Differenze tra le versioni di "Usare un converter"
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+ | In genere ogni produttore di penne fornisce un opportuno ''converter'' per ogni suo modello (e possono esistere anche diverse versioni per gli stessi modelli, più o meno sofisticate). Questi sono, nelle penne di fascia più alta, forniti quasi sempre insieme alla penna stessa al momento dell'acquisto (ed in rari casi anche specifici di quel modello), ma vengono comunque anche venduti a parte. | ||
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+ | In genere l'uso del ''converter'' consente di evitare alcuni problemi relativi alle cartucce, queste infatti sono costose ed inquinanti e spesso quelle fornite dal produttore della penna hanno colori che non possono piacere, inoltre una cartuccia usata a metà in genere deve essere buttata via tutta, mentre un ''converter'' normalmente può essere usato anche per scaricare la penna, rimettendo l'inchiostro residuo nella sua boccetta. Per questo uso inoltre il ''converter'' può essere usato anche come semplice attrezzo per la pulizia ed il risciacquo. | ||
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+ | In genere l'uso di un ''converter'' prevede semplicemente che si usi il meccanismo da esso fornito per caricare la penna, ne esistono di vari tipi ma i più comuni sono quelli a pressione laterale o quelli a stantuffo. Per questi ultimi rimandiamo alla pagina su come [[usare il caricamento a stantuffo]], per i primi in genere essi sono costituiti da un sacchetto in materiale plastico elastico e resistente contenuto in un cilindro metallico in genere aperto su un lato dove è presente una barretta che può essere usata per comprimere il sacchetto, svuotandolo, ed una volta rilasciata la pressione l'inchiostro verrà risucchiato dalla espansione del sacchetto. | ||
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+ | In genere, indipendentemente dal meccanismo adoperato è necessario eseguire l'operazione di utilizzo del converter con la punta della penna immersa nella boccetta di inchiostro, in modo che questo possa essere risucchiato al suo interno. Alcune case consigliano invece di caricare immergendo direttamente la punta del ''converter'' stesso nella boccetta di inchiostro. In casi come questo si può anche, posto che l'abboccatura sia compatibile, ad una attrezzo autocostruito come il [[Calamaio 4001]], che consente di prelevare fino all'ultima goccia di inchiostro. |
Versione delle 01:04, 30 dic 2012
Il caricamento a converter, il cui schema di funzionamento è riportato nell'immagine a lato, è l'alternativa più comune al caricamento a cartuccia, dato che prevede semplicemente la sostituzione di quest'ultima con il cosiddetto converter, che altro non è che un sistema di caricamento completo, di dimensione equivalenti alla cartuccia che deve rimpiazzare, da montare al posto della stessa, che consentono di risucchiare l'inchiostro da una boccetta e caricare la penna.
In genere ogni produttore di penne fornisce un opportuno converter per ogni suo modello (e possono esistere anche diverse versioni per gli stessi modelli, più o meno sofisticate). Questi sono, nelle penne di fascia più alta, forniti quasi sempre insieme alla penna stessa al momento dell'acquisto (ed in rari casi anche specifici di quel modello), ma vengono comunque anche venduti a parte.
In genere l'uso del converter consente di evitare alcuni problemi relativi alle cartucce, queste infatti sono costose ed inquinanti e spesso quelle fornite dal produttore della penna hanno colori che non possono piacere, inoltre una cartuccia usata a metà in genere deve essere buttata via tutta, mentre un converter normalmente può essere usato anche per scaricare la penna, rimettendo l'inchiostro residuo nella sua boccetta. Per questo uso inoltre il converter può essere usato anche come semplice attrezzo per la pulizia ed il risciacquo.
In genere l'uso di un converter prevede semplicemente che si usi il meccanismo da esso fornito per caricare la penna, ne esistono di vari tipi ma i più comuni sono quelli a pressione laterale o quelli a stantuffo. Per questi ultimi rimandiamo alla pagina su come usare il caricamento a stantuffo, per i primi in genere essi sono costituiti da un sacchetto in materiale plastico elastico e resistente contenuto in un cilindro metallico in genere aperto su un lato dove è presente una barretta che può essere usata per comprimere il sacchetto, svuotandolo, ed una volta rilasciata la pressione l'inchiostro verrà risucchiato dalla espansione del sacchetto.
In genere, indipendentemente dal meccanismo adoperato è necessario eseguire l'operazione di utilizzo del converter con la punta della penna immersa nella boccetta di inchiostro, in modo che questo possa essere risucchiato al suo interno. Alcune case consigliano invece di caricare immergendo direttamente la punta del converter stesso nella boccetta di inchiostro. In casi come questo si può anche, posto che l'abboccatura sia compatibile, ad una attrezzo autocostruito come il Calamaio 4001, che consente di prelevare fino all'ultima goccia di inchiostro.