1936 | Viene sviluppato dalla filiale francese un caricamento a cartuccia (in vetro) |
1939 | Viene introdotto il modello HundredYear |
1939 | I modelli 94 e 3 vengono dismessi |
1943 | Viene introdotta una versione liscia del modello HundredYear (Emblem]?) |
1943 | Viene introdotto il modello Taperite |
1943 | Viene introdotto il modello 1003 |
1953 | Viene introdotto il modello CF la prima vera penna a cartuccua |
1954 | La Wateman americana viene liquidata, viene assorbita dalla filiale francese |
1959 | Gli impianti americani sono venduti alla BIC |
Modelli
Modello | Anni | Colori/Decorazione | Dimensioni/Versioni |
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