Differenze tra le versioni di "Red Hard Rubber"
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La pigmentazione dell'[[ebanite]] si dimostrò però molto complessa, e l'unico colore che si riuscì a produrre in maniera relativamente semplice, senza perdere le caratteristiche fondamentali del materiale (resistenza chimica, durezza, facilità di lavorazione) fu il rosso arancio, ottenuto in genere mescolando del cinabro ed eventuali altri materiali per aumentarne la brillantezza. Varianti della lavorazione, usando l'ematite come colorante, portarono invece alla creazione di una colorazione rossa più scura, tendente al marrone. | La pigmentazione dell'[[ebanite]] si dimostrò però molto complessa, e l'unico colore che si riuscì a produrre in maniera relativamente semplice, senza perdere le caratteristiche fondamentali del materiale (resistenza chimica, durezza, facilità di lavorazione) fu il rosso arancio, ottenuto in genere mescolando del cinabro ed eventuali altri materiali per aumentarne la brillantezza. Varianti della lavorazione, usando l'ematite come colorante, portarono invece alla creazione di una colorazione rossa più scura, tendente al marrone. | ||
− | Benché alla fine fossero disponibili diverse colorazioni, l'unica che è stata usata in maniera ampia nella produzione di penne è quella del rosso arancio; si fa pertanto riferimento a questa quando si parla di penne in [[RHR|ebanite rossa]] (in gergo abbraviata in ''RHR''), colore chiamato ''cardinal'' dalla [[Waterman]] o ''orange red'' dalla [[Eversharp]], che lo hanno usato in diversi modelli, anche se è stato reso famoso, | + | Benché alla fine fossero disponibili diverse colorazioni, l'unica che è stata usata in maniera ampia nella produzione di penne è quella del rosso arancio; si fa pertanto riferimento a questa quando si parla di penne in [[RHR|ebanite rossa]] (in gergo abbraviata in ''RHR''), colore chiamato ''cardinal'' dalla [[Waterman]] o ''orange red'' dalla [[Eversharp]], che lo hanno usato in diversi modelli, anche se è stato reso famoso, sia pure unito al nero delle parti terminali, dalla [[Duofold]] della [[Parker]] che introdusse una nuova tendenza stilistica. |
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Versione delle 01:12, 23 ago 2009
Il colore naturale dell'ebanite, e quello di più immediata produzione, è il nero; fin dai primi anni del 1900 però i produttori di stilografiche, nel tentativo di differenziare la loro offerta, cercarono delle alternative per poter utilizzare altri colori.
La pigmentazione dell'ebanite si dimostrò però molto complessa, e l'unico colore che si riuscì a produrre in maniera relativamente semplice, senza perdere le caratteristiche fondamentali del materiale (resistenza chimica, durezza, facilità di lavorazione) fu il rosso arancio, ottenuto in genere mescolando del cinabro ed eventuali altri materiali per aumentarne la brillantezza. Varianti della lavorazione, usando l'ematite come colorante, portarono invece alla creazione di una colorazione rossa più scura, tendente al marrone.
Benché alla fine fossero disponibili diverse colorazioni, l'unica che è stata usata in maniera ampia nella produzione di penne è quella del rosso arancio; si fa pertanto riferimento a questa quando si parla di penne in ebanite rossa (in gergo abbraviata in RHR), colore chiamato cardinal dalla Waterman o orange red dalla Eversharp, che lo hanno usato in diversi modelli, anche se è stato reso famoso, sia pure unito al nero delle parti terminali, dalla Duofold della Parker che introdusse una nuova tendenza stilistica.