Penna a stilo
Si suole chiamare penna a stilo quel tipo di penna che in ambito anglosassone è nota come stilographic pen e che in Italia, dove per stilografica si intende tutt'altro, viene quasi sempre indicata con il nome di Rapidograph, dal nome del modello più diffuso.
Si tratta di una penna il cui meccanismo di scrittura è basato sull'uso di un sottile tubicino di metallo, che in posizione di riposo viene mantenuto chiuso da uno stilo metallico. Appoggiando la penna su un foglio che con la pressione sulla carta la punta dello stilo che fuoriesce dal tubicino si solleva, lasciando defluire l'inchiostro attraverso di esso. Benché il meccanismo risulti funzionale, per l'uso della penna è richiesto che la si mantenga in posizione verticale, e pertanto la scrittura risulta piuttosto scomoda e comunque poco scorrevole.
Di questo tipo di penna esistono parecchi precursori, realizzati alla fine del 1800 da varie aziende americane, fra le quali spicca la Cross. Ma la sua maggiore diffusione à avvenuta in Europa ad opera della Rotring, che iniziò a produrre queste penne negli anni '30 con il nome Tintenkuli, anche se altri produttori, anche di primo piano come Montblanc, hanno realizzato a loro volta penne di questo tipo.
In particolare è grazie alle innovazioni realizzate dalla Rotring, che la vende ancora, che la penna a stilo ha avuto una grande diffusione; fra queste la più significativa è stata quella di aver modificato la penna originale per consentire l'uso dell'inchiostro di china al posto dell'inchiostro ordinario, cosa che la ha resa fino a qualche anno fa (prima della diffusione dei plotter e dell'uso del CAD) uno strumento indispensabile nella realizzazione del disegno tecnico ed architettonico.