Differenze tra le versioni di "Lavaggio di una penna stilografica"
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Si possono comunque velocizzare alcune fasi ricorrendo a degli opportuni [[ausili di lavaggio]], ma si tenga comunque presente che per una pulizia completa ed approfondita si deve dar tempo all'inchiostro residuo contenuto nell'alimentatore di sciogliersi, e per semplice diffusione questo può essere molto lungo per cui in caso di tali esigenze si può pensare di usare una apparecchiatura specifica come la [[lavatrice]] inventata dal reparto tecnico del [http://forum.fountainpen.it forum]. | Si possono comunque velocizzare alcune fasi ricorrendo a degli opportuni [[ausili di lavaggio]], ma si tenga comunque presente che per una pulizia completa ed approfondita si deve dar tempo all'inchiostro residuo contenuto nell'alimentatore di sciogliersi, e per semplice diffusione questo può essere molto lungo per cui in caso di tali esigenze si può pensare di usare una apparecchiatura specifica come la [[lavatrice]] inventata dal reparto tecnico del [http://forum.fountainpen.it forum]. | ||
− | Per quanto riguarda la temperatura dell'acqua quella consigliata è quella ambiente ma anche se si usa acqua tiepida (fino a 30-40 °C) non si dovrebbero presentare problemi di deformazioni con i vari materiali. Resta comunque da considerare il fatto che, a meno di non avere una | + | Per quanto riguarda la temperatura dell'acqua quella consigliata è quella ambiente ma anche se si usa acqua tiepida (fino a 30-40 °C) non si dovrebbero presentare problemi di deformazioni con i vari materiali. Resta comunque da considerare il fatto che, a meno di non avere una vasca termica termostata, anche se inizialmente tiepida l'acqua tenderà inevitabilmente a portarsi alla temperatura ambiente in tempi relativamente brevi. Per questo motivo si consiglia l'uso di acqua a temperatura ambiente in tutti quei casi in cui si debba tenere la penna a bagno per periodo superiori alla decina di minuti. |
− | Il punto più controverso resta quello sugli eventuali detersivi da utilizzare. A qualcuno sembra impossibile ottenere una vera pulizia se non aggiunge un qualche tipo di detersivo al lavaggio. Si deve però tenere conto che i tensioattivi in genere servono a rimuovere i grassi, e l'inchiostro stilografico non è fatto di grassi. Infatti gli inchiostri stilografici sono normalmente delle soluzioni, il che significa che i suoi pigmenti sono "solubili" in acqua. Non è affatto detto che lo siano in sapone, alcool, | + | Il punto più controverso resta quello sugli eventuali detersivi da utilizzare. A qualcuno sembra impossibile ottenere una vera pulizia se non aggiunge un qualche tipo di detersivo al lavaggio. Si deve però tenere conto che i tensioattivi in genere servono a rimuovere i grassi, e l'inchiostro stilografico non è fatto di grassi. Infatti gli inchiostri stilografici sono normalmente delle soluzioni, il che significa che i suoi pigmenti sono "solubili" in acqua. Non è affatto detto che lo siano in sapone, alcool, varechina o ammoniaca, tutte sostanze che potrebbero invece essere aggressive sul materiale della penna. |
Conoscendo il tipo di resina plastica della vostra stilografica potete cercare (per esempio in rete) una tabella di compatibilità del materiale rispetto alle altre sostanze, e provare ad utilizzarle. Ma non ci risultano evidenze scientifiche di una maggiore pulizia con l'uso di detersivi di varia natura, per cui l'uso della sola acqua resta comunque l'opzione più sicura e potrà al massimo (nel caso davvero un detergente possa essere più efficace) richiedere un po' più di tempo. | Conoscendo il tipo di resina plastica della vostra stilografica potete cercare (per esempio in rete) una tabella di compatibilità del materiale rispetto alle altre sostanze, e provare ad utilizzarle. Ma non ci risultano evidenze scientifiche di una maggiore pulizia con l'uso di detersivi di varia natura, per cui l'uso della sola acqua resta comunque l'opzione più sicura e potrà al massimo (nel caso davvero un detergente possa essere più efficace) richiedere un po' più di tempo. | ||
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Versione delle 23:33, 9 gen 2015
Il lavaggio di una penna stilografica è una delle più comuni operazioni di manutenzione, ma nonostante sia concettualmente semplice, è anche una delle operazioni sulle quali esistono tante e diverse opinioni, metodologie e talvolta anche idiosincrasie.
Il primo punto da chiarire allora è che se la si usa con continuità e mantenendo lo stesso tipo di inchiostro, il lavaggio (almeno quello interno) può tranquillamente non essere necessario. Se proprio ci si sente a disagio si può dare una sciacquata al pennino sotto il rubinetto o in una bacinella, ma si tenga conto che la frenesia della pulizia (spesso con materiali o metodologie inappropriate) è una delle cause più comuni di danneggiamento delle stilografiche.
Il secondo punto da tenere ben presente è che un conto è dover lavare una penna per un cambio di inchiostro o per riporla, un'altra è metterla a bagno per rimediare ad una incrostazione. Ci concentreremo sul primo caso. Normalmente per il lavaggio si utilizza solo dell'acqua a temperatura ambiente, esistono però delle variazioni sul tema secondo esperienze e preferenze personali. Le variabili solitamente sono:
- il tempo di ammollo,
- la temperatura dell'acqua,
- gli eventuali detersivi da usare.
Il tempo di ammollo è il più importante delle tre variabili e dipende dalla situazione. Se la penna è rimasta ferma e si deve rimediare ad una incrostazione o ad un intasamento è solitamente molto lungo, infatti l'inchiostro, soprattutto quando si secca e resta in quello stato per molto tempo, non è facilmente solubile. In questo caso però più che di manutenzione si tratta di ripristino, e le relative problematiche non rientrano in quelle prese in esame in questa pagina, per cui si rimanda alla pagina sui "consigli generali per il ripristino di stilografiche".
Se invece si vuole semplicemente fare un lavaggio un po' più approfondito può bastare un ammollo fino a che la penna non disperde più inchiostro nell'acqua. In generale non è necessario immergere l'intera penna, basta la punta, o, nel caso sia facilmente smontabile, come per una penna con caricamento a cartuccia, l'intera sezione. Una volta immersa è opportuno cambiare periodicamente l'acqua, diciamo almeno un paio di volte al giorno. Di nuovo non conviene farsi prendere dalla frenesia e prosciugare l'acquedotto cambiando l'acqua non appena si nota un po' di diffusione d'inchiostro. La presenza di inchiostro già sciolto non varia significativamente la velocità di scioglimento di quello mancante, di certo non in maniera sufficiente a recuperare il tempo perso nel togliere e rimettere l'acqua.
Si possono comunque velocizzare alcune fasi ricorrendo a degli opportuni ausili di lavaggio, ma si tenga comunque presente che per una pulizia completa ed approfondita si deve dar tempo all'inchiostro residuo contenuto nell'alimentatore di sciogliersi, e per semplice diffusione questo può essere molto lungo per cui in caso di tali esigenze si può pensare di usare una apparecchiatura specifica come la lavatrice inventata dal reparto tecnico del forum.
Per quanto riguarda la temperatura dell'acqua quella consigliata è quella ambiente ma anche se si usa acqua tiepida (fino a 30-40 °C) non si dovrebbero presentare problemi di deformazioni con i vari materiali. Resta comunque da considerare il fatto che, a meno di non avere una vasca termica termostata, anche se inizialmente tiepida l'acqua tenderà inevitabilmente a portarsi alla temperatura ambiente in tempi relativamente brevi. Per questo motivo si consiglia l'uso di acqua a temperatura ambiente in tutti quei casi in cui si debba tenere la penna a bagno per periodo superiori alla decina di minuti.
Il punto più controverso resta quello sugli eventuali detersivi da utilizzare. A qualcuno sembra impossibile ottenere una vera pulizia se non aggiunge un qualche tipo di detersivo al lavaggio. Si deve però tenere conto che i tensioattivi in genere servono a rimuovere i grassi, e l'inchiostro stilografico non è fatto di grassi. Infatti gli inchiostri stilografici sono normalmente delle soluzioni, il che significa che i suoi pigmenti sono "solubili" in acqua. Non è affatto detto che lo siano in sapone, alcool, varechina o ammoniaca, tutte sostanze che potrebbero invece essere aggressive sul materiale della penna.
Conoscendo il tipo di resina plastica della vostra stilografica potete cercare (per esempio in rete) una tabella di compatibilità del materiale rispetto alle altre sostanze, e provare ad utilizzarle. Ma non ci risultano evidenze scientifiche di una maggiore pulizia con l'uso di detersivi di varia natura, per cui l'uso della sola acqua resta comunque l'opzione più sicura e potrà al massimo (nel caso davvero un detergente possa essere più efficace) richiedere un po' più di tempo.