Differenze tra le versioni di "Produttori minori europei"
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Nel 1941 vennero introdotti nuovi modelli simili ai precedenti ma senza sezione trasparente e con caricamento a levetta. Nel 1943 venne introdotta la [[Edacoto 87]], con caricamento a pulsante un nuovo fermaglio ed una forma più affusolata, prodotta anche in plastica a stampo in tinta unita, che venne chiamata ''Le stylo de france''. Nel 1947 venne prodotto una altro modello con lo stesso nome, con il corpo trasparente ed una forma più gonfia. La qualità, pur restando di rilievo, non era però equivalente a quella dei modelli precedenti. | Nel 1941 vennero introdotti nuovi modelli simili ai precedenti ma senza sezione trasparente e con caricamento a levetta. Nel 1943 venne introdotta la [[Edacoto 87]], con caricamento a pulsante un nuovo fermaglio ed una forma più affusolata, prodotta anche in plastica a stampo in tinta unita, che venne chiamata ''Le stylo de france''. Nel 1947 venne prodotto una altro modello con lo stesso nome, con il corpo trasparente ed una forma più gonfia. La qualità, pur restando di rilievo, non era però equivalente a quella dei modelli precedenti. | ||
− | Negli anni '50, messa in crisi dall'avvento della penna a sfera, la [[Edacoto]] produsse una grande varietà di modelli di media qualità. Si segnala anche la produzione di una particolare penna a sfera, la ''Pointor'' dotata di un particolare sistema di riempimento a pulsante, che però non raggiunse il successo aspettato. Nel 1959 insieme ad un gruppo di altre aziende (''Evergood'', [[Mallat]], [[Goldstarry]], ''WalkOver'' e ''Soma'') l'azienda partecipò al consorzio che produsse la [[Visorpen]], un modello che riscosse un grande successo, ma non riuscì a risollevare le sorti dell'azienda che venne assorbita dalla [[Mallat]] alla fine degli anni '50. Il marchio [[Edacoto]] continuò ad apparire ancora per qualche anno per sparire definitivamente a metà degli anni '60. | + | Negli anni '50, messa in crisi dall'avvento della penna a sfera, la [[Edacoto]] produsse una grande varietà di modelli di media qualità. Si segnala anche la produzione di una particolare penna a sfera, la ''Pointor'' dotata di un particolare sistema di riempimento a pulsante, che però non raggiunse il successo aspettato. |
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− | Le origini della [[Gold Starry]] si fanno risalire al 1909 quando ''Maurice Jandelle'' iniziò la | + | Le origini della [[Gold Starry]] si fanno risalire al 1909 quando ''Maurice Jandelle'' iniziò la commercializzazione in Francia con il marchio ''Gold Star'' di penne della [[Conway Stewart]]. Questo marchio però era già stato depositato per cui nel 1912 venne trasformato in [[Gold Starry]], con una scelta che rimarcava le origini inglesi delle penne, che vennero commercializzate fino al 1919. |
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+ | All'inizio degli anni '20 ''Paul Jeanvrin'' e ''André Petit'' iniziarono una produzione di stilografiche in un padiglione alla periferia di Parigi. Nel 1921 i due si associarono a ''Maurice Jandelle'' e la [[Gold Starry]] venne fondata come azienda a capitale totalmente francese, iniziado la produzione in proprio di proprie stilografiche e cessando l'importazione della produzione inglese. | ||
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+ | Le prime penne commercializzate dalla [[Gold Starry]] erano delle [[rientranti]] in ebanite nera o marmorizzata. I primi modelli erano stilografiche a [[caricamento a contagocce|contagocce]] o [[safety]], identificate da due cifre (modelli [[Goldstarry 36 e 39|36]] e [[Goldstarry 36 e 39|39]]), che indicavano il prezzo in franchi. Con la realizzazione in Francia l'azienda adottò lo slogan ''le stylo qui marche'', ad indicare sia il dinamismo che l'affidabilità delle proprie penne. | ||
− | + | Le prime penne erano con pennini in oro e corpo in ebanite nera o marmorizzata, e con caricamento a [[caricamento a contagocce|contagocce]] e senza fermaglio. Nel 1925 vennero introdotti i modelli [[Goldstarry 25x|256]] e [[Goldstarry 25x|257]] con caricamento [[safety]], caratterizzati dal marchio di fabbrica costituito da una stella, dall'incisione ''Manifactire Francaise'' sul corpo e da delle verette punteggiate sulla cima del cappuccio. Le penne erano sempre senza clip, che venne introdotta sul successivo modello [[Goldstarry 25x|254]]. Nel 1927 venne introdotto un modello con caricamento a levetta. | |
− | + | La [[Gold Starry]] fu una delle primi ditte francesi ad utilizzare la celluloide, ottenendo penne colorate di ottima qualità con colori vivaci, dotate di finiture placcate e pennini in oro, in grado di competere con le penne americane di importazione. Nel 1929 tutti i modelli precedenti vennero dismessi e venne lanciata una nuova gamma in celluloide nei colori nero, rosso e nero marmorizzato, blu lapislazzulo, rosso cardinale, verde giada e diaspro. Vennero inoltre realizzate penne in oro massiccio. | |
− | + | Nel 1931, con la ricerca di un sistema di riempimento che consentisse una maggiore capacità di inchiostro, venne prodotto un particolare modello, la [[Rapex]], con [[caricamento a torsione]], che però ebbe poco successo per la delicatezza del sistema, ed è pertanto piuttosto rara. Nel 1933 a ''Maurice Jandelle'' subentrò ''M. Perouse'', un dirigente della ditta ''Viala Lilliput'' che produceva penne di lusso in oro e argento smaltato, che vennero realizzati anche dalla [[Gold Starry]]. Inoltre con l'affermarsi dello stile ''Streamlined'' introdotto dalla [[Balance]] negli anni '30 anche la produzione della [[Gold Starry]] passò dalle forme squadrate degli anni '20 a linee affusolate. Restava distintivo del marchio la clip, di forma scalettata e terminante a freccia. | |
− | Durante la guerra l'azienda subì le ovvie difficoltà affrontate anche da tutte le concorrenti, con forse l'aggravante di dover sostenere un marchio anglofono. Nel dopoguerra la produzione venne aumentata, a scapito purtroppo della qualità, che rimase comunque accettabile. Come gli altri produttori la [[Gold Starry]] subì pesantemente la crisi dovuta all'introduzione della penna a sfera, a cui cercò di reagire con la costruzione di stilografiche con [[caricamento a cartuccia]] e partecipando al consorzio per la produzione della [[Visor Pen]]. | + | Durante la guerra l'azienda subì le ovvie difficoltà affrontate anche da tutte le concorrenti, con forse l'aggravante di dover sostenere un marchio anglofono. Nel dopoguerra la produzione venne aumentata, a scapito purtroppo della qualità, che rimase comunque accettabile, ma non all'altezza del periodo migliore dell'azienda. Come gli altri produttori la [[Gold Starry]] subì pesantemente la crisi dovuta all'introduzione della penna a sfera, a cui cercò di reagire con la costruzione di stilografiche con [[caricamento a cartuccia]] e partecipando al consorzio per la produzione della [[Visor Pen]]. |
− | La [[Gold Starry]] riuscì ad andare avanti e a superare il periodo di crisi | + | La [[Gold Starry]] riuscì ad andare avanti e a superare il periodo di crisi con la differenziazione della produzione, lanciandosi sul mercato degli accessori da ufficio di lusso (con calendari, regoli, taglaicarte) prodotti in metallo placcato oro. Inoltre una linea di penne a sfera di lusso, sempre in metallo placcato, riscosse un notevole successo. L'azienda però subì pesantemente gli effetti dovuti al blocco imposto sul prezzo dell'oro, che quando cessò rese troppo cari i suoi prodotti, mandandola fuori mercato. Nonostante tutti gli sforzi nel 1980 la [[Gold Starry]] chiuse definitivamente i battenti. |
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Passate le difficoltà della guerra, la [[Mallat]] fu una delle prime aziende a rendersi conto della potenzialità delle plastiche ad iniezione ed iniziò a spostare la produzione dalla celluloide a quest'ultima. Nel 1943 venne introdotta la serie [[Plexigraf]] in plastica, sempre con [[caricamento a pulsante]], seguita l'anno successivo dalla [[Plexigraf|Junior Plexigraf]] per il mercato studentesco e le donne. Il modello verrà prodotto per tutti gli anni '40 in diverse versioni, come la [[Plexigraf|14]], la [[Plexigraf|225]] e la [[Plexigraf|315]], e con variazioni, in particolare del sistema di riempimento che user | Passate le difficoltà della guerra, la [[Mallat]] fu una delle prime aziende a rendersi conto della potenzialità delle plastiche ad iniezione ed iniziò a spostare la produzione dalla celluloide a quest'ultima. Nel 1943 venne introdotta la serie [[Plexigraf]] in plastica, sempre con [[caricamento a pulsante]], seguita l'anno successivo dalla [[Plexigraf|Junior Plexigraf]] per il mercato studentesco e le donne. Il modello verrà prodotto per tutti gli anni '40 in diverse versioni, come la [[Plexigraf|14]], la [[Plexigraf|225]] e la [[Plexigraf|315]], e con variazioni, in particolare del sistema di riempimento che user | ||
− | Negli anni '50 l'azienda centrò la sua pubblicità sui personaggi di Malatin e del cane Whisky (cercando di emulare il successo di Tintin) ed introdusse nuovi modelli, come [[Leda]], [[Ambassador]] o [[Commodore]], sempre con [[caricamento a | + | Negli anni '50 l'azienda centrò la sua pubblicità sui personaggi di Malatin e del cane Whisky (cercando di emulare il successo di Tintin) ed introdusse nuovi modelli, come [[Leda]], [[Ambassador]] o [[Commodore]], sempre con [[caricamento a fisarmonica]] |
− | La specifica produzione di penne stilografiche venne chiusa definitivamente negli anni '60, poco dopo l'acquisizione della [[Edacoto]]. L'azienda restò però presente in maniera significativa nel mercato degli articoli di cancelleria, per il quale vennero anche prodotte delle insignificanti stilografiche a cartuccia di fascia economica. | + | La specifica produzione di penne stilografiche venne chiusa definitivamente negli anni '60, poco dopo l'acquisizione della [[Edacoto]]. L'azienda restò però presente in maniera significativa nel mercato degli articoli di cancelleria, per il quale vennero anche prodotte delle insignificanti stilografiche a cartuccia di fascia economica. L'azienda esiste ancora come |
Versione delle 22:15, 4 mag 2008
Astoria
Storia
La Astoria venne fondata nel 1921 ad Amburgo da Georg Ilgner, che fino ad allora era stato il direttore della produzione della Montblanc. Questi, con il supporto finanziario di Herman Dietzel, Sigmund Popper e Wilhelm Frings lasciò la Montblanc per mettersi in proprio. La Astoria inizio a produrre penne rientranti di ottima qualità, molto simili a quelle della Montblanc. Anche il logo dell'azienda, costituito da un cerchio suddiviso in quattro spicchi di colore alternato bianco e nero richiama molto quello dell'azienda da cui Ilgner proveniva.
Oltre alle rientranti la Astoria produsse anche delle penne con caricamento a levetta ed un buon numero di penne rivestite di buona qualità, con rivestimenti in oro e argento. L'azienda subì una crisi finanziaria all'inizio degli anni '30, e nel 1932 venne riacquistata dalla Montblanc che mantenne la produzione di penne con questo marchio fino al 1936.
Le penne della Astoria sono di ottima qualità, tanto che molto spesso vengono considerate alla stessa stregua della Montblanc, di cui erroneamente (almeno per i modelli precedenti il 1932) viene considerata una sottomarca. Essendo stata attiva sul mercato per pochi anni i modelli sono piuttosto rari e hanno quindi un notevole valore collezionistico.
Riferimenti esterni
Edacoto
Storia
La Edacoto è stata fondata (si presume negli anni '10, non è nota una datazione esatta) con il nome di Edac da Jacques Bonhomme a Issy-Les-Moulineaux, ma la sede dell'azienda venne spostata in Boulevard Arago 104, a Parigi, alla fine della prima guerra mondiale. Fino al 1920 l'azienda commercializzò i suoi prodotti con il marchio Edac, passando solo in seguito all'uso del marchio Edacoto per motivi commerciali.
L'azienda nacque come produttore di matite meccaniche in metallo, ma dal 1922 iniziò anche a produrre delle stilografiche; questi modelli iniziali erano delle penne con caricamento a levetta o safety realizzate in ebanite nera o marmorizzata, con una clip a pallina e doppia vera sul cappuccio. Di questo periodo è anche una particolare penna realizzata in metallo (una lega di nichel e rame) con riempimento a levetta e cappuccio ad incastro; la peculiarità era dovuta al fatto che la penna aveva delle difficoltà di afflusso dell'inchiostro al pennino, che tendeva a seccarsi. Per questo la barretta interna era a forma di "U", da una parte era azionata dalla leva per il caricamento, dall'altra da un pulsante vicino alla giunzione per coprimere il sacchetto e ripristinare il flusso di inchiostro.
Fino agli anni '30 l'azienda produsse per lo più matite meccaniche, ma nel 1931 raggiunse un accordo commerciale con la Aurora che le affidò la commercializzazione in Francia delle sue penne stilografiche. Da questo accordo nasce un nuovo prodotto, le Duo Moderne, la combinazione di una penna Aurora (con caricamento a levetta di fondo) ed una matita meccanica Edacoto.
Nel 1932 l'azienda introdusse dei suoi nuovi modelli di stilografica con caricamento a levetta, cappuccio con due verette e fermaglio con una punta a pallina simile a quello della Duofold, l'anno successivo vennero prodotte penne di forma più affusolata e con più verette. E' di questo periodo l'inizio della produzione della serie Bijouterie, realizzata in metallo placcato (ma anche in oro ed argento), e caratterizzata da una grande cura nelle incisioni e decorazioni; la serie rimase in produzione fin dopo la seconda guerra mondiale cambiando vari sistemi di riempimento.
Nel 1937 vennero adottati nuovi fermagli con una linea scalettata ed una punta triangolare a forma di freccia, e la nuova linea venne prodotta con modelli a due e tre vere, fino al 1943. Nel 1938 venne introdotta la Super Edacoto 200, probabilmente il modello più significativo prodotto dall'azienda. La penna aveva la parte anteriore del fusto trasparente, ed era dotata di un sacchetto di gomma sulla parte posteriore. Questo veniva compresso da una leva, che causava il caricamento della sezione trasparente e dello stesso sacchetto, quando la sezione trasparente si era svuotata era possibile farvi fluire la riserva mantenuta nel sacchetto di gomma con l'azione sulla leva stessa.
Nel 1941 vennero introdotti nuovi modelli simili ai precedenti ma senza sezione trasparente e con caricamento a levetta. Nel 1943 venne introdotta la Edacoto 87, con caricamento a pulsante un nuovo fermaglio ed una forma più affusolata, prodotta anche in plastica a stampo in tinta unita, che venne chiamata Le stylo de france. Nel 1947 venne prodotto una altro modello con lo stesso nome, con il corpo trasparente ed una forma più gonfia. La qualità, pur restando di rilievo, non era però equivalente a quella dei modelli precedenti.
Negli anni '50, messa in crisi dall'avvento della penna a sfera, la Edacoto produsse una grande varietà di modelli di media qualità. Si segnala anche la produzione di una particolare penna a sfera, la Pointor dotata di un particolare sistema di riempimento a pulsante, che però non raggiunse il successo aspettato.
Nel 1959 insieme ad un gruppo di altre aziende (Evergood, Mallat, Goldstarry, WalkOver e Soma) l'azienda partecipò al consorzio che produsse la Visorpen, un modello che riscosse un grande successo, ma non riuscì a risollevare le sorti dell'azienda che venne assorbita dalla Mallat alla fine degli anni '50. Il marchio Edacoto continuò ad apparire ancora per qualche anno per sparire definitivamente a metà degli anni '60.
Riferimenti esterni
Gold Starry
Storia
Le origini della Gold Starry si fanno risalire al 1909 quando Maurice Jandelle iniziò la commercializzazione in Francia con il marchio Gold Star di penne della Conway Stewart. Questo marchio però era già stato depositato per cui nel 1912 venne trasformato in Gold Starry, con una scelta che rimarcava le origini inglesi delle penne, che vennero commercializzate fino al 1919.
All'inizio degli anni '20 Paul Jeanvrin e André Petit iniziarono una produzione di stilografiche in un padiglione alla periferia di Parigi. Nel 1921 i due si associarono a Maurice Jandelle e la Gold Starry venne fondata come azienda a capitale totalmente francese, iniziado la produzione in proprio di proprie stilografiche e cessando l'importazione della produzione inglese.
Le prime penne commercializzate dalla Gold Starry erano delle rientranti in ebanite nera o marmorizzata. I primi modelli erano stilografiche a contagocce o safety, identificate da due cifre (modelli 36 e 39), che indicavano il prezzo in franchi. Con la realizzazione in Francia l'azienda adottò lo slogan le stylo qui marche, ad indicare sia il dinamismo che l'affidabilità delle proprie penne.
Le prime penne erano con pennini in oro e corpo in ebanite nera o marmorizzata, e con caricamento a contagocce e senza fermaglio. Nel 1925 vennero introdotti i modelli 256 e 257 con caricamento safety, caratterizzati dal marchio di fabbrica costituito da una stella, dall'incisione Manifactire Francaise sul corpo e da delle verette punteggiate sulla cima del cappuccio. Le penne erano sempre senza clip, che venne introdotta sul successivo modello 254. Nel 1927 venne introdotto un modello con caricamento a levetta.
La Gold Starry fu una delle primi ditte francesi ad utilizzare la celluloide, ottenendo penne colorate di ottima qualità con colori vivaci, dotate di finiture placcate e pennini in oro, in grado di competere con le penne americane di importazione. Nel 1929 tutti i modelli precedenti vennero dismessi e venne lanciata una nuova gamma in celluloide nei colori nero, rosso e nero marmorizzato, blu lapislazzulo, rosso cardinale, verde giada e diaspro. Vennero inoltre realizzate penne in oro massiccio.
Nel 1931, con la ricerca di un sistema di riempimento che consentisse una maggiore capacità di inchiostro, venne prodotto un particolare modello, la Rapex, con caricamento a torsione, che però ebbe poco successo per la delicatezza del sistema, ed è pertanto piuttosto rara. Nel 1933 a Maurice Jandelle subentrò M. Perouse, un dirigente della ditta Viala Lilliput che produceva penne di lusso in oro e argento smaltato, che vennero realizzati anche dalla Gold Starry. Inoltre con l'affermarsi dello stile Streamlined introdotto dalla Balance negli anni '30 anche la produzione della Gold Starry passò dalle forme squadrate degli anni '20 a linee affusolate. Restava distintivo del marchio la clip, di forma scalettata e terminante a freccia.
Durante la guerra l'azienda subì le ovvie difficoltà affrontate anche da tutte le concorrenti, con forse l'aggravante di dover sostenere un marchio anglofono. Nel dopoguerra la produzione venne aumentata, a scapito purtroppo della qualità, che rimase comunque accettabile, ma non all'altezza del periodo migliore dell'azienda. Come gli altri produttori la Gold Starry subì pesantemente la crisi dovuta all'introduzione della penna a sfera, a cui cercò di reagire con la costruzione di stilografiche con caricamento a cartuccia e partecipando al consorzio per la produzione della Visor Pen.
La Gold Starry riuscì ad andare avanti e a superare il periodo di crisi con la differenziazione della produzione, lanciandosi sul mercato degli accessori da ufficio di lusso (con calendari, regoli, taglaicarte) prodotti in metallo placcato oro. Inoltre una linea di penne a sfera di lusso, sempre in metallo placcato, riscosse un notevole successo. L'azienda però subì pesantemente gli effetti dovuti al blocco imposto sul prezzo dell'oro, che quando cessò rese troppo cari i suoi prodotti, mandandola fuori mercato. Nonostante tutti gli sforzi nel 1980 la Gold Starry chiuse definitivamente i battenti.
Riferimenti esterni
Mallat
Storia
La Mallat è probabilmente una delle più antiche aziende produttrici di strumenti di scrittura di tutto il mondo, risalendo la sua fondazione addirittura al 1842. Nel 1864 Jean Benoit Mallat brevettò il Siphoïde, un antenato delle stilografica, probabilmente il primo strumento di scrittura dotato di serbatoio ad essere stato prodotto e commercializzato.
Dalle sue origini l'azienda operò sempre nel campo dei materiali per scrittura, con pennini e cannucce ed altri articoli di cancelleria, mentre la produzione di stilografiche vere e proprie iniziò soltanto dopo la prima guerra mondiale, con la realizzazione di vari modelli: la Regulier con caricamento a contagocce, la Sureté con caricamento safety e la Automatique con caricamento a levetta, identificate rispettivamente dalla lettere "R", "S" e "A" prima del numero del modello.
All'inizio degli anni '30 la Mallat introdusse la celluloide producendo sia modelli con caricamento a levetta che a pulsante, con forme affusolate ed estremità a forma conica. Sono di questo periodo la serie 120 con caricamento a levetta destinata alle signore e prodotta in celluloide dai colori iridescenti. Le serie 150 e Integral erano invece con caricamento a pulsante, caratterizzate dall'attenzione a fornire una elevata capacità in termini di inchiostro contenuto.
Passate le difficoltà della guerra, la Mallat fu una delle prime aziende a rendersi conto della potenzialità delle plastiche ad iniezione ed iniziò a spostare la produzione dalla celluloide a quest'ultima. Nel 1943 venne introdotta la serie Plexigraf in plastica, sempre con caricamento a pulsante, seguita l'anno successivo dalla Junior Plexigraf per il mercato studentesco e le donne. Il modello verrà prodotto per tutti gli anni '40 in diverse versioni, come la 14, la 225 e la 315, e con variazioni, in particolare del sistema di riempimento che user
Negli anni '50 l'azienda centrò la sua pubblicità sui personaggi di Malatin e del cane Whisky (cercando di emulare il successo di Tintin) ed introdusse nuovi modelli, come Leda, Ambassador o Commodore, sempre con caricamento a fisarmonica
La specifica produzione di penne stilografiche venne chiusa definitivamente negli anni '60, poco dopo l'acquisizione della Edacoto. L'azienda restò però presente in maniera significativa nel mercato degli articoli di cancelleria, per il quale vennero anche prodotte delle insignificanti stilografiche a cartuccia di fascia economica. L'azienda esiste ancora come
Riferimenti esterni
Météore
Storia
La Météore nasce dalla Manifacture Parisienne de P.P.R. ad opera di Demilly e Degen. In seguito l'azienda assunse il nome La plume d'or, ma ha sempre commercializzato le sue penne con il marchio Météore.
Riferimenti esterni
Rotring
Storia
La Rotring
Riferimenti esterni
- nessuno significativo
Stylomine
Storia
La Stylomine viene fondata ufficialmente a Parigi da Yves Zuber nel 1921, che deposita questo marchio per i suoi portamine. La produzione di stilografiche inizia solamente nel 1925 con delle safety in ebanite nera o rosso nera marmorizzata, distinguendosi anche per la produzione di rivestimenti in metalli preziosi. Di quest'epoca
Riferimenti esterni
Tabo
Storia
La Tabo
Riferimenti esterni
- nessuno significativo
Tropen
Storia
La Tropen
Riferimenti esterni
- nessuno significativo
Uniq
Storia
La Uniq venne fondata nel 1919 da M. M. Kothe e Vannier.