Stilografica usata: cosa fare
Questa pagina nasce con l'intento di dare, a chi è nuovo in queste esperienze, delle semplici indicazioni di massima su cosa fare quando si entra in possesso di una stilografica usata. Insomma una "linea guida" che ognuno potrà plasmare in funzione della propria esperienza e necessità.
La pagina sarà così strutturata: si parte da una penna sconosciuta appena arrivata e si segue una linea logica che toccherà un po tutti gli aspetti inerenti la stilografica: dalle sue parti costituenti fino alla loro manutenzione (dove questo è possibile). Ovviamente ci saranno dei rimandi a pagine del wiki che trattano più dettagliatamente determinati problemi. Ricordate sempre che, se una cosa non si rende necessaria, non è il caso di farla perché, come disse Crozza parafrasando Einstein: "l'universo è in espansione....ma per le minchiate c'è un limite!"
Arrivo ed Osservazione
Oggi sono entrato in possesso di una stilografica marcata "Adler" Teleskop (vedi Fig.1).
La prima cosa da fare quando si entra in possesso di una penna "vissuta & sconosciuta" è quello di spendere un poco di tempo per osservarla. Prima di qualunque manovra, cercate di capirne il funzionamento (carica a levetta, pulsante, pistone? etc.), di vedere gli eventuali punti di apertura (la sezione si potrebbe svitare od è un pezzo unico? Quel tappo posteriore si toglie od è la manopola di un pistone? etc) valutate se presenta dei problemi visibili e valutarne la gravità (riparabile o meno?) ed infine in quale sequenza eventualmente affrontarli.
Dall'osservazione di questa penna si capisce a prima vista che è una stilografica di origine tedesca. Per sapere qualcosa in più sulla casa costruttrice e per una eventuale datazione, generalmente, ci si dovrà appoggiare al wiki,al Web od ad eventuali testi.
La presenza di una finestrella per l'inchiostro e l'ogiva al fondo del corpo (vedi Fig.1) suggeriscono che, quasi certamente, il sistema di ricarica è a pistone. Se ci fosse stata l'ogiva sul fondo, ma NON la finestrella, si sarebbe potuto pensare anche ad un sistema di ricarica a pulsante. In funzione del sistema di ricarica si dovranno prestare delle diverse attenzioni. (per avere una panoramica sui sistemi di ricarica e per meglio individuarli, vedi caricamento).
Continuando con l'osservazione, si nota che il materiale potrebbe essere un polistirene od una resina con caratteristiche simili al poliammide.Questo ci dice che non avrà problemi a contatto con l'acqua durante il lavaggio come potrebbero averne, per esempio, la Galatite o L'Ebanite. Conoscere almeno superficialmente le caratteristiche dei [Materiali] principali, può aiutare nelle scelte relative al ripristino/restauro/riparazione della penna.
Ho provato a ruotare delicatamente l'ogiva per capire se si trattava (come poi si è rivelata) una copertura o se era la manopola di azionamento del pistone. Dal momento che si è svitata agevolmente e senza opporre resistenza, l'ho rimossa ed ho capito che era la copertura della manopola del pistone (vedi Fig.2). Se non si conosce da quanto tempo è ferma la penna ed il suo stato interno (pulita? con residui di inchiostro? etc.) NON conviene azionare il pistone. Questo almeno finché la sua guarnizione non è stata almeno bagnata per qualche ora. L'azione ha un duplice scopo: permettere ad un eventuale inchiostro secco nel serbatoio di ammorbidirsi(e quindi comportandosi come un collante, di evitare degli stress meccanici al pistone durante l'azionamento) e di permettere al materiale della guarnizione di riprendersi. Questo vale soprattutto per guarnizioni in sughero (es. Pelikan) od in feltro (es. Aurora 88)
Continuando con l'analisi visiva, si può notare che il pennino è in acciaio con punte in iridio, quindi, pur non essendo un pennino in oro, presenta comunque del materiale di riporto ed è "superiore" ai pennini economici che hanno le ricavate dalla ripiegatura del loro stesso materiale. Come si può vedere in fig.3, presenta i rebbi