Differenze tra le versioni di "Dama e Maxima"
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+ | Sia la [[Dama]] che la [[Maxima]] erano penne di elevata qualità costruttiva e di stile impeccabile, grazie anche alle bellissime colorazioni della celluloide utilizzata per costruirla, la cui lavorazione costituisce uno dei punti di forza della produzione [[Ancora]]. Il modello, che venne pubblicizzato su vasca scala fino al 1943, ebbe un grande successo, e può essere probabilmente considerato come il capolavoro dell'azienda. | ||
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Versione delle 23:48, 4 gen 2009
Storia
Il modello Dama venne introdotto sul mercato dalla Ancora nella seconda metà degli anni '30, come nuovo modello di punta dell'azienda, andando, almeno inizialmente, ad affiancarsi alla Duplex. Come per gli altri modelli dell'azienda non è possibile determinare una data certa dell'introduzione, esso si trova comunque rappresentato, insieme alla Duplex e alla Maxima, in un catalogo della Uhlmann's Eterno del 1939.
La Ancora, come la gran parte dei produttori italiani, si limitava a seguire le tendenze stilistiche e la Dama si rifà alla moda dei modelli in celluloide sfaccettata, la penna richiama abbastanza le forme della Doric della Eversharp, ma ancor di più quelle degli analoghi modelli creati da Omas e Columbus, tanto che potrebbe essere a buona ragione essere considerata una imitazione della Extra.
La Dama venne realizzata sia con il tradizionale caricamento a levetta, che in versione semitrasparente, con caricamento a siringa rovesciata. Insieme alla Dama la Ancora lanciò anche anche il modello Maxima, una versione liscia della stessa penna, sostanzialmente identico nelle finiture ma prodotto in due sole misure.
Sia la Dama che la Maxima erano penne di elevata qualità costruttiva e di stile impeccabile, grazie anche alle bellissime colorazioni della celluloide utilizzata per costruirla, la cui lavorazione costituisce uno dei punti di forza della produzione Ancora. Il modello, che venne pubblicizzato su vasca scala fino al 1943, ebbe un grande successo, e può essere probabilmente considerato come il capolavoro dell'azienda.
Caratteristiche tecniche
Le penne di queste due serie erano caratterizzate da un eccellente qualità costruttiva, eccezion fatta per il caricamento a siringa rovesciata che si rivelò piuttosto fragile. La clip presenta un montaggio a vite sull'interno del cappuccio (?).
Materiali
Le penne di queste due serie erano realizzate in celluloide tornita dal pieno con diverse lavorazioni (marmorizzata, anellata, striata). Le finiture ed il fermaglio in metallo laminato oro; il pennino in oro a 14 carati.
Sistema di riempimento
Le penne di questa serie vennero realizzate in due versioni diverse: una di queste era equipaggiata con il caricamento a levetta, l'altra con il caricamento a siringa rovesciata. Questo ultimo sistema si rivelò però piuttosto fragile, e molte penne vennero rimandate indietro alla fabbrica dove il sistema venne cambiato in un pulsante di fondo.
Versioni
Il modello Dama prevedeva la presenza di due diverse versioni, con caricamento a levetta e con caricamento a siringa rovesciata, queste ultime erano realizzate con celluloide semitrasparente seguendo la tendenza del tempo alla creazione di penne che visualizzassero il livello di inchiostro, ed il fondello era separato dal corpo da un anellino di metallo dorato.
Per tutto il resto le due versioni della Dama sono identiche, la penna venne prodotta in quattro diverse misure con una clip a rotellina in metallo dorato uguale a quella Duplex, e sostanzialmente identica a quella che si trova sugli analoghi modelli di Omas e Columbus. Il cappuccio presentava una decorazione con tre sottili anelli, e sul corpo era incisa l'iscrizione Ancora Dama in caratteri corsivi.
La Maxima invece costituiva sostanzialmente una versione tonda della Dama con caricamento a siringa rovesciata, prodotta però in due sole misure. L'unica altra differenza significativa è l'uso di un pennino monocolore.
Dimensioni
Misure
Nella tabella seguente sono riportate le misure relative alle diverse varianti del modello, sia per quanto riguarda le lunghezze che il peso. La lunghezza fa riferimento alla lunghezza della penna da chiusa col cappuccio avvitato o calzato fino in fondo. La misura del fusto fa riferimento alla lunghezza del corpo penna compreso il pennino. I diametri per fusto e cappuccio sono misurati sul loro valore massimo, la sezione invece sul punto di presa, ed il diametro è quindi una indicazione molto approssimata. I pesi sono a penna scarica (o senza cartucce). Le misure sono state eseguite su esemplari singoli, pertanto sono comunque indicative, e sono possibili variazioni dell'ordine di uno/due millimetri sulle lunghezze, di qualche decimo di millimetro sui diametri, e del grammo sui pesi.
Versione | Lunghezza | Altre misure: lunghezze, diametri, pesi |
---|---|---|
? | 1x.x cm | 1x mm il cappuccio, 11mm il corpo |
Colori
Le penne di questa serie vennero realizzate in una grande varietà di celluloidi diverse, con lavorazioni variegate o striate. I modelli con caricamento a siringa rovesciata sono realizzati in celluloide anellata semitrasparente. Non è noto un preciso elenco di colori.
Pennini
Le penne della serie Dama montavano un bellissimo pennino bicolore sul quale era proposta una particolare decorazione a forma di ancora, il cui gambo inizia dalla punta del pennino ed i cui bracci si estendono sul corpo fino all'altezza del foro di ventilazione. Al di sotto della sagoma dell'ancora era riportata la dicitura Ancora posta sopra il marchio della caratura (oro a 14 carati) riportata in millesimi all'interno di un rombo.
La serie Maxima utilizzava un pennino più semplice monocolore, recante sempre l'incisione del logo e la dicitura Ancora riportata sopra il marchio della caratura (oro a 14 carati) costituito da un rombo contente il valore in millesimi (585).
Template:CronoModelli |- | 1937~[1] | Introdotta la linea Dama. |- |}
Materiale disponibile
- Nessuno per ora.
Note
- ↑ data indicativa, usata per fare riferimento alla fine degli anni '30.
Riferimenti esterni
- nessuno per ora