Differenze tra le versioni di "Duo-Cart"

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La penna riprendeva i principali temi del periodo, con l'uso del [[pennino coperto]] ed un cappuccio montato ad incastro, e si distingue dalle altre produzioni del tempo per il sistema originale di gestione della doppia cartuccia. Il cappuccio è con chiusura ad incastro.
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La penna riprendeva i principali temi del periodo, con l'uso del [[pennino coperto]] ed un cappuccio montato ad incastro, e si distingue dalle altre produzioni del tempo per il sistema originale di gestione della doppia cartuccia. Il cappuccio è con chiusura ad incastro, ma a differenza della [[Aurora 88|88]] nella prima versione (la ''Duo-Cart'') è presente anche uno scalino che blocca il cappuccio ad una specifica altezza, che non c'è nelle versioni successive (''2cart'' e ''2cartK'').  
  
 
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La penna era realizzata in resina plastica, con cappuccio in metallo laminato.  
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La penna è realizzata in resina plastica, con cappuccio in metallo laminato o cromato. Nella prima versione (la ''Duo-Cart'') la sezione ed il gruppo pennino erano realizzate anche in combinazioni di colore diverso rispetto al fusto, nelle versioni seguenti (''2cart'' e ''2cartK'') questa caratteristica non sarà più presente. Il pennino era in oro 14 carati. Le versioni di lusso (''"GL"'') sono con il fusto in metallo laminato, oro o argento.
  
 
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La penna era dotata del classico [[caricamento a cartuccia]], che prevedeva però una speciale capacità di gestione di una doppia cartuccia (per tenere la seconda come riserva), da cui deriva il nome della penna.  
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La penna è dotata del classico [[caricamento a cartuccia]], che prevedeva però una speciale capacità di gestione di una doppia cartuccia (per tenere la seconda come riserva), da cui deriva il nome della penna. Infatti è previsto che due cartucce vengano tenute insieme all'interno del fusto utilizzando un apposito manicotto estensore fornito con la penna, che consente, incastrandole per la parte posteriore di tenerle agganciate l'una all'altra.
  
Infatti le due cartucce venivano tenute insieme all'interno del fusto tramite un apposito manicotto estensore che consentiva di agganciarle una all'altra; inoltre a partire dal fondo del fusto era presente una pallina legata ad una catenella, che restava bloccata sul fondo quando era presente anche la seconda cartuccia, ma diventava libera di muoversi quando questa era assente, in modo di segnalare, con il rumore, la necessità di reintrodurre la seconda cartuccia di ricambio.  
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Inoltre la penna è dotata di un particolare sistema di allarme; all'interno del fusto è presente una pallina legata ad una catenella agganciata sul fondo del fusto stesso, che resta bloccata sul fondo quando è presente la seconda cartuccia, mentre diventa libera di muoversi quando questa è assente, in modo di segnalare, con il rumore che fa sbattendo sulle pareti, la necessità di reintrodurre la cartuccia di ricambio.
  
 
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Della penna sono note tre varianti principali succedutesi nel tempo. La prima variante, quella propriamente denominata ''Duo-Cart'', è caratterizzata da un cappuccio piuttosto corto a testa piatta, con una clip analoga a quella della [[Aurora 88|88]] di forme curvilinee svasate e terminazione leggermente a goccia. Sia il fusto che il fondello sono a terminazione piatta ed  hanno un tappo di chiusura metallico. Sulla sezione il cappuccio si aggancia a frizione su un anello metallico rigato, la sezione riporta nella parte superiore il logo ovoidale della ditta con la scritta ''"Aurora 88"'' (su due righe), sovrastante la dicitura ''"DUO-CART"'' in lettere maiuscole. Sul lato opposto è stampigliato un numero seriale.
  
 
Le versioni di lusso (con corpo in metallo pregiato, argento o oro) venivano denominate GL (Gran Lusso).  
 
Le versioni di lusso (con corpo in metallo pregiato, argento o oro) venivano denominate GL (Gran Lusso).  

Versione delle 10:59, 21 lug 2020

Storia

Nel 1954,[1] l'Aurora, per contrastare l'avvento massiccio della penna a sfera, lanciò sul mercato la Duo-Cart, una penna economica con caricamento a cartuccia realizzata per il mercato studentesco usando materiali plastici. Le cartucce erano realizzate in polietilene su progetto di Giulio Natta, premio nobel per la chimica.

La caratteristica distintiva della penna, ripresa dal nome, era la capacità di contenere al suo interno una seconda cartuccia di scorta, così da non doversi trovare senza inchiostro. Con lo stesso principio venne realizzata anche la 888, che si può considerare la versione a cartucce della 88.

In risposta all'ingresso sul mercato della LUS Atomica, negli anni successivi (non è nota una data precisa) venne introdotta una versione più piccola della Duo-Cart, denominata Duo-Cart Jr. Il modello venne ristilizzato nel 1960,[2] con un cappuccio più lungo, ed il nome modificato in 2cart. In seguito venne introdotta una terza variante del modello, che, seguendo la evoluzione dei nomi usati anche per la "88", venne denominata 2cartK.

Non è nota una data di terminazione precisa, assumeremo il 1970, ma l'assunzione è totalmente arbitraria, senza alcun riscontro fattuale ed eseguita ai soli fini della gestione della cronologia.

Caratteristiche tecniche

Schema di una Duo-Cart

La penna riprendeva i principali temi del periodo, con l'uso del pennino coperto ed un cappuccio montato ad incastro, e si distingue dalle altre produzioni del tempo per il sistema originale di gestione della doppia cartuccia. Il cappuccio è con chiusura ad incastro, ma a differenza della 88 nella prima versione (la Duo-Cart) è presente anche uno scalino che blocca il cappuccio ad una specifica altezza, che non c'è nelle versioni successive (2cart e 2cartK).

Materiali

La penna è realizzata in resina plastica, con cappuccio in metallo laminato o cromato. Nella prima versione (la Duo-Cart) la sezione ed il gruppo pennino erano realizzate anche in combinazioni di colore diverso rispetto al fusto, nelle versioni seguenti (2cart e 2cartK) questa caratteristica non sarà più presente. Il pennino era in oro 14 carati. Le versioni di lusso ("GL") sono con il fusto in metallo laminato, oro o argento.

Sistema di riempimento

La penna è dotata del classico caricamento a cartuccia, che prevedeva però una speciale capacità di gestione di una doppia cartuccia (per tenere la seconda come riserva), da cui deriva il nome della penna. Infatti è previsto che due cartucce vengano tenute insieme all'interno del fusto utilizzando un apposito manicotto estensore fornito con la penna, che consente, incastrandole per la parte posteriore di tenerle agganciate l'una all'altra.

Inoltre la penna è dotata di un particolare sistema di allarme; all'interno del fusto è presente una pallina legata ad una catenella agganciata sul fondo del fusto stesso, che resta bloccata sul fondo quando è presente la seconda cartuccia, mentre diventa libera di muoversi quando questa è assente, in modo di segnalare, con il rumore che fa sbattendo sulle pareti, la necessità di reintrodurre la cartuccia di ricambio.

Versioni

Della penna sono note tre varianti principali succedutesi nel tempo. La prima variante, quella propriamente denominata Duo-Cart, è caratterizzata da un cappuccio piuttosto corto a testa piatta, con una clip analoga a quella della 88 di forme curvilinee svasate e terminazione leggermente a goccia. Sia il fusto che il fondello sono a terminazione piatta ed hanno un tappo di chiusura metallico. Sulla sezione il cappuccio si aggancia a frizione su un anello metallico rigato, la sezione riporta nella parte superiore il logo ovoidale della ditta con la scritta "Aurora 88" (su due righe), sovrastante la dicitura "DUO-CART" in lettere maiuscole. Sul lato opposto è stampigliato un numero seriale.

Le versioni di lusso (con corpo in metallo pregiato, argento o oro) venivano denominate GL (Gran Lusso).

Colori

Pennini

Misure

Nella tabella seguente sono riportate le misure relative alle diverse varianti del modello, sia per quanto riguarda le lunghezze che il peso. La lunghezza fa riferimento alla lunghezza della penna da chiusa col cappuccio avvitato o calzato fino in fondo. La misura del fusto fa riferimento alla lunghezza del corpo penna compreso il pennino. I diametri per fusto e cappuccio sono misurati sul loro valore massimo, la sezione invece sul punto di presa, ed il diametro è quindi una indicazione molto approssimata. I pesi sono a penna scarica (o senza cartucce). Le misure sono state eseguite su esemplari singoli, pertanto sono comunque indicative, e sono possibili variazioni dell'ordine di uno/due millimetri sulle lunghezze, di qualche decimo di millimetro sui diametri, e del grammo sui pesi.

Versione Lunghezza Altre misure: lunghezze, diametri, pesi
mk1 13,6 cm cm Lunghezze: 5,1 cm cm cappuccio e 14,9 cm cm calzata. Diametri: 12,0 mm mm fusto e 12,7 mm mm cappuccio.
2cart -- cm

Riepilogo delle informazioni disponibili

Si riportano di seguito tutte le informazioni raccolte in riferimento ai modelli trattati in questa pagina, a partire dai relativi dati di cronologia, i vari riferimenti attinenti gli stessi trovati sul web e le immagini pubblicate sul wiki (fotografie, scansioni di pubblicità, di foglietti di istruzioni e garanzia, di documenti correlati, ecc.) disponibili al riguardo.

Cronologia

Anno Avvenimento
1954 l'azienda introduce le Duo-Cart
1955 l'azienda introduce la variante Junior della Duo-Cart
1960 l'azienda introduce le 2cart ristilizzazione della Duo-Cart[2]

Riferimenti esterni

  • [1] Dettagliata storia della Aurora 88 e delle sue evoluzioni
  • [2] Altro articolo sull'Aurora 88 e le sue evoluzioni
  • [3] Panoramica sui vari modelli e varianti dell'Aurora 88
  • [4] Discussione sul forum sui modelli del dopoguerra
  • [5] Discussione sul forum su un possibile rimpiazzo delle cartucce

Note

  1. per la data si fa riferimento a questo dettagliato articolo, si sono trovate indicazioni anche del 1957 come data di lancio, ma questa data è senz'altro sbagliata in quanto una pubblicità della penna compare (vedi questo messaggio sul forum), in una rivista del novembre 1955.
  2. 2,0 2,1 secondo quanto indicato in questa pagina.

Materiale disponibile

Viene di seguito illustrato il materiale raccolto relativo a questo modello: le fotografie dello stesso, le pubblicità in cui compare o viene citato, le scansioni dei libretti di istruzione per il modello, ed tutte le altre scansioni contenenti informazioni ad esso attinenti.