Differenze tra le versioni di "Sigillante per penne"
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Quando raffredda ha la consistenza dello zucchero caramellato, tipo quello dei croccanti, non vetroso, ma molto, molto appiccicoso e viscoso. Sembra quasi quella roba che usano le donne per depilarsi. E' bene mettere gli ingredienti direttamente nel barattolo/flacone in cui poi lo conserverete, perché la viscosità impedisce un facile trasferimento. | Quando raffredda ha la consistenza dello zucchero caramellato, tipo quello dei croccanti, non vetroso, ma molto, molto appiccicoso e viscoso. Sembra quasi quella roba che usano le donne per depilarsi. E' bene mettere gli ingredienti direttamente nel barattolo/flacone in cui poi lo conserverete, perché la viscosità impedisce un facile trasferimento. | ||
− | Forse con queste dosi è un pelo troppo "sodo". Però funziona egregiamente. Va applicato a caldo. | + | Forse con queste dosi è un pelo troppo "sodo". Però funziona egregiamente. Va applicato a caldo. Si preleva una picola quantità con uno stuzzicadenti e la si scalda anche col fornello a gas. In questo caso non è necessario porre troppa attenzione come nell'[[Uso_del_calore_per_favorire_lo_smontaggio]]. Invece è importante porre attenzione a non farla cadere su superfici "sensibili". La sua rimozione non è agevolissima. |
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Versione delle 10:03, 12 giu 2013
La vostra penna preferita vi macchia le dita? Forse non avete usato il materiale adatto per sigillarla. Provate questa ricetta: per le mie Sheaffer's 1250 con pennino conico ha funzionato, la dove gommalacca e cera solida hanno fallito.
Questa ricetta non è totalmente farina del mio sacco (Ottorino), gli ingredienti infatti sono citati in un manuale di riparazione della Sheaffer, ma ho messo a punto le proporzioni. Non fate caso alla meticolosità della ricetta, il mio "io chimico/farmacista" ha preso il sopravvento. L'eterogeneità dei materiali naturali e il loro sato di conservazione
Il materiale necessario è un panetto di pece da violino e olio di ricino. Nel mio caso 17.39 g di pece mescolati con 6.26 g di olio di ricino. Il panetto era 4.5 X 1.5 X 3 cm circa e l'olio di ricino 7-9 ml. Si tiene il tutto a 60-80 °C fino a che non si ottiene un materiale che fluisce come il miele (a 60-80 °C). Meglio essere parsimoniosi con l'olio di ricino. é piu agevole aggiungerlo dopo se il materiale dovesse risultare troppo solido. L'eterogeneità dei materiali naturali e il loro stato di conservazione è un elemento da tenere in considerazione.
Quando raffredda ha la consistenza dello zucchero caramellato, tipo quello dei croccanti, non vetroso, ma molto, molto appiccicoso e viscoso. Sembra quasi quella roba che usano le donne per depilarsi. E' bene mettere gli ingredienti direttamente nel barattolo/flacone in cui poi lo conserverete, perché la viscosità impedisce un facile trasferimento.
Forse con queste dosi è un pelo troppo "sodo". Però funziona egregiamente. Va applicato a caldo. Si preleva una picola quantità con uno stuzzicadenti e la si scalda anche col fornello a gas. In questo caso non è necessario porre troppa attenzione come nell'Uso_del_calore_per_favorire_lo_smontaggio. Invece è importante porre attenzione a non farla cadere su superfici "sensibili". La sua rimozione non è agevolissima.
NOTE
Dopo qualche anno tende a cristallizzare, producendo dei piccoli cristalli bianchi. Non sono facili da ri-solubilizzare, ma con un po' di forno a microonde e più interventi si riesce a riportare il collante alla trasparenza originaria.
La pece per strumenti musicali viene anche detta colofonia e si trova nei colorifici forniti. Staimo provando formulazioni con resina di pino. La colofonia viene anche usata come lubrificante per piste da ballo.