Haro

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Haro
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Foglietti istruzioni
File:Haro-Instro-Ext-1951.jpg
Istruzioni per una penna Haro

La Haro venne fondata nel 1926 da Hans Roggenbuck (dalle lettere iniziali del quale deriva il proprio nome) nel distretto di Pomerania a Frömsdorf. In seguito la produzione venne trasferita a Frankenstein. La produzione era centrata su penne di fascia economica dotate per lo più di pennino in vetro. Non è chiaro se questo sia stato introdotto per primo da questa azienda, o dalla Spors creata negli Stati Uniti dal cugino, o abbia altre origini, ma si tratta certamente del tratto distintivo della produzione di questa azienda.

La produzione della Haro ebbe un discreto successo grazie al pennino in vetro, soprattutto per la caratteristica, ampiamente pubblicizzata dall'azienda, di consentire la scrittura anche su strati multipli di carta carbone. Il pennino inoltre era resistente alla corrosione dell'inchiostro e costava molto poco, rendendo la penna economica. Lo svantaggio principale restava comunque, oltre la fragilità meccanica, quello di un consumo della punta molto più rapido, oltre ovviamente alla rigidità della scrittura.

Le prime stilografiche prodotte erano delle safety in ebanite, di forma sottile e diritta, in due misure contraddistinte dalla iscrizione Haro I o Haro II sul corpo. Per la produzione successiva, venne usato il caricamento a levetta quello a pulsante di fondo. Nel 1937 la Haro, una delle prime aziende a lanciarsi nel mercato della produzione economica, dette vita alla pubblicazione di un giornale chiamato Haro-Winkle. In questo periodo la produzione effettuata in celluloide colorata (blu, verde e perla striato nero) utilizzando il caricamento a stantuffo.

Dopo la seconda guerra mondiale la Slesia fu occupata dall'esercito russo e nel 1946 Hans Roggenbuck venne espulso dalla Germania Est, andando ad abitare a Bad Merghentheim dove riprese l'attività con una azienda di riparazioni di stilografiche, ma nel 1948 rifondò una fabbrica a Regensburg, riprendendo la produzione di stilografiche con pennino in vetro, a cui vennero affiancati anche pennini ordinari in acciaio ed oro e passando all'uso di resine plastiche.

Avendo previsto gli effetti del successo della penna a sfera negli anni '50 la Haro cambiò settore di mercato, concentrandosi sulla produzione di carta e articoli di cancelleria. L'azienda esiste ancora ed è gestita dai figli del fondatore.

Riferimenti esterni

Note